Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma
dei legittimi proprietari.
Note: è proprio
una sciocchezza. Un piccolo sclero pre-esame. Spero
almeno in un sorrisino finale ^^
Buona lettura!
A Sara.
Perché siamo
spaventosamente simili, dai colori preferiti alle riflessioni personali.
Perché siamo convinte
che i ragazzi siano strani,
ma
non per questo indosseremo mai minigonne di pelo viola per attirare la loro
attenzione.
Perché prima o poi
faremo davvero quella seratina famosa,
e
ci proveremo a diventare balene, ma tanto sarà inutile.
Ma tanto i nostri
dolcetti dopo cena non ce li leverà mai nessuno.
Perché siamo tanto
belle lo stesso.
Perché nonostante il
nostro “Ino mode” siamo nere e ne siamo fiere.
Perché vai benissimo
così, nella tua immensa dolcezza,
e
non permettere mai che qualcuno ti faccia credere il contrario
(ciccione
varie o nani che siano XD).
Buon compleanno.
Find an order
Pulizie,
ingranaggi e discussioni
“Dove sono i risultati degli
esami di oggi?”
“Uhm, non lo so,
prova lì.”
“Che vuol dire, lì? Io non vedo
niente.”
“Lì! Da quella parte! Cercali.”
“Shikamaru,
non li trovo, non possiamo aver perso i risultati dello scritto dell’esame dei Chuunin!”
“Non urlare, c’è un casino qui
dentro, Temari.”
“Perché non hai ordinato la tua
parte di lavoro?”
“Perché aspettavo che tu
liberassi lo scaffale.”
La ragazza sbuffò, districandosi
in quel labirinto di libri e documenti buttati per terra, cercando affannata
qualcosa sotto una pila di fogli. “Qui non ci sono…”
“Nemmeno qui” disse Shikamaru, spostando con un piede un paio di libri dal
pavimento.
“Se li abbiamo persi ci
uccidono!”
“Stai tranquilla, sono
sicuramente qui dentro.”
E i due si guardarono intorno, vedendo
solo montagne di documenti accatastati in disordine, che coprivano il pavimento
del piccolo ufficio in cui erano chiusi.
Per correggere gli scritti
dell’esame dei Chuunin, era la notizia ufficiale.
Per riordinare l’archivio, era la
punizione dell’Hokage, dopo che quei due avevano
litigato per tutti i giorni precedenti al suddetto esame per ogni stupidaggine
che si fosse presentata loro, dal posto dove sedersi al tavolo per le riunioni
al colore dei nuovi coprifronte. Sempre, perennemente
in contrasto. E Tsunade credeva, sperava!, che tenendoli chiusi a lavorare insieme per qualche
tempo, le cose si sarebbero potute appianare. E lei avrebbe evitato di
esaurirsi.
Non che non andassero d’accordo,
semplicemente i loro caratteri non erano compatibili.
“Lo so che sono qui dentro” Temari riprese il discorso, “ma se ci fai caso, è un
completo disastro!”
“Già, invece di ordinare abbiamo
peggiorato le cose” evidenziò calmo.
Espirarono entrambi, continuando
a cercare quei fogli che avevano corretto prima di mettersi a sistemare
l’archivio, abbandonandoli però chissà sotto quale pila di libri, sepolti dalla
loro noncuranza e inesperienza in quel genere di lavoro. Pulizie domestiche,
davvero poco in stile ninja!
“Oh, insomma, è l’Hokage! Ha affari più importanti a cui pensare. Quanto le importerà mai di questa cosa?”
“Quanto pensi che tuo fratello si
arrabbierebbe se fossimo a Suna?”
E un brivido freddo percorse la
schiena della ragazza, al pensiero della pignoleria e della precisione di Gaara.
“Ok, troviamo quei
documenti il prima possibile, e poi sistemiamo il tutto” ordinò, mentre Shikamaru sbadigliava e si accomodava per terra, con la
schiena poggiata su un cumulo di libri sradicati dai loro scaffali di origine
quando prima i due avevano tentato di trovare un ordine. “Che stai facendo?
Alzati! Aiutami!”
“Ci vuole una pausa.”
“Non c’è tempo per nulla del
genere!”
“C’è sempre tempo per una pausa.”
