Nel baratro dell'insicurezza.

di LalieDalton
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« Camminiamo da un'ora e non l'abbiamo ancora trovata, sei inutile Malfoy. »
« Un'ora della mia vita sprecata con un deficiente. »
« Vuoi collezionare occhi neri? »
« Toccami se hai coraggio! »

Cosa sarebbe accaduto, però, rimase un mistero. Rose apparse di fronte a loro, la scopa stretta nella mano destra e l'aria di una che cercava un motivo per metterli in punizione.

« State litigando? » domandò, con le labbra strette in una riga sottile. « Perché se così fosse dovrei prendere provvedimenti. »
« Rose! » il maggiore dei Potter le andò incontro nel giro di due secondi, stringendola in un abbraccio che avrebbe tolto il respiro a chiunque. 
« Mi- soff---James! » 
« Scusa, scusa, scusa. Non ti trovavo da nessuna parte, dove eri andata? »
Rose mosse le spalle, stirando la schiena. « Avevo bisogno di aria. » agitò appena la mano destra, per mettere in risalto la scopa — sicura che James non l'aveva manco notata!

« La prossima volta lascia un biglietto, questo cretino mi ha costretto ad andare in giro manco fossi un segugio. » sbottò il Serpeverde, deciso ad allontanarsi quanto più poteva dal moretto.
« Perché? » domandò la ragazza, confusa. Guardò il cugino in cerca di risposta ma lui si limitò a scuotere la testa e fingere che Scorpius avesse detto una cosa folle.
« Si diventa pazzi a stare con voi. » esclamò fissando truce il Grifondoro. « Come stai? »
« Be' ora bene. » disse James
« Allora sei cretino davvero. »
Rose portò la mano alla bocca, nascondendo una risata.
« Vedi, lo pensa pure tua cugina. »
« Su, basta. » mormorò, per finire qualsiasi lite stesse per nascere « Sono... al sicuro, grazie a voi. » 
« Avresti dovuto esserlo e basta, senza... Quel bastar- »
« James, no. » lo interruppe Rose, stringendo la presa sul legno del manico di scopa. 
Non era ancora pronta a parlarne, era stata una serata troppo intensa per poterne parlare. Sperava finisse tutto nel dimenticatoio, di cancellare ogni schifoso ricordo di un incubo. 
Scorpius si limitò ad osservare la rossa, in silenzio, mentre James al suo fianco si tratteneva dal parlare, dall'urlare o fare qualsiasi altra cosa che facevano i Potter: esternare le emozioni. 
« Dovresti avvisare che stai bene, potrebbe farlo tuo cugino, se non vuoi tornare al tuo dormitorio. » propose il biondino, incrociando le braccia al petto. 
James si voltò a guardarlo confuso, lo stava cacciando?! 
« James, mi faresti un favore enorme, non voglio che vengano a cercarmi, sto bene. Voglio stare il più possibile lontano da Victoire che si lamenta di qualcosa di inutile. Puoi farlo? »
« Io... sì, vado. Ma voglio trovarti al solito posto, quando torno. Intesi? »
Rose portò la mano al capo e fece un tipico saluto militare, mentre James si allontanava. Non prima di aver lanciato uno sguardo truce a Scorpius.
« Lo so, sotto sotto mi ama. » commentò quest'ultimo.
« Certo, ed io amo le torte di mele. »
« Cosa ti hanno fatto le torte di mele? Sono buonissime! »
« Bleah. » accompagnò il commento con una smorfia.
« Sei strana. »
« Me lo hanno già detto. »
« Mh. »
Calò il silenzio tra loro, Rose sorreggeva il suo sguardo ed era consapevole che fosse merito suo se erano andati a cercarla. Lui sapeva cosa aveva fatto Oliver in Biblioteca. Lui l'aveva fermato la prima volta.
« Grazie, Scorpius. Per averli avvisati. »
L'uso del nome lo sorprese più del grazie. Sciolse le braccia, facendole ricadere lungo i fianchi e guardandola incredulo.
« Scorpius? Siamo diventati così intimi adesso? »
« Resti un deficiente, ma un deficiente al quale sono riconoscente. »
« E che ti supera in ogni materia. »
« Guarda, mi rimangio ogni cosa! » sbuffò, roteando gli occhi.
« Oh no, non puoi! »
« Cretino. »
« Strana. »
Tornò il silenzio, ma entrambi sorridevano. 



« Potter. »
« Hey, l'ha trovata? »
« Ho seguito la scia di tristezza e rabbia... »
« Non scherzare su questo. »
« Scusa! Sta bene, l'ho fatta ridere un po', ma non la supererà facilmente. »
« Cosa possiamo fare, Leo? »
« Possiamo? »
« Sì, io e la mia famiglia. »
« Ah- giusto, beh, starle vicino. »
« Basterà? »
« Per iniziare, sì. »




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