non lasciarmi mai

di lacrimedigioia_a
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Il fatidico primo giorno è arrivato. Accidenti, che ansia. Sono al primo anno di liceo ed ho deciso di fare lingue. Non ho più parlato con Greta di quel ragazzo, dato che lei mi ha chiesto di lasciar perdere. Sono davvero curiosa di sapere qualcosa in più... Sono le 7:00 e sono ancora sotto le coperte, così mi alzo e scendo in cucina a fare colazione. Dopo aver mangiato tantissimo, corro in camera mia e prendo dall'armadio un paio di jeans blu a vita alta, una maglietta rosa confetto che arriva fino all'ombelico e un paio di stivaletti neri. Mi lavo i denti e il viso, mi spazzolo i capelli, mi do una truccata veloce e sono pronta per iniziare questa nuova avventura. Prendo la borsa con il diario, un quaderno e l'astuccio, saluto i miei genitori ed esco. Sono le 7:20; la scuola dista circa mezz'ora di viaggio con l'autobus, così vado verso la fermata, a 5 minuti da casa mia. Sul pullman non vedo Greta, così mi siedo accanto ad un ragazzo moro... ma sì, il ragazzo della gelateria! Iniziamo a parlare è scopro che abbiamo diverse cose in comune: lui come me adora leggere e ama i Green Day. Arrivati ala stazione degli autobus, scendo e mi avvio verso la scuola, salutando a malincuore Edoardo. Arrivo a scuola e la prima cosa che faccio è cercare la mia amica: abbiamo scelto la stessa scuola e abbiamo scoperto di essere in classe insieme. La trovo vicino ad un muretto a parlare con alcune ragazze: cavoli, ha già fatto amicizia, ma che velocità! Mi avvio verso di lei, che appena mi vede mi abbraccia e mi presenta a tutte: una ragazza coi bionda di nome Lucrezia, detta Luce, una morettina apparentemente smorfiosa, Giusy e Gulia, una ragazza dai capelli rossi molto vivace, col viso spruzzato di lentiggini. -io invece sono Erika... quanti anni avete? Scopro che hanno tutte la mia etá e Luce e Giusy sono nella classe mia e di Greta, mentre Giulia è nella classe accanto, perché ha deciso di fare il liceo classico. La campanella suona e noi filiamo in Auditorium, dove il Preside farà il discorso a tutti i ragazzi delle prime. Mi siedo accanto a Gre e Luce, ed ascoltiamo il tutto. Alla fine il Preside ci ha affidati ad un professore, che ci ha condotti nelle nostre aule. La mia è una grande stanza al secondo piano, con le pareti azzurrine: ricorda tanto una camera d'ospedale. La giornata è passata in fretta, dopo presentazioni con alcuni professori, chiacchiere con i compagni e il giro della scuola. Io e Greta ci avviamo verso la stazione dell'autobus, prendiamo il nostro pullman e, nel viaggio, verso casa, discutiamo di tutto quello che ci è successo oggi. Le chiedo il motivo per cui stamani non era sull'autobus, e lei mi spiega che era venuta coi suoi genitori, dato che era il primo giorno di scuola. -Ma quindi tu cos'hai fatto in pullman da sola?- mi chiede. Ho paura di dirle che mi sono seduta accanto a quel ragazzo, però non voglio mentirle. -Beh, non trovavo posto, così mi sono seduta vicino ad Edoardo... -Ah, ok..- si infila le cuffiette e si gira verso il finestrino, senza più parlarmi.. Quando arrivo alla mia fermata la saluto e scendo, avviandomi verso casa.




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