Ciauuuuuuuuuuuuuuuu!!!!
salutoni, gente!!!!
vi sono mancata??? no, certo che no...
vabbò, però io ho aggiunto un'altro capitolo,
devo dire che mi sto divertendo un casino a scrivere questa fic.
mi raccomando commentate numerosi!!!
ah, grazie soprattutto a chi mi ha commentato il primo cap. andate
giù se volete leggere le risposte.
CAPITOLO 2: RIVELAZIONI E SALUTI
Per far si che sappiate come e quando, effettivamente, si diede inizio
al brusco cambiamento di James Potter, occorre riportare la nostra
attenzione al giorno seguente il “piacevole”
incontro che avvenne tra i nostri personaggi.
La serata non poteva essere più tranquilla di
così per tutti gli studenti di Hogwarts: gli esami erano
finiti, le lezioni terminate ed entro breve sarebbero cominciate le
vacanze estive.
È facile, quindi, immaginare l’atmosfera che si
respirava nella sala Comune di Grifondoro. Ragazzi e ragazze
chiacchieravano tranquilli sulle poltrone di velluto rosso, il vento
entrava dalla finestra aperta soffiando delicatamente e i rumori che si
sentivano erano leggeri, quasi pigri; solo un cuore batteva
all’impazzata davanti all’entrata del quadro della
Signora Grassa.
Andiamo James, non fare
l’idiota. Cavolo, sei il più grande giocatore di
Quiddich della scuola! Non hai paura di buttarti in una picchiata di
trenta metri, e fai tutte queste scene per una chiacchierata con i tuoi
amici? Mammamia, ci parli tutti giorni!
Proprio così,
non è nient’altro, James: una normale,
normalissima chiacchierata con i tuoi amici. Felpato, Codaliscia e
Lunastorta. Te li ricordi, vero? Ti conoscono, sono tuoi amici, ti
capiranno.
…
Sì, e proprio
per questo mi prenderanno in giro fino alla nausea. Che palle! Ma chi
voglio prendere in giro? Farò una figura di merda! Basta, ci
ho già pensato, questa è l’unica
soluzione possibile.
Quindi smettila di fare
il bambino e vai!
Ora, bisogna sapere che ciò che metteva nella più
completa agitazione James Potter, non era una semplice chiacchierata,
si trattava, infatti, di una vera e propria confessione.
Effettivamente, dopo una lunga e estenuante lotta con se stesso a cui
non era affatto abituato, il cercatore aveva deciso di confessare ai
suoi amici la verità: James Potter, il grande casanova, il
don Giovanni della scuola, si era innamorato. E di chi, fra le tante
ragazze? Di Lily Evans. Ottima scelta, davvero.
A dir la verità, James avrebbe voluto dirlo solo a Remus,
che le era amico, ma tanto sapeva che in un gruppo unito come il loro
prima o poi la verità sarebbe uscita fuori, quindi sarebbe
stato sicuramente meglio dirlo a tutti subito, senza tanti problemi.
Anche se, bisogna ammetterlo, confessarlo a Remus non sarebbe stato per
niente facile, figurarsi con Sirius.
D’altra parte, James era stanco di nascondersi, di farsi
odiare da lei. Per farle cambiare idea, però, gli era
necessario un aiuto, e quale aiuto era migliore di Remus
Lupin?
Perciò maledicendo il suo cuore che aveva deciso di non
dargli tregua, James fece un respiro profondo, strinse convulsamente i
pugni ed entrò nel ritratto. La luce lo accecò
all’istante ed esitò un attimo sulla porta. Se
qualcuno si fosse degnato di fare più attenzione, sarebbe
rimasto senz’altro stupito: James Potter non esitava mai.
James cercò immediatamente con lo sguardo i suoi amici. Ed
eccoli là, i Malandrini stavano tranquillamente spaparanzati
in un angolo lontano dall’ingresso. Il ragazzo li
guardò come non avrebbe mai fatto in una giornata qualsiasi,
osservandoli attentamente.