“Dillo anche all’Hokage quando reclamerà la tua testa!”
Shikamaru
si limitò a sbuffare, mentre sentiva Temari
borbottare qualcosa di incomprensibile. Si gustò appieno il sole caldo del
pomeriggio che entrava dall’ampia finestra della stanzetta, lasciandosi
scaldare pigramente. C’era un odore di polvere e muffa che impregnava l’aria,
non si riconosceva più il colore del pavimento per quanto era sommerso, e di
sicuro avrebbe dovuto perdere ancora preziose ore di sonno per sistemare tutto,
ma a dir la verità, non era male stare lì dentro.
“Shikamaru, ma dove possono essere finiti? Non ho intenzione di rimanere qui tutta la notte” si lamentò lei,
forse per la prima volta davanti ad un’altra persona.
“Perché non ti
riposi un attimo? Dopo ci pensiamo, adesso siamo
troppo stanchi, è tutta la mattina che lavoriamo qui dentro” per disastrare ancora di più la situazione,
avrebbe voluto aggiungere con un tocco di sarcasmo, ma evitò visti i nervi a
fior di pelle della ragazza. Ed era meglio non rischiare, la sua indole
glielo impediva.
Temari
si avvicinò, sedendosi accanto a lui, esausta. “Penso sia l’unica soluzione
possibile” concesse, allungando le gambe davanti a lei e godendo dei tenui
raggi solari.
Non era male, pensò, nonostante
la muffa, la polvere, le ore che avrebbero impiegato a rimettere tutto in
ordine e la crisi di nervi imminente… Non era male. Affatto.
Stavano lì, seduti contro dei
libri, a lasciarsi riscaldare dal sole di un silenzioso e banale pomeriggio
primaverile, chiusi dentro un ufficio, soltanto loro due.
Temari si
rilassò, espirando tutta l’ansia di prima, chiuse gli occhi rilasciando i
muscoli tesi. Forse stare tutto quel tempo con quel ragazzo le aveva insegnato
ad addormentarsi ovunque senza alcun impegno. Forse stare con Shikamaru le aveva insegnato a calmarsi, finalmente.
“Smettila di guardarmi, mi dà
fastidio.”
“Scusa” disse lui, chiedendosi
come avesse fatto a sapere che la stava fissando anche se
teneva gli occhi chiusi. Temari non avrebbe mai
finito di stupirlo. O di spaventarlo.
“Certo che la stanza sembra
terremotata” evidenziò lei con un sorriso stanco, guardandosi poi attorno.
“Credo che rimarremo chiusi qui
dentro per almeno i prossimi cinquant’anni” chiarì lui, fintamente serio.
Temari
sbuffò divertita. “E’ il tuo cervello da genio a darti questa
statistica ottimista?” lo prese in giro.
“Diciamo di più la paura di
uscire da qui e incontrare l’Hokage” sorrise.
E si lasciarono andare entrambi a
una debole risata. A una risata sincera e spontanea, di quelle che
alleggeriscono il cuore, che distendono i nervi, che rilassano completamente.
Una di quelle risate leggere e profonde che segnano la condivisione di
un’emozione comune, una di quelle a cui si ripensa con più nostalgia.
“E tutto perché non facciamo che
litigare” cominciò lei, spezzando quel silenzio che si era appena creato.
“Non direi proprio litigare, più
che altro discutere.”
“Quale sarebbe la differenza,
scusa?”
“Uhm, se litigassimo non ci
sopporteremmo più, si creerebbero tensioni, non riusciremmo nemmeno a vederci
in faccia senza stare male. Invece se discutiamo vuol dire che l’opinione
dell’altro per noi è importante, e facciamo di tutto per far valere le nostre
ragioni, proprio perché ci teniamo.”
“E questa perla di saggezza da
dove l’hai copiata?” lo prese in giro, ridendo.
“Dal mio maestro, Asuma, mentre cercava di fare pace con Kurenai-sensei”
ammise pacato.
Temari
rise ancora di più. “E lei come l’ha presa?”
“Non ci ha capito niente, è
scoppiata a ridere e lo ha perdonato.”
“Immaginavo…”
E risero ancora, insieme. Shikamaru poi si appoggiò meglio con le spalle, chiudendo
gli occhi.
