Capitolo
16
Lucy sorrise al tassista che stava caricando i suoi bagagli per
portarla all’aeroporto. Non era ancora partita e
già sentiva la nostalgia della sua famiglia e di Alan
Michael. La sera prima era andata a salutare suo padre, che era triste
dovendo assistere alla partenza sia di lei che di Coop. Dopo era
rientrata nella sua stanza al Beacon, dove aveva solo mangiucchiato la
cena ordinata. Poi aveva passato una notte insonne, pensando e
ripensando all’ultima conversazione avuta con
l’uomo. Sapere che anche per lui quello che era successo fra
di loro era solo una parentesi che si era già chiusa, le
faceva pensare di aver preso la decisione giusta. Una parte di lei
aveva sperato che lui le chiedesse di rimanere, che le dicesse che per
lui quel breve momento era stato importante. Con il cuore pesante, Lucy
salì a bordo del taxi. Dalla finestra della sua camera, Alan
Michael osservò la scena e rimase a guardare mentre il taxi
partiva portandosi via Lucy.
Coop guardò l’orologio. Finalmente il suo aereo
stava per partire. Suo padre aveva insistito per accompagnarlo, anche
se ciò aveva significato essere lì con un largo
anticipo. Per una coincidenza, quel giorno anche Lucy era in partenza
per Parigi, così suo padre era un po’
giù di morale e lui aveva deciso quindi di assecondarlo.
Aveva aspettato con così tanta ansia di partire per
l’Inghilterra, anche se il suo entusiasmo era scemato quando
Ava aveva rinunciato, per giunta ponendo fine alla loro relazione. Si
rendeva conto di aver prevalso su di lei in un paio di occasioni e aver
preso delle decisioni che non gli spettavano, eppure lo aveva sempre
fatto solo ed esclusivamente per il bene di Ava, cosa che lei non aveva
capito. Ed era un peccato, perché lui l’amava e
sarebbe stato difficile iniziare una nuova vita da solo.
Ava aveva avuto modo di riflettere tutta la notte, dato che non era
riuscita a prendere sonno. Era stata una sciocca ad illudersi di poter
conquistare Alan Michael. L’unica donna che sembrava riuscita
nell’intento, era l’esatto opposto di lei, sia
caratterialmente, che fisicamente. Forse, se avesse perseguito nelle
sue intenzioni, sarebbe riuscita a portarselo a letto e, magari, a
intraprendere con lui una breve relazione, senza che però
ciò portasse a niente di concreto. Così, per
quella storia senza sbocco alcuno, aveva buttato all’aria la
sua relazione con Coop che, certo non era perfetta, ma almeno era fatta
di un amore reale. Coop la amava e era stato spinto dal suo istinto di
protezione a fare cose che l’avevano fatta infuriare. A mente
fredda, tuttavia, Ava si rendeva conto che, invece di aggredirlo,
avrebbe potuto dargli la possibilità di spiegarsi. Avrebbero
fatto pace e lui avrebbe capito che certe cose non doveva
più farle. Tutti quei pensieri l’avevano spinta a
cercarlo, magari potevano ancora sistemare le cose. La giovane ragazza
entrò al Company, sperando di trovarlo lì, invece
incappò in Olivia, che, stranamente, indossava un grembiule
e serviva ai tavoli. Forse la notte insonne le stava giocando dei
brutti scherzi.
- Olivia! Che stai facendo?
- Buzz è in ritardo! Ha
chiamato per dirmi che c’è un incidente stradale
ha creato un ingorgo proprio all’esterno
dell’aeroporto! Spero che arrivi presto!
- Aeroporto?
- Si, è andato ad
accompagnare Coop...
Quando
ormai le parole le erano uscite di bocca, Olivia comprese che forse
avrebbe dovuto fare un po’ di attenzione. Infatti, Ava rimase
sorpresa.
- Che cosa? E’ già
partito?
- Mi dispiace, tesoro, non ci
pensavo... Si, ha deciso che era meglio andare via il prima possibile.
Credo che il suo aereo stia per partire, ormai.
Ava
pensò in fretta, forse era ancora in tempo!
- Devo andare!
- Ma sei appena arrivata!
Senza
preoccuparsi di rispondere alla madre, Ava corse fuori dal locale.
Alan Michael stava tamburellando sul davanzale della finestra, davanti
alla quale era rimasto per un po’. Non poteva credere che
Lucy fosse partita e lui non avesse fatto niente per impedirlo. Lei era
una delle poche cose belle che aveva avuto dalla vita e
l’aveva persa una seconda volta. La delusione e
l’orgoglio gli avevano impedito di dirle quello che provava
veramente e quanto ancora la amasse. Adesso sarebbe dovuto tornare alla
sua vita grigia. Quella prospettiva gli appariva quanto mai desolante.
No, non poteva farlo. Prendendo una decisione improvvisa, prese la sua
giacca e le chiavi dell’auto. Avrebbe avvertito la sua
segretaria che non sarebbe andato in ufficio strada facendo.
