Life, what's it but a joke?

di ehitsfrannie
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Epilogo

 

Alice aveva tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare dalla vita: un lavoro che amava nel quale ricopriva una carica molto importante e l'inebriante sensazione di avere il mondo intero a portata di mano.
Questo fino al primo pomeriggio in cui, sormontata da scartoffie di ogni genere e con una bella tazza di caffè di fianco ad esse, non si rese conto di aver recuperato un tassello essenziale della sua esistenza.
Si lasciò sostenere dallo schienale della sedia, ma la penna che stringeva tra le dita scivolò inevitabilmente sul legno lucido del suo ufficio. Balzò in piedi quasi avesse preso la scossa e in meno di un minuto indossò il suo cappotto in procinto di lasciare la redazione.
«Olivia, devo andarmene da Boston per qualche giorno. Di' al direttore che gli spedirò l'articolo entro giovedì, per favore!»
E senza che la sua segretaria potesse replicare, Alice si era già fiondata in macchina e sfrecciava tra le auto con il cuore a mille.
Era passato tantissimo tempo, ma aveva ancora impressi nella mente quegli occhi di ghiaccio.

 

**

 

Alice alzò una mano chiusa in un pugno, pronta a bussare.
Le salì una paura folle. Paura che lui non la volesse, che fosse arrabbiato, che la respinse.
Paura di non trovarlo.
Poi si ricordò di tute quelle volte che aveva scorto un ciuffo castano spuntare da dietro l'angolo, e di tutte quelle volte in cui un forte profumo di limone e zenzero le aveva pizzicato le narici pur non avendo alcun the a scaldarle il palato e non ebbe più alcun dubbio.
I rintocchi suonarono con prepotenza, squarciando il silenzio che l'avvolgeva.
Dovette aspettare cinque minuti buoni (non osò infatti bussare una seconda volta), quando finalmente la porta si aprì rivelando una luce folgorante.
«A...Alice.»
«Sono tornata a casa.»disse semplicemente con voce tremante la giovane donna, facendo un debole sorriso. «Se c'è ancora posto...»
Non servirono altre parole che il colore blu del cielo più terso si riversò nel più grigio dei mari in tempesta, proprio come la prima volta









Here I Am!
Piango. Tanto. 
No scherzo, in realtà sono felice di aver terminato quest'avventura. Sentivo il dovere di pubblicarla e adesso che l'ho fatto mi sento pronta per scrivere altro (magari di correlato...d'altronde, non sappiamo ancora che fine hanno fatto Kendra, Will e Killian!)
Dopo un'adolescenza travagliata, Alice ha finalmente trovato il suo posto nel mondo. E le sembra tutto al posto giusto, men che una cosa, che però non riesce a comprendere di cosa si tratti. Ecco che Emma spezza la maledizione e dalla lontana Boston Alice sente che qualcosa è cambiato, e si ricorda di Jefferson, con la quale si riunisce dopo anni di attesa. 
Cari. Jefferson manca davvero tanto, o almeno a me. Però non posso andare da Sebastian Stan, prenderlo per un orecchio e trascinarlo di nuovo su OUAT, quindi mi metto il cuore in pace. 
Ringrazio tanto Adda95 per la costanza nell'aver recensito ogni capitolo e anche a padme83 che mi ha gentilmente (e con pazza fiducia aggiungerei) "imprestato" le parti Rumbelle alla mia storia. 
Grazie ancora, alla prossima fanfic!
Frannie. <3

 





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