Sweet
*Nick Autore: Rota (Rota23 sul Forum d’EFP, meg89 su EFP).
*Titolo: Sweet, so sweet.
*Rating: Arancione.
*Personaggi/Pairing: Sasuke Uchiha, Itachi Uchiha; Ita/Sasu.
*Genere: Nonsense, Introspettivo, Erotico.
*Avvertimenti: yaoi, lemon, one shot (1142 parole, senza citazioni), song fic.
*Trama (facoltativa): Un uomo è fatto principalmente da materiale inerte, immobile, senza volontà.
Le cellule
respirano per impulsi nervosi, i muscoli di rilassano e si tendono per
sostanze chimiche, il sangue scorre per induzione.
Eppure si
dice che l’uomo sia l’animale più nobile che Madre
Natura abbia mai creato. La sua creatura prediletta, il suo figlio
adorato.
L’Opera che meglio è uscita dal ventre della Madre.
*Credits: I
personaggi di Naruto non mi appartengono, ma sono di proprietà
esclusiva di Masashi Kishimoto. La mia ff non è scritta a scopo
di lucro, e tratta di personaggi d’invenzione maggiorenni.
*NdA
(facoltativa): Dunque, partendo dal fatto che è una Nonsense, ho
cercato di descrivere il rapporto tra i due fratelli come un rapporto
di dipendenza tra le parti. Sasuke, per quanto l’odio lo pervada,
non può fare a meno d’Itachi, come Itachi non può
fare a meno di Sasuke. Questo per me è il rapporto tra i due
fratelli Uchiha. La canzone da me usata, “Sweet dreams”,
esplica appunto l’illusione di un amore contorto e contrastato.
Ho cercato
di rendere anche a livello grafico l’altalenarsi della coscienza
che deriva dal sognare, un andare e venire involontario della
razionalità.
Spero di aver fatto un buon lavoro.
(*): “Sweet dreams”, testo e musica dei Depeche Mode.
Questa fanfict ha partecipato al contest "Uchihacest" indetto dal forum "New Moon - ItaSasu fanforum" classificandosi seconda.
SWEET, SO SWEET
Un uomo…
Un uomo è fatto di carne, d’ossa, di muscoli e di sangue.
Un uomo è fatto principalmente da materiale inerte, immobile, senza volontà.
Le cellule respirano per impulsi
nervosi, i muscoli di rilassano e si tendono per sostanze chimiche, il
sangue scorre per induzione.
Eppure si dice che l’uomo sia
l’animale più nobile che Madre Natura abbia mai creato. La
sua creatura prediletta, il suo figlio adorato.
L’Opera che meglio è uscita dal ventre della Madre.
Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
Travel the world and the seven seas
Everybody's looking for something(*)
Le mani bianche hanno avvolto la volontà dell’uomo, del
giovane uomo come una coperta calda e morbida, sicura e protettrice.
L’hanno cullata fino ad annullarla nell’intimo piacere
dell’appagamento terreno.
La voluttà dei loro movimenti s’è diramata nelle
vene come un cancro infetto, come una malattia mortale. Elevando
ansimi, provocando respiri accentuati.
Ed un gemito di piacere appena sussurrato.
-Oh, Sasuke…-
Si tendono i muscoli al tocco leggero, mentre le dita affamate
risalgono e discendono la carne soda coi polpastrelli che danzano
eccitati sopra la pelle chiara.
Tutto il corpo grida con quanto fiato possiede, bisognoso
d’amore, smanioso della più misera attenzione o del
semplice sguardo degli occhi lucidi d’un piacere represso, il
proprio desiderio non ignorabile.
Una preghiera s’innalza dalla gola assetata, andandosi a
frammentare contro le particelle d’aria, impietose, irremovibili.
-Itachi…-
E le labbra che tanto hanno aspettato il movente ora possono, libere,
gustare il sapore proibito della carne fremente del nemico giurato.
Un uomo…
Un uomo non si limita a possedere un corpo che respiri, che mangi, che beva.
Che sazi con cibo o acqua la sua sete di vita.
Un uomo non ha un semplice cervello
che controlla gli ormoni, gli impulsi nervosi che derivano dal contatto
con l’esterno. Non è controllato solo da amminoacidi
arrotolati in strutture complesse.
S’è elevato sulle
proprie deboli, fragili zampe, sfidando con gli occhi la stessa Madre
che lo aveva portato alla luce, che gli aveva donato la vita.
E ciò che l’ha spinto ad
alzarsi dalla nuda Terra, a non calpestare il fango con le sue nobili
mani fu la stessa arma, pazzia pazzia, che lo portò traviato al
completo disastro della sua esistenza.
La Ragione.
Some of them want to use you
Some of them want to get used by you
Some of them want to abuse you
Some of them want to be abused(*)
Pece nella Pece, Notte nella Notte.
Itachi e Sasuke, Sasuke e Itachi.
Gli sguardi dei due uomini s’incrociano come se mai avessero
desiderato fare altro, gli occhi vengono annebbiati dai sensi dominanti
come una patina di sudore che copre la pelle accaldata, che trema sotto
le carezze insistenti, sotto gli occhi languidi.