Il più rumoroso di tutti, Sirius, era anche il
più affascinante dei tre: capelli elegantemente sciolti
sulle spalle, risata spontanea e occhi neri come la notte: pozzi
profondi in cui molti, plagiati dal suo ineguagliabile carisma,
annegavano. Evitando accuratamente di smentire il suo carattere aperto,
sedeva con una gamba sopra il bracciolo della poltrona e
l’altra distesa davanti a lui: l’immagine del relax.
Di fronte a Sirius c’era Remus, che sembrava ascoltare il suo
animato racconto solo in parte. Sembrava perso fra chissà
quali ragionamenti e si grattava il mento pensieroso. I suoi capelli
castano chiaro erano mossi, più corti di quelli di Sirius ed
erano portati disordinatamente, senza alcuna cura. Gli occhi, di un
celeste tenue, vagavano distratti fuori dalla finestra, fermi in un
punto imprecisato. Forse la luna?
Minus, senza dubbio il più anonimo del gruppo, invece
sembrava bersi ogni parola di Sirius, annuendo brevemente a ogni pausa.
La sua postura era tutto meno che rilassata, sedeva sul limite del
divano, le mani in grembo, e sembrava pronto a balzare in piedi in ogni
momento.
James fu improvvisamente distratto dalla sua analisi a causa di una
voce indistinta di fronte a lui. La causa era una ragazza sui quindici
anni, con addossata dietro il suo gruppetto di amiche, che stava
reclamando l’attenzione del ragazzo, chiamandolo, preoccupata.
“Emh…, James? James, mi senti?”
Lui scosse la testa, come a scacciare una mosca fastidiosa e rispose
distrattamente: “Eh? Sì, si… ti
dispiace se parliamo dopo? Devo fare una cosa…”, e
si allontanò scansandola.
Quella, ben lungi dall’esser offesa, fece un salterello di
gioia in direzione delle amiche e, se soltanto James le avesse prestato
attenzione, avrebbe udito certamente il suo: “ Avete sentito?
Ha detto che dopo parliamo! Iiiiiiiiih!!!”, e via ad altri
gridolini.
Ma di questo, il nostro cercatore non si preoccupò
minimamente, tutto preso com’era dall’ impresa
titanica che stava per compiere.
Nel vederlo, i tre Malandrini interruppero le loro discussioni per
salutarlo.
Codaliscia fece un salterello sul divano e si affrettò a
fargli posto accanto a lui.
Sirius invece esclamò: “Ramoso! Che diavolo hai
fatto fino ad adesso?”
Remus distolse lo sguardo dalla finestra e gli rivolse un sorriso
aperto e amichevole che rincuorò, almeno in parte, James.
Potete immaginarvi lo stupore generale che seguì quando,
invece di gettarsi sul divano a raccontare una storiella qualsiasi, il
ragazzo rimase fermo al suo posto, accarezzandosi i capelli ritti e
diventando immediatamente nervoso.
Sirius si sporse immediatamente per dargli energiche pacche alla
schiena.
“Ramoso, di un po’, ti è andato qualcosa
di traverso?”
Accorrendo in aiuto dell’amico che ora stava davvero
rischiando di soffocare, Remus fece: “Fallo respirare,
Felpato, credo voglia dirci qualcosa”.
Bingo!
James si sedette sul divano, perfettamente consapevole di avere tutti
gli sguardi su di se (e per una volta ne era dispiaciuto).
Concentrando il suo sguardo sulle assi del pavimento ed evitando
accuratamente di guardare in faccia i suoi amici, cominciò:
“Ehm…, allora…,
io…”
Vuoi smetterla, razza di
idiota? Dai, è come strapparsi un pelo. Doloroso ma rapido.
Dillo e basta. Senza tante cerimonie.
“Insomma, devo dirvi una cosa. Ecco…,
mpiaccelevans ”
“Come?”
James stava letteralmente impazzendo di vergogna, pensando di essere
un’idiota e sentendo molto caldo contemporaneamente.
