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Quando
arrivarono nei pressi dei cancelli della scuola, Ariell venne presa
in braccio e alzata da terra.
Tomas le
schioccò un bacio dolce sulle labbra stringendola a se.
Ariell
ridacchiò felice ricambiando i baci con slancio.
Il ragazzo la
riadagiò al suolo in modo che potesse sostenersi coi propri
piedi e la strinse in un abbraccio baciandole la fronte.
“Dio,
siete così sdolcinati che mi viene la nausea.” brontolò
Magdalena con tono acido.
“Magari
ti addolcisci un po' pure tu, arpia.” la rimbeccò lui
senza degnarla di uno sguardo.
“Meglio
arpia che pallone gonfiato come te.” fu l'immediata risposta
della ragazza che li sorpassò stizzita dirigendosi all'interno
della scuola.
Ariell tirò
un pugno sulla spalla a Tomas.
“Possibile
che voi due non riuscite ad andare d'accordo?”
Tomas si
strinse nelle spalle. “Non è certo colpa mia se ti sei
scelta un amica che non mi sopporta. Secondo me è gelosa
perché sei tutta mia.” sghignazzò facendole il
solletico al fianco.
Per tutta
risposta Ariell gli scoccò un occhiataccia.
“Potresti
evitare di risponderle per esempio.” suggerì guardandolo
torva.
“E va
bene, prometto che ci proverò anche se è molto
difficile.” accettò lui mettendole un braccio intorno al
collo e trascinandola all'interno.
Ariell scosse
la testa sicura che quei due mai sarebbero andati d'accordo.
Era davvero
addolorata che le due persone a cui teneva di più non
riuscissero a stare nella stessa stanza per più di dieci
minuti senza scannarsi.
Purtroppo
doveva vederli separatamente se non voleva uscire di testa per cui,
niente uscite in comitiva, feste di compleanno separate prima con uno
e poi con l'altro e niente giornate a godersi la compagnia di
entrambi.
A dire il vero
Magdalena non era sempre stata ostile a Tomas, prima che si
mettessero assieme andavano piuttosto d'accordo ma, poi avevano
cominciato ad odiarsi quasi fossero realmente gelosi l'uno
dell'altra.
Aveva provato
in tutti i modi a farle capire che per lei era importante che
andassero d'accordo ma la sua amica non ne voleva proprio sapere così
aveva finito per arrendersi e districarsi a dividersi in maniera equa
tra lei e il fidanzato.
Certo non era
facile e la situazione spesso le pesava ma non se la sentiva di
perdere ne uno ne l'altra, erano parti fondamentali della sua vita.
Possibile che
Maddy non vedesse quanto Tomas la rendeva felice?
Come poteva
essere tanto egoista?
Il suo aspetto
le aveva sempre creato problemi anche con i ragazzi, ben pochi si
erano interessati a lei e nessuno di questi era durato molto tempo.
Si era quasi
rassegnata a non avere un ragazzo quando Tomas, un giorno, le chiese
di uscire con lui per una pizza.
Lei ne rimase
sconcertata e non era sicura di voler accettare ma poi, guardando
quegli occhi speranzosi, aveva finito per accettare.
Era corsa a
casa e col cuore a mille aveva passato più di un ora a cercare
nell'armadio qualcosa di adatto da indossare ma per quanto cercasse
niente sembrava andare bene.
Alla fine aveva
chiesto aiuto alla madre che le aveva consigliato un grazioso
vestitino giallo tenue che ben contrastava con i suoi capelli
corvini.
Quando Tomas si
era presentato alle 20.00 precise alla sua porta a lei parve di
volare fra le nuvole.
Per tutta la
sera si perse nello sguardo verde del ragazzo che non smetteva di
cercare un contatto con lei, le toccava spesso la mano, avvicinava il
ginocchio al suo, faceva di tutto per sfiorarla.
Ad Ariell
sembrava di essere in Paradiso e non capiva cosa ci trovasse in lei
visto che poteva avere tutte le ragazze che voleva.
Quando uscirono
dalla pizzeria lui le chiese se le andava di far due passi e non
appena lei annuì le prese la mano stringendola nella sua e si
incamminò lungo la via tra la gente che li osservava di
sfuggita.
Ad un certo
punto lui si fermò di colpo, la guardò intensamente
prima di scostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e la
baciò.
Fu un bacio
leggero, a fior di labbra che rubò il cuore ad Ariell
facendolo definitivamente sciogliere.