Fortunatamente, l’ingorgo che aveva bloccato Buzz nel
traffico si era dissolto prima che Ava e Alan Michael, in auto e
momenti differenti, raggiungessero l’aeroporto. Entrambi
erano animati dalla speranza che non fosse troppo tardi per avere una
nuova possibilità con le persone che amavano. Per una serie
di fortuiti casi, i due non si incrociarono, pur raggiungendo entrambi
i loro obiettivi.
Ava vide Coop mentre stava per imbarcarsi e, non vedendo altre
soluzioni, dato che raggiungerlo era impossibile, si
precipitò a comprare un biglietto per
l’Inghilterra. Se non poteva raggiungerlo prima, allora tanto
valeva fargli compagnia durante il viaggio. La sorpresa di Coop di
trovarla sull'aereo fu tanta.
Ava!
- Ciao Coop.
- Che ci fai qui? Pensavo che fossi
stata molto chiara e che non volessi più vedermi.
- Mi dispiace! Io... sono stata una
sciocca. Tu hai sempre cercato di difendermi e di fare il mio bene, e
io ti ho ripagato urlandoti dietro e dicendoti quelle cose orribili!
Puoi perdonarmi?
Coop
la guardò stranito, non sapendo di preciso come interpretare
le sue parole.
- Cosa vuol dire esattamente?
- Vuol dire che ti amo e che vorrei che
tu mi dessi un’altra opportunità.
Coop,
a quel punto, la attirò verso di sé per baciarla.
A malincuore, tuttavia, sapeva che c’erano altre cose di cui
dovevano parlare, così si scostò da lei.
- Ma tu hai detto che non volevi venire
in Inghilterra e io ormai devo andare. Anche io ti amo, ma non posso
rinunciare a questo viaggio.
- Troveremo una soluzione. Magari
potrei passare un po’ di tempo a Springfield per legare con i
miei e raggiungerti in un secondo momento a Londra.
- Ava, tutto questo è molto
interessante, ma l’aereo sta per decollare. Forse dovresti
andare. Possiamo continuare questo discorso per telefono.
Ava
sorrise e gli mostrò il biglietto.
- Direi che, al contrario, possiamo
continuare a parlare durante il viaggio. D’altronde, non
avevo altro modo per fermarti!
I due
si abbracciarono, di nuovo felici.
Alan Michael, al contrario di Ava, non ebbe bisogno di salire su un
aereo per fermare Lucy. La trovò nella sala
d’attesa, mentre leggeva un libro nell’attesa che
il suo volo venisse annunciato.
Lucy
alzò la testa sorpresa. Avrebbe voluto chiedergli il motivo
della sua presenza lì, ma le parole non trovarono la strada
per uscire dalla sua bocca. Alan Michael sapeva che quel momento
sarebbe stato determinante e non voleva sprecarne neanche un minuto,
così decise di dirle tutto quello che avrebbe dovuto dire il
giorno precedente.
- Questi ultimi anni senza di te sono
stati grigi. Non me ne sono mai reso conto, ma quando ti ho rivisto, a
casa di Harley il giorno di Natale, è stato come se una
parte di me, che non sapevo di aver accantonato, si risvegliasse. Tu
hai riportato la luce e i colori nella mia vita. Non
è vero che il tempo che abbiamo passato insieme è
stato poco importante per me. E’ stato il più bel
dono che potessi augurare a me stesso per questo Natale. eppure non
posso fare a meno di pensare che non voglio accontentarmi di questo
dono, che non posso vederti partire. Non voglio tornare alla vita che
mi sono costruito qui, alla quale mancava qualcosa. Non
l’avevo mai capito, ma tu mi sei mancata. Questo
perché io, senza di te, mi sento incompleto. Spero che tu
non salga su quell’aereo, perché altrimenti mi
costringerai a seguirti anche in capo al mondo, perché ti
amo e non posso più fare a meno di te.
A
Lucy sembrava di essere in un sogno. Un bellissimo sogno in cui
l’amore della sua vita le dichiarava tutto il suo amore. Un
sogno dal finale delle favole, quello del “vissero felici e
contenti”. Era talmente stupita dalle sue parole, che non
riusciva neanche ad articolarne una di senso compiuto. Alan Michael
davanti a quel silenzio prolungato, pensò che forse non era
quello che voleva anche lei. Stava per battere in ritirata, con
l’unica consolazione di aver tentato fino in fondo, quando
lei, finalmente, si alzò e si decise a parlare.
- Anch’io ti amo. E anche per
me ritrovarti è stato un bellissimo regalo di Natale.
Alan
Michael le prese il volto fra le mani, baciandola teneramente. Mentre i
due innamorati erano presi dal loro bacio, il volo diretto per Parigi
decollò dietro la vetrata alle loro spalle. Quel Natale la
famiglia Cooper lo avrebbe ricordato a lungo come uno dei
più felici.
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