“Non siamo proprio portati per
questo tipo di lavoro…” cominciò lei, guardandolo di sottecchi.
“Affatto” rispose.
“E vista la fatica che ho fatto
gli altri giorni per farti muovere, devo ancora capire per cosa sei portato…”
lo prese in giro.
“Molto simpatica, davvero.”
“E’ stato stancante stare con te,
sempre a convincerti a prendere appunti su quello che dicono alle riunioni, a
richiamarti quando ti addormentavi nel campo di allenamento, a sgridarti perché
mangi troppo lentamente e fai freddare il pranzo…”
“Non credere di essere tanto più
semplice, sempre a convincerti di non far notare a Ibiki
Morino che si sta sbagliando su qualcosa, a
richiamarti quando volevi mettere trappole eccessive per la seconda prova, e non
ti va mai bene il posto che scelgo per cenare…”
Sospirarono all’unisono, tra lo
sconforto e il divertimento. I problemi c’erano, l’incompatibilità evidente,
però era in qualche modo interessante stare insieme all’altro. E rilassante,
anche. Come una valvola di sfogo che svolge perfettamente il suo lavoro, e una
volta svuotata, beh, rimaneva tutto il resto, che veniva vissuto intensamente
da entrambe le parti.
Era il loro modo di funzionare.
Che poteva sembrare strano, assurdo, inconcepibile, ma l’ingranaggio si muoveva
perfettamente.
“L’Hokage
ha ragione, siamo troppo diversi, non andremo mai d’accordo del tutto”
ricominciò lei dopo un po’.
“E allora?”
“Potrebbe essere un problema”
evidenziò, abbassando il tono di voce.
“Hai ragione. Forse
è meglio…”
Lasciarci qui? Pensò lei, con una fitta allo stomaco. Ma che le
prendeva?
“Cosa?” lo incoraggiò,
sussurrando e guardando il pavimento.
“Abituarci adesso, tanto ci
dovremo fare i conti per tutta la vita” chiarì calmo, sospirando appena.
Temari
arrossì leggermente dopo quelle parole. “Saremo banditi da Konoha
e Suna se discutiamo
di nuovo in presenza di qualcuno, altro che tutta
la vita!” lo contraddisse, cercando di mascherare l’agitazione con un tono
deciso. “Che c’è?” chiese, con troppa irruenza, ma Shikamaru aveva iniziato a fissarla in quel modo serio che
poche volte gli aveva visto, avvicinandosi leggermente. “Che vuoi?” gli domandò
ancora, trovandoselo a pochi centimetri da sé. Temari
abbassò lo sguardo, sapeva che non doveva mostrare debolezze, ma il gesto le
venne spontaneo. Tanto che finì contro la spalla di lui, senza accorgersi che
si era avvicinato ulteriormente.
Ma che faceva, la abbracciava?
Così, senza alcun preavviso?
“Niente, aspetta un secondo” le
rispose lui, facendo una leggera pressione contro il suo corpo.
Temari
arrossì improvvisamente, l’allenamento ninja non serviva a un bel niente, non
le avevano insegnato a gestire anche quelle emozioni! Ma non riuscì a chiedersi
cosa diavolo avesse imparato in questi anni, persa com’era nella nebbia dei
suoi pensieri.
Era solo un amico, e ci litigava,
discuteva!, di continuo, era normale che il
cuore si velocizzasse così tanto se un ragazzo si avvicinava a una ragazza,
anche se erano amici, era sicuramente qualcosa di chimico e scientifico che al
momento le sfuggiva.
Però non era male. Affatto.
“Shikamaru…”
sussurrò, poggiando appena la guancia sul suo petto.
“Che c’è?
Ti senti male?” si preoccupò lui, spostandosi un po’ da lei.
“Eh? No!” negò, ritrovando la forza di alzare lo sguardo e guardarlo in
viso. E lui sorrideva, calmo come sempre. Ma come faceva?
“Temari?”
Ma lei socchiuse gli occhi, indecisa su cosa fare.
Lui la fissò per un istante, si
avvicinò poi al suo viso e disse con voce bassa e pacata. “Li ho trovati.”
“Eh?” Temari
si staccò da lui di colpo, ritrovando la sua freddezza. “Cosa?”