Perciò, dimostrando un coraggio da vero Grifondoro,
alzò la testa e guardandoli dritti in faccia disse:
“Mi piace Evans, Lily Evans. Mi è sempre piaciuta
e non so come dirglielo. Mi potresti aiutare, Remus?”
Ecco l’ho
detto, fatto. Inspira James, inspira ed espira, pfiuuu..
“Di un po’, amico, ti è andato di volta
il cervello?”, dalla faccia corrucciata di Sirius, non
c’erano dubbi che credesse che James dovesse essere
urgentemente ricoverato al San Mungo.
“No, è vero.”
Silenzio.
Dopo un po’, James cominciò ad arrabbiarsi:
“Diamine ragazzi, è così
improbabile?”
Fu a quel punto che l’esplosione arrivò.
Sirius si buttò senza alcun ritegno sul pavimento, incurante
degli sguardi altrui, e cominciò a rotolarsi fra la sua
risata-ululato, decisamente inconfondibile.
Minus proruppe in risatine acquose, e James non poté fare a
meno di guardarli sconsolato.
Ecco lo sapevo, sono un
idiota.
Sospirò e lentamente si voltò a guardare Remus,
che non aveva aperto bocca.
A quanto pareva, Remus era troppo felice per parlare. Fissava James con
un sorriso trentadue denti sulle labbra e gli occhi luccicanti di
contentezza.
James restò un attimo a bocca spalancata a osservarlo. E
adesso che diavolo gli era preso?
Intanto, Sirius non aveva smesso un secondo di ridacchiare.
Quando finalmente riuscì a smettere, si sedette a gambe
incrociate sul pavimento, asciugandosi le lacrime con le dita.
“Oh, finalmente l’hai capito!”
esclamò Remus.
All’istante tutti gli sguardi furono su di lui.
“Eh?” fece James, seriamente confuso.
“Credevo non l’avresti mai ammesso. Eppure
è così ovvio! Sono secoli che le muori
dietro!”
James arrossì di botto. Era così evidente?
“Andiamo Lunastorta, che dici? L’ha sempre
provocata e basta! Evidentemente oggi ha sbattuto la testa da qualche
parte, deve avere come minimo un trauma cranico per dire certe
cacchiate.”, il solito Felpato.
“Questo, Felpato, perché tu hai la
capacità di capire i sentimenti delle persone pari a quella
di un copriteiera.” Ribatté Remus, “per
James, Lily è sempre stata diversa dalle altre.”
Minus continuava a far guizzare gli occhietti porcini da un malandrino
all’altro.
“Ma dai! Ramoso, innamorato della Evans!”
“Vuoi abbassare la voce?!” intervenne James,
guardandosi intorno.
“Senti, se ne accorgerebbe chiunque. Chi, a parte lei, James
saluta in continuazione?; Chi, a parte lei, James fissa sempre?; Chi, a
parte…”
“Volete smetterla? Non è questo il
punto!”, James ora stava proprio cominciando ad irritarsi.
Che ne sapevano loro di ciò che provava lui
(poiché neanche lui ne era certo)?
Lui si confidava e i suoi amici che facevano? Bisticciavano!
“Uno, è vero mi piace, ma Remus, giuro che se non
la smetti di fare quel sorriso idiota ti mollo un pugno.
Due, Sirius smettila di strillare e non guardarmi con quella faccia
schifata.
Tre, finitela di litigare e datemi qualche consiglio
intelligente…” a quel punto, James
squadrò Sirius e Codaliscia e si corresse,
“… anzi Remus, dammi tu qualche consiglio,
perché se sto a sentire questi due sono guai.”
“Ah, e così non ti fideresti dei miei
preziosissimi, nonché ricercatissimi, consigli?”
sputò lì Sirius.
Per tutta risposta, James scoppiò in una fragorosa risata.
“Chi tu? Mister
la-prendo-e-la-mollo-subito-se-non-ci-vado-a-letto?”
“Beh, non è questo il tuo intento?”
chiese Sirius come se fosse l’unica opzione possibile.
