La notte fa paura

di Hyorei
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Un'ombra nelle tenebre

 


Vi siete mai chiesti come sarebbe stato questo pianeta se Hitler, invece di perire, l'avesse conquistato? Potrebbe sembrare una cosa così stravagante a pensarci, ma sono convinto che ognuno di voi abbia la necessaria fantasia per poterlo immaginare.

Ma se vi dicessi che io, Edmund, fossi quel suo fratello minore ritenuto morto a soli sei anni? Colpo di scena vero?

Sorpresa. Ciò che sto per raccontarvi sarà una di quelle storie che non siete soliti leggere o ascoltare, una di quelle storie che non potreste mai sfiorare col solo pensiero. Una storia così macabra e copiosa di terrore da sconvolgere le menti più forti, una verità nascosta così oscura da poter essere raccontata solo da un ombra, quale sono io. Ma per favore, chiamatemi solo...
«Ed! Ti sembra il caso di mettersi a scrivere in un momento del genere?!» mi urla Paula aprendo con un calcio ciò che avrebbe dovuto essere una porta prima del Terrore, di cui parleremo molto presto.
«Oh andiamo, abbiamo ancora 5 minuti prima che ricominci. Ho appena trovato questo bellissimo diario di carta artigianale amalfitana, appartenuta probabilmente a qualche sventurato italiano trasferitosi nel nostro bellissimo, abbandonatissimo paese; da quando la Germania è caduta trascinandosi dietro tutto il continente eurasiatico è diventato raro trovare libri, diari o quaderni, tanto meno penne e quant'altro. Voglio che i nostri discendenti, se mai ci saranno, sappiano ciò che è avvenuto o che potrebbe succedere Paula.»
    Paula. La mia piccola sorellina mora dagli occhi blu; alta quasi quanto me, snella, slanciata. Ciò che più amavo di mia sorella erano i suoi morbidi e mossi capelli neri, ondulati e scuri come il mare in una comune notte ad Amburgo.
«Eddy dobbiamo andare, presto saranno qui. Sai che è pericoloso, ed io ho una paura folle di loro, persino di pronunciare soltanto il loro nome, come se potessero sentirmi, scoprire il nostro nascondiglio, e portarci via.»
«Non pensarci nemmeno. Non permetterò che ti accada nulla, tanto meno che quei mostri ti portino via da me. Adesso andiamo, torniamo al Bunker, si è fatto tardi.»





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