Da quella sera
non si erano più lasciati.
La mattina
trascorse lenta fra una lezione noiosa e l'altra.
Quando suonò
la campanella Ariell sospirò girandosi a guardare un assonnata
Magdalena nel mezzo di un gigantesco sbadiglio.
“Finalmente!”
brontolò chinandosi a raccogliere lo zainetto.
“Non so
come ho fatto a resistere senza cadere con la faccia sul banco.”
fu d'accordo Maddy.
Si diressero
verso il corridoio facendosi largo tra la marea di studenti
impazienti di uscire.
“Allora
oggi vieni da me?” le chiese Maddy prendendola a braccetto.
“Mmm...veramente
io...ecco...” cominciò Ariell.
“Ok ok,
ho capito. Ti vedi con il pallone gonfiato.” la interruppe
l'amica seccamente.
“Ho
promesso a sua madre che avrei cenato da loro stasera. Mi dispiace.”
si scusò contrita sperando di farle tenerezza.
“E va
bene, non mi arrabbierò per stavolta ma domani andiamo a
mangiarci un bel gelato da Fred.” le propose sorridendo.
“Affare
fatto.” rispose felice lei stringendola in un veloce abbraccio
a mo' di saluto prima di schizzare verso Tomas che la stava
aspettando appoggiato al muro.
Era presa a
baciarlo quando Maddy passò loro accanto rivolgendo un cenno
di saluto a lei e mostrando il dito medio al ragazzo.
Inutile dire
che Tomas le urlò dietro: “Maleducata come sempre
arpia!”
Ariell gli
pestò un piede smorzando la sua risata.
“Siete
proprio due bambini!” lo sgridò girandogli le spalle e
uscì.
Non ci mise
molto a raggiungerla e la tirò a se prendendola per la vita.
“Tanto lo
so che ti piaccio lo stesso.” la canzonò schioccandole
un bacio sulla guancia.
“Non
contarci troppo bad boy.” lo rimbeccò lei sorridendo.
Si avvicinarono
ad un gruppo di ragazzi e Ariell ne approfittò per salutare
Lara e Jen le uniche oltre Maddy con cui era riuscita a creare un
legame.
Come sempre
rimase colpita dalla bellezza mediterranea di Lara.
Era sempre
stata un po' invidiosa di lei che aveva tutto al posto giusto ed era
anche la più corteggiata della scuola.
Chissà
com'era vivere la sua vita?
Sospirando si
voltò verso Jen che con i suoi capelli biondi e lisci non era
da meno.
“Come va
ragazze?” chiese cercando di scacciare quei pensieri dalla
mente.
“Bene e
tu?” le rispose Jen mentre Lara scosse la testa come a dire che
andava bene.
“Bene ora
che la scuola è finita.” ridacchiò
stiracchiandosi.
“Puoi
dirlo!” fece Lara scostando una ciocca di capelli che le era
ricaduta sul viso.
Tomas le fu
affianco e s'intromise: “ Adesso ve la devo proprio rubare,
abbiamo un po' di cose da fare oggi.” quindi la trascinò
via un altra volta.
“La devi
smettere di portarmi via ogni volta che provo a parlare con
qualcuno.” lo stuzzicò Ariell incrociando le braccia sul
petto.
“Te l'ho
detto, abbiamo un sacco di cose da fare.” rispose lui con un
sorrisetto malizioso.
“Tipo?”
chiese lei curiosa.
“Tipo
pomiciare, coccolarci, fare qualche compito, pomiciare ancora e forse
cenare sempre che riesca a stare lontano dalle tue morbide labbra.”
sussurrò a pochi centimetri dal suo orecchio.
“Non è
male come programma.” stette al gioco lei rabbrividendo
leggermente.
“Lo
sapevo che sei una ragazzaccia.” e così dicendo le
pizzicò il sedere ridendo quindi scappò prima che lei
potesse picchiarlo come faceva sempre quando le toccava il sedere in
pubblico.
ANGOLINO
DELL'AUTRICE:
Ecco il secondo
capitolo.
So che è
un po' noioso ma vi prometto che il prossimo sarà meglio visto
che finalmente succederà qualcosina di significativo.
Gran parte dei
personaggi ve li ho presentati e quelli che verranno dopo cambieranno
decisamente registro.
Al prossimo
capitolo ragazzi.
Un bacione da
Fly90.
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