“Sei un porco, Felpato” intervenne Remus.
“E tu un idiota, Lunastorta. Però,”
aggiunse volgendo lo sguardo verso l’altro lato della sala
comune, “devo ammettere che è carina, se non
avesse quella fissa del comportarsi bene…”
In quel momento James smise di ascoltarlo per girarsi immediatamente
verso la direzione indicatagli. Preso com’era dalla sua
rivelazione, non aveva fatto caso alla presenza di Lily nella sala.
Lei era lì, meravigliosa e bellissima come gli era sempre
parsa. Rideva con le sue tre amiche: Mary McDonald, Alice Brown e
Amelia Bones (James era quasi del tutto certo che si chiamassero
così).
Mary era la più alta delle quattro, aveva un corpo slanciato
e atletico con dei fluenti capelli castani che le scendevano sul viso.
Il viso era di una forma particolare, ma interessante, dotato di una
mascella importante che mostrava tutta la determinazione della ragazza.
(NdA, io me l’immagino come Keira Knightely, se ce
l’avete presente.)
Amelia, invece, aveva i capelli ricci e nerissimi che le circondavano
il viso a forma di cuore. L’espressione sul suo volto era
dolce, come sua consuetudine, d’altronde. La statura era
piccola e le forme morbide.
Alice aveva un viso dall’espressione sempre aperta e
cordiale; tondo, con un sorriso a fior di labbra che rivolgeva
praticamente a chiunque. Tuttavia, sembrava anche capacissima di
difendersi, all’occorrenza.
La ragazza portava i capelli corti, sbarazzini e perennemente
disordinati, ma simpatici.
E poi c’era Lily. L’unica in quel gruppo ad avere
gli occhi chiari. E che occhi! Erano enormi, ben più grandi
della media, troneggiavano sul suo viso, espressivi e luminosi. Il loro
colore, poi, era capace di offuscare ogni pensiero coerente che James
era in grado di formulare: verdi. E quello, era un verde che
racchiudeva dentro tutta la profondità del mare mista alla
limpidezza del cielo: impossibile da descrivere, incantevole da vedere.
Attorno al viso dalla forma regolare le scendeva una folta chioma di
capelli mossi che le arrivavano un po’ sotto le spalle. Erano
rossi, ma non di quell’arancione color carota tipico degli
inglesi. Il suo, era un rosso scuro con alcune ciocche tendenti verso
il nero.
“Sì, è proprio carina”
confermò Remus.
James si voltò immediatamente per lanciare ai suoi amici
un’occhiata assassina.
Sirius cominciò a ridacchiare in un modo che lo
irritò particolarmente, “Ah, allora sei proprio
cotto, amico!”
James era già pronto a rispondergli per le rime, facendo
bene attenzione ad alzare la voce in modo che lei li sentisse quando
Remus lo interruppe: “Sbaglio, o volevi dei
consigli?”
“Quello che volevo chiederti, Lunastorta, è
perché lei si ostina a rispondermi per le rime mentre
è carina con tutti gli altri. Voglio dire, io sono James
Potter, cavolo, le ragazze mi adorano! Dico, avete visto quel gruppetto
quando sono entrato?”
“No, ci siamo abituati” intervenne timidamente
Minus, che aveva soltanto assistito al dibattito fino a quel momento.
“Stai zitto Codaliscia!”
“Uffa… ma non capite perché?”
“No” risposero all’unisono James, Sirius
e Codaliscia.
Remus sospirò e li guardò come una maestra
d’asilo avrebbe guardato tre bambinetti particolarmente
stupidi.
“Lei vi sembra uguale alle ragazze che James è
solito frequentare?”
“Pffff…” intervenne Sirius, “
frequentare, che parolone! Più che altro le…
AHIA!” (questa interruzione brusca fu causata da un calcio
particolarmente doloroso che James gli sferrò al calcagno).
“No, lei non è così”.
“No, infatti. James, Lily non è interessata dal
tipo di relazione che tu fai di solito. Lei è una persona
seria.”
