Trenta poesie

di Alphabet Loser
(/viewuser.php?uid=515559)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Dopo il temporale

c'è umido.

Prima

la pioggia scrosciava

il vento ruggiva

canto di guerra

i lampi fotografavano la mia stanza buia

brevi attimi di consapevolezza.

Mi state forse accusando?

Ma no,

è solo uno squarcio nella mia vita,

fugace,

poi si ritraggono,

e il tuono romba,

è possente,

(senza paura?)

è temerario,

l'acqua suonava eterne sinfonie sulle finestre,

e mi sentivo come un fiore al cimitero,

e la solitudine non pesava,

la solitudine

mi teneva compagnia.

Ma adesso.

Adesso?

Tutto cola via,

spero di non disfarmi anche io,

l'aria è bagnata

si appiccica al mio corpo

seconda pelle,

e il respiro diventa fatica,

ma non piangerò.

L'aria è bagnata,

e si aggrappa al mio grembo,

si stringe al mio collo,

piccoli orfani del temporale.

Dopo di lui, forse c'è malinconia, o,

forse,

non c'è niente.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3397066