Ricordo
ancora lo sai, tesoro?
Il
giorno in cui ci siamo incontrati.
Era
una giornata di sole, di caldo afoso, di umidità pesante.
Quando
quell'hobbit ti ha tirato fuori dall'acqua, la barca si era
rovesciata, era troppo piccola e malconcia.
Qual
era il suo nome?
No,
non ricordo, tesoro.
Era
mio amico?
Non
ricordo proprio, tesoro.
Eri
tra le sue tozze mani, piccole, grasse e bianchicce.
Mi
hai chiamato.
Mi
hai sussurrato, che cosa tesoro, cosa mi hai sussurrato?
Prendimi
con te.
Ma
lui non voleva lasciarti andare, ti stringeva fino a farti male, ti
accarezzava molesto con gesti lenti e mi guardava con i suoi piccoli
occhietti cattivi.
E
poi cosa mi hai chiesto, tesoro?
Stavolta
la tua voce la ricordo chiara, alta, precisa.
Uccidilo.
Quanto
si dibatteva mentre stringevo tra le mie dita il suo grasso collo,
come i pesci che ci piacciono tanto, che scivolano svelti giù
per il torrente.
Mi
hai sorriso riconoscente.
Ti
ho salvato tesoro, e rimarrai con me per sempre.
|