“Io con lei non sarei così.”
borbottò James come se stesse cercando di giustificarsi.
“Senti, tu ci tieni a lei?”
“Si” fece James, piano, accarezzandosi la chioma
disordinata.
“Sicuro?”
“Ho detto di si!”
“Allora devi dimostrarle che tu non sei il tipo da
una-botta-e-via.”
“Non lo è?” chiesero Sirius e Minus.
“Non più!” affermò Remus,
sorridendo, “ Allora… Per prima cosa, devi
smetterla di cercare di farti notare da lei ogni secondo”,
ormai il suo tono assomigliava molto a quello di un cospiratore.
A sottolineare questa impressione, Remus si era avvicinato ai suoi
amici e parlava a sottovoce.
“Uhm… Sei sicuro che funzionerà,
Lunastorta?” disse James, dubbioso.
“Ti sembra che da cinque anni a questa parte il tuo metodo
abbia funzionato?” chiese Remus, ironicamente sadico.
°°°
Il sole brillava e picchiava forte sulle nuche di tutti gli studenti di
Hogwarts l’ultimo giorno di giugno.
Lily osservava di sottecchi James Potter.
Gli era passata proprio davanti, e lui? Neanche un battito di ciglio.
Maledizione, ma che ha?
Anche oggi mi ha
completamente ignorato, eppure sembra star bene.
Guardatelo, tranquillo
come se niente fosse successo, beh, forse dovrei…
…
Un attimo, un attimo,
cosa diavolo sto facendo? Sto guardando di nascosto Potter? Oh mio Dio,
lo sto spiando! Cioè, com’è possibile?
Per una volta, lui fa quello che vorrei, ed io? Faccio il suo gioco! O
almeno quello che era il suo gioco…
Andiamo, magari sta
crescendo
Ma che dico, Potter
cresce? Sì, certo, è come dire che
all’improvviso gli asini prendono a volare…
…
Beh, comunque
teoricamente è possibile, basta che faccio loro un
Wingardium Leviosa e…
Oh mio Dio, ma che sto
dicendo?
“Lily, Lily mi stai ascoltando?”
La ragazza scosse la testa, “Come Alice? Scusa, non ho
capito.”
“Infatti sembravi distratta, guardavi da quella
parte...”
“No, no…”
“Lil, non è che stavi guardando
qualcuno?” fece Mary, maliziosa, sporgendosi a controllare
chi ci fosse alla loro destra.
“Non dire assurdità, Mar. Non guardavo
nessuno.”
Lily provò a contenerle, ma ormai tutte e tre le sue amiche
sbirciavano i ragazzi vicini.
“Nooooo! Lil, tu stavi fissando Potter!”
Lily s’imporporò all’istante,
confondendo la sua carnagione chiara con quella dei capelli.
“Non è vero!”
“Ah, allora perché sei diventata tutta
rossa?”
Oh, no. Pensa, Lily,
pensa…
Perché sei
diventata rossa? …
Già
perché sono diventata rossa?
“Perché…
perché…”, improvvisamente, scorse tra
la folla Smith che si faceva largo a gomitate,
“perché sta arrivando Ernie. Ora zitte e non
fatemi fare brutte figure”
“Uffa…” sbuffarono tutte, e Lily ebbe
una fugace visione di Mary che muoveva le mani, come a dire: Che
palle!, prima di girarsi e rivolgere un sorriso radioso al suo ragazzo.
***
“ E adesso quello cosa vuole?”
James guardava Ernie Smith come se volesse lanciargli dei pugnali con
un’occhiata.
Poi, rimase letteralmente a bocca spalancata quando lo vide andare
incontro a Lily e stringerla fra le braccia, baciandola.
“Ma che cazzo fa?!?” esclamò irritato, e
estrasse la bacchetta, dirigendosi verso la coppietta.
“Evvai! Un bel combattimento!” fece Sirius, tutto
contento.
“Fermi, voi due!”
La voce della saggezza.
Remus era lì: mani sui fianchi, espressione corrucciata,
cipiglio severo. Una vera balia.