“I risultati
degli esami di oggi! Erano proprio dietro di te, meno
male che me ne sono accorto!” spiegò entusiasta, sventolandole davanti al naso
un plico di fogli.
“Meno male… già” asserì,
vagamente delusa da qualcosa che non inquadrava bene.
“Siamo salvi, per oggi” disse lui,
mentre si appoggiava di nuovo contro la pila di libri, lasciando andare un
sospiro liberatorio. “Ora abbiamo solo tutta
la vita per sistemare questo posto.”
Temari si
rilassò di nuovo, sfiorandogli appena la spalla con la propria. Lasciò
scivolare la sua mano su quella di lui, stringendogliela appena. “Almeno
abbiamo imparato qualcosa da questa storia.”
Shikamaru
si irrigidì impercettibilmente a quel contatto, bloccando il respiro a metà,
per poi riprendersi. “Che non siamo allergici alla polvere?” provò.
Lei lo guardò sicura con i suoi
occhi fieri, sorridendo. “Che alla fine vinciamo sempre noi due.”
E Shikamaru
non poté fare a meno di stringerle la mano a sua volta, e di restituirle il
sorriso.
La pace era una gran bella cosa,
e fare parte di quell’ingranaggio che nessuno capiva lo era ancora di più.
Fine
Note: no comment proprio, la seconda
parte stona in modo imbarazzante con la prima, ma non fa niente!
E anche questa ambientata in un
ufficio… Due compleanni, due fic simili, che genio
che sono.
Ah, la mia titolista era impegnata con la scuola, quindi prendete il titolo per la scemenza che è, in fondo conta ciò che ho scritto nella fic, no? ^^"
Leggetevi le fic
di bambi88!
A presto, e ancora tanti auguri a
Sara ^^ (e scusa il ritardo con cui pubblico, non ne avevo il coraggio, mi hanno praticamente costretto XD)
Ah, dimenticavo,
grazie mille per i commenti a “(Don’t) look at me, but
kiss me!” (_ _)
Vi rispondo qui in breve perché
non ho più tempo per le rispostone nei capitoli, maledetta università!
(La
posso fare una richiesta indecente? Mi lasciate il commento numero 10? *-*)
bambi88 (sono contenta che a te
sia piaciuta ^^ e il nero è sempre bello, ricorda! XD grazie a te) – Rosicrucian
(grazie mille! ^//^ credo sia il primo commento che mi lasci, me onorata! E non stavi nemmeno bene XD a presto ^^) – Lalani (grazie!
Meno male che ti è persa almeno maliziosa, doveva avere un minimo di hot, sono
proprio incapace XD Grazie mille ^^) – valy (chissà se il tuo futuro collega in studio sarà un Kankuro a caso XD mai dire mai! E cestina i curricola che arrivano XD Ma davvero ti è piaciuta ‘sta
versione shikatema? Con tutti i dubbi che mi hai
fatto venire!! XD) – KuRoNeKoChAn (spero che non ti
sia venuta nessuna paralisi facciale, mi sentirei responsabile XD E viva il
nero, ovvio ù_ù grazie!) – Lily_90
(grazie ^//^ sono contenta che ti piace il modo in cui li rendo, cerco sempre
di mantenere un ritmo allegro e divertente, altrimenti diventa na palla XD E viva le gelatine!! Noi royai
abbiamo anche un fanclub al riguardo, ma si può fare
anche per lo shikatema, sìsì
XD) – Rinalamisteriosa
(nero e viola *ç* ok, mi riprendo. Eh, ma immagino che te lo aspettavi che
fosse tutta colpa della macchia d’inchiostro, ormai mi conosci e lo sai che le
cose non sono mai come sembrano XD Grazie!) – gloria7 (grazie mille! Sei sempre tanto gentile ^^) – Lely (lo
sfarfallio XD che bello *O* Io devo andare a fondo a questa storia, ovvero
perché devo maltrattare così i miei poveri e indifesi personaggi maschili… deve
essere colpa della mancanza di un uomo XD Se faccio entrare in scena un Rick
anche qui che fai? XD no, non posso, in Naruto hanno
nomi giapponesi… :P Grazie mille tesoro ^^).