L'Ultimo Giorno Della Guerra

di eringad
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L’Ultimo Giorno della Guerra




{Morning [Part One] – Bombe}

“Corri! Più forte! Corri più forte Ino!”

La bambina di sei anni stringeva forte la mano del bambino davanti a sé.
Lui la trascinava correndo spaventato per il campo di grano in campagna.
Ino correva instabile sui suoi zoccoli di legno annaspando per la fatica.
Il ragazzino continuava a incitarla tirandola per la mano.
Quando videro un albero isolato, si fermarono sotto di esso.

“Stenditi a terra Ino! Veloce!”

La costrinse per le spalle a rannicchiarsi sul terreno arido con la piccola schiena contro il tronco ruvido, poi la abbracciò coprendole la testa con le braccia rannicchiato vicino a lei.
Il bambino tremava di paura e la bambina ingenua ed estranea allo spavento lo abbracciò a sua volta tentando di calmarlo.
Pochi secondi dopo sentirono un fischio assordante e un boato.
Gli occhi azzurri della bambina guardarono i grappoli cadere dal cielo, provò a contarli divertita.
Alzò un braccio per indicare un grappolo particolarmente ricco che scendeva veloce giù da un aereo. Rise divertita per avvertire il compagno e lui severo lo riportò tra i due corpi.

“Ino sta giù! Devi stare giù mi hai capito?”

La bambina bionda lo guardò non capendo, sorrise candida e annuì.

“Sì Kankuro, ma è divertente vedere l’uva che cade dal cielo!”

Lui la guardò corrucciando le piccole sopracciglia. Gli occhi taglienti del ragazzino di otto anni erano pieni di preoccupazione e severità. In quel momento assomigliava veramente tanto al padre.
Quando le esplosioni finirono, lui si alzò in piedi raccogliendo una spiga e strappandola dal fusto che la teneva, poi la mise in bocca come stecchino e si sedette accanto alla bambina.
Guardò la campagna devastata e bruciata e strinse forte la mano alla piccola vicino a lui.

“Ino… Quelli che cadono dal cielo non sono grappoli d’uva. Sono bombe.”

Lui parlò greve, sapeva della guerra, c’era da sette anni ormai.
La bambina dondolò i piedini sul terreno riarso e poi parlò innocente.

“A me sembrano grappoli. So cosa sono, ma non fanno più paura se vedi l’uva al posto delle bombe.”

Kankuro voltò la testa verso di lei sorpreso.
Sospirò alla saggezza fanciullesca della bambina e le strinse la mano poggiando la testa sulla sua spalla.

“A me le bombe fanno sempre paura…”





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