“Naaaaaaaa! Eddai, Lunastorta! Non togliermi quel
po’ di divertimento che mi rimane!”
Ma Remus non guardava Sirius, guardava James, dritto negli occhi.
Celeste e nocciola, l'uno dentro l'altro.
E James sapeva benissimo cosa significava quello sguardo.
Ramoso, sembrava volergli dire, sei sicuro che sia quello che vuoi?
Il cercatore guardò ansioso Remus, poi lanciò
un’occhiata ai due che si stringevano, poi di nuovo Remus.
Avrebbe volentieri rifilato un bel pugno sul naso a
quell’idiota di Smith, ma…
Lentamente, rimise la bacchetta nella tasca interna della veste.
“Bravo, James!”
“Cavolo, Lunastorta, questa storia sarà la mia
morte. E dire che…”
James fece appena in tempo a sentir Sirius borbottare qualcosa sul
fatto che uno scontro aiutava ad aumentare l’appetito prima
di pranzo, poi volse lo sguardo al sole accecante e respirò
l’aria pulita per cercare di calmarsi.
Per lei…
***
Lily, dopo aver salutato Ernie, si girò e si
preparò mentalmente per affrontare le sue amiche.
Alice e Mary la guardavano con un’espressione di disgusto;
Amelia solo di dolce sopportazione.
“Beh, che c’è?”
“Che schifo!”
“Senti, Lil, è già tanto che sopporto
la sua presenza nella tua vita. Non provare a portarlo anche nella
mia!” protestò Mary.
“Non è così male” lo difese
Lily.
“No, infatti.” fece Amelia, nel tentativo di
aiutare l’amica.
Inutile dire che nessuno le badò.
“Noooooo, scherzi? È la perfezione in persona!
Oddio, Lily, io… non volevo dirtelo”
cominciò Alice agitando le mani per enfatizzare
ciò che stava dicendo, ostentando un’espressione
estremamente drammatica, “ma, ebbene si, credo di amarlo!
Sai, mi ha colpito con la sua intelligenza, le sue numerosissime
qualità, il suo senso dell’umorismo..” e
avrebbe continuato se Lily non le avesse tappato la bocca con la mano.
“Sentite, lo so che non è il top della
genialità, ok?”
Alice e Mary la fissarono con espressione profondamente scettica.
“Va bene, non è proprio il mio ideale di ragazzo e
di certo non lo sposerei mai, ma… è carino, ok? E
per adesso mi sta bene. Quindi vedete di non farla tanto
lunga”.
Detto questo, prese per i gomiti le amiche e le strattonò
verso una carrozza libera.
°°°
Se coloro che leggono sono adolescenti (cosa assai probabile) non
sarà difficile per loro immaginare come i nostri personaggi
trascorsero il viaggio in treno. Basti dire che a un certo punto, Lily
s’irritò tanto per le prese in giro delle sue
amiche riguardo la presunta (ma vera) occhiata lanciata a Potter che,
senza la bacchetta, causò il completo black-out del treno.
Ciò provocò una certa dose di fastidio a tutti
gli studenti, che rimasero al buio mezz’ora prima di trovare
il modo di riaccendere e luci. In qualità di Prefetto e
miglior studente di Grifondoro, Lily Evans fu una delle prime ad
adoperarsi per cercare di aggiustare il guasto. Chiunque
l’abbia vista quel giorno, non può dire che non fu
una delle più efficienti del gruppo, eppure molti, ancora
oggi, si chiedono perché, ogni qualvolta le sia stato
chiesto chi mai potesse esserne stato la causa, abbia risposto
bruscamente e in modo evasivo.
Oppure, si potrebbe dire che quando mancava solo un’ora e
mezza al termine del viaggio, ci furono molti testimoni che affermarono
di aver visto James Potter sbatter fuori a calci dal suo scompartimento
Sirius Black (fatto alquanto insolito, perché era nota a
tutti la loro profonda amicizia), e altrettanti dicono che rimase fuori
per venti minuti prima che qualcuno si degnasse di riaprirgli la porta.
Ovviamente, nessuno di quei testimoni potrebbe sapere che Sirius era
stato scacciato dopo ben quarantacinque minuti e ventisette secondi di
pesanti insinuazioni su Lily Evans. E nessuno potrebbe sapere che per
ottenere di essere riammesso nella cabina, Sirius fu costretto al
compito alquanto sgradevole di inchinarsi davanti a James e baciargli
le punte delle scarpe cinque volte. Cosa che lo fece arrivare a un tale
punto d’isterismo da urlare contro i suoi amici di non
dimenticarsi la sua appartenenza alla “Nobile e Antichissima
Casata dei Black”. Naturalmente nessuno potrebbe sapere
neanche che, dopo un momento d’imbarazzatissimo silenzio,
James scoppiò a ridere dicendo che dalla puzza dei suoi
calzini, nessuno avrebbe potuto indovinare la sua nobile stirpe,
provocando la risata collettiva dei Malandrini.
Così, fu con il misto di contentezza e rammarico che
caratterizza la fine di ogni bel viaggio, che tutti gli studenti
sentirono il fischio del treno che annunciava l’arrivo
dell’Espresso di Hogwarts alla stazione di
King’s Cross.
Spero vi sia
piaciuto!!
e comunque, anche se vi ha fatto schifo, ditemelo e io
cercherò di migliorare.
GRazie mille a quelli che mi hanno commentato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mi si è allargato il cuore, davvero... (oddio, sto
diventando di un pesaaaaante)
continuate così numerosi:
LILLY 94: thanks,
thanks very much per il tuo commento XD.
come vedi, ho continuato a scrivere, e credo anche di aver aggiornato
abbastanza in fretta. spero che questo capitolo nuovo ti sia piaciuto
come l'altro. lo stile che ho usato è un po' diverso.
Vabbè, ti starò rompendo troppo con le mie
chiacchiere...
se commenti anche questo (ammesso che per il disgusto non sarai
scappata prima) ti stimerò per tutta la vita!
ROBERT90: anche a te, miliardi di grazie!! lo devo dire, non
mi aspettavo tutti questi commenti.
sono contentissima del fatto che la mia fic ti sia piaciuta, l'ho
continuata soprattutto per rispondervi...
se non ti rompe troppo, commenta anche questo cap. Grassie!!
LADY PATFOOD: oddio, devo dirtelo nel leggere il tuo commento sono
arrossita da sola davanti al comp. dovrò
ripetermi, avrò bel che rotto le palle, ma.... Grazie!!!
sono strafelice che il primo cap ti sia piaciuto!! è
strabella, addirittura....
voi mi viziate troppo....XD
continua a commentare!!
HERMY101: grazie, grazie, grazie, non smetterò mai di dirlo.
anche il tuo commento mi ha fatto troppo piacere!!! ho apprezzato
tantissimo tutti questi complimenti!!! non ci sono per niente abituata.
per quanto riguarda Lily e Piton già avevo una
mezza idea di farli incontrare. ora lo farò sicuramente,
basta che continui a seguirmi.
ti prego continua a commentare!!
ROSALIE HALE E BELLA SWAN: prima di tutto anche a te devo un
milione di grazie per il commento, mi ha fatto davvero un sacco di
piacere.
ma poi, come ti è saltato in mente che scrivi peggio di
me?!??!?!?! per poco non mi veniva un collasso!!
sarà il contrario!!! anzi, il mio scrivere non ha
niente di che te lo assicuro.... scrivo perchè mi piace
farlo, non perchè io sia brava...
Comunque, ancora grazie!! Continua a seguirmi!
ARIADNA93: Adna, anche su internet è impossibile non
riconoscerti... sempre le solite battute sceme!!
ti perdono solo perchè mi hai aggiunto sui preferiti
XDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXD
Grassssssssssssie infinite! presto mi vendicherò scrivendo
commenti maligni su ciò che scriverai!!!
Buahahahahahaha!
ok, basta.
Tugs
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