Ancora le labbra che si muovono, rosse, carnose, piene, comandano e
guidano il piacere che anima tutto il corpo, e lo spingono alla pazzia,
a piegarsi nuovamente per avere quel briciolo di più che serve
per arrivare là, alla meta tanto ambita.
Un sospiro scappa, impertinente, dalle tremanti labbra chiare.
-Itachi…-
La testa si solleva, curiosa, maliziosa, gli occhi che scorrono
sull’intera figura dell’Uchiha sottomesso. Il nero degli
occhi fulgidi contro il bianco della pelle perfetta, delle lenzuola
umide.
E la bocca sorridente zittisce le parole di troppo, quelle deboli,
quasi ridicole preghiere rivelatrici, occupando per gioco la bocca
dell’altro, la lingua ballando o lottando con la propria calda
compagna.
Un fruscio di lenzuola tirate, il rumore delle assi del letto cigolanti
sotto un peso traballante fanno da debole sottofondo a melodie umide di
baci e di corpi che si sfiorano.
Ma
per quanto la Ragione, anima che sdoppia il corpo umano nelle sue
più terribili sfaccettature, sia la sola cosa che nobiliti la
Creatura per eccellenza, non v’è memoria umana che ricordi
il momento il cui il Sentimento, la Natura più intima,
più animalesca dell’uomo, sia stata dominata da catene e
da fruste, repressa in una gabbia dorata.
In un qualche modo, è sempre scappata.
In un qualche modo, ha sempre, sempre vinto.
I wanna use you and abuse you
I wanna know what's inside you(*)
E mentre la coscienza annega nella tempesta del piacere, il corpo si
apre e prende possesso quasi con violenza dell’intima
dignità rimasta; la lotta violenta delle volontà
dominanti si fa piacevolmente scivolosa e profonda.
I neri occhi molto volentieri hanno odiato, disprezzato e svilito
un’ossessione come un pachiderma, che lento e inesorabile ha
continuato il suo camminare stanco, lasciando impronte su impronte sul
morbido terreno; ora, quegli stessi occhi nascondono un malcelato
desiderio, che dirompente si mostra in un ringhio animalesco trattenuto
tra i denti bianchi, nella carne morsa e succhiata del collo morbido
messo a disposizione, lì davanti.
La mano prende tra le dita sottili i capelli neri, neri e lunghi,
morbidi, e li tira con grinta selvaggia per non cedere in una carezza
dolce e sottomessa, per non saziare la sete d’amore e
d’affetto che tanto rende secca la gola, bisognosa la lingua.
E trema, trema il corpo scosso da mille spasmi, continuando la danza segreta, discreta degli amanti.
La Mente, la Ragione nel momento del bisogno diventa serva servile del Sentimento più forte.
L’unione delle due parti partorisce mostri indomabili chiamati Amore e Malvagità.
Il sonno della Ragione denomina la
vittoria del Sentimento, in un’altalena d’illusione che
porta alla fine più prossima.
Credi nell’Illusione quando non
v’è altra speranza per la Ragione di vivere, credi
nell’Illusione quando è il solo e semplice Sentimento a
prevalere su tutto.
Siamo Menti sospese su di un filo sottile di Certezze.
Il corpo si muove seguendo vani
Sogni, vani Desideri come mete finali, il paraocchi che limita la
visuale ai lati, come nebbia fitta.
E ciò che crediamo vero è in realtà falso, ciò che possediamo si rivela fumo al vento.
Vanità della Vanità, tutto è Vanità.
I'm gonna use you and abuse you
I'm gonna know what's inside
Gonna use you and abuse you
I'm gonna know what's inside you(*)
La danza finisce, il piacere è dunque arrivato, travolgendo i
nervi come un’onda d’acqua salata. Ed i corpi tornano due,
due unità ben separate, ansanti e ormai soddisfatte.
Il sogno si spezza come un cristallo al minimo urto.
Cadono i cocci al suolo, quasi pezzi di marmo, rendendo sorde le orecchie, insensibili le pelli.
Gli occhi neri di pece tornano indifferenti, l’uomo si allontana
lento dal corpo del suo amante, mentre i capelli scivolano sulla pelle
fremente del petto che palpita come a concedere un’ultima, intima
carezza.
Si torna distanti, indifferenti come estranei capitati per caso sotto
lo stesso tetto, tra le stesse lenzuola calde e accoglienti. Come due
animali che hanno appena eseguito un gioco crudele e spietato,
designando una volta per tutte la linea che separa il vincitore dal
vinto.
Un ultimo sospiro digrignato tra le labbra sottili e rosse di morsi
sfugge come un’indulgente minaccia velata, come l’ultimo
appiglio al quale aggrapparsi con tutte le proprie forze.
L’ultima speranza per una relazione duratura.
-Ti odio, Itachi… Ti odio con tutto me stesso!-
E un sorriso da superiore, consapevole che lo scherzo crudele
continuerà fino alla morte, fino a quando il cuore
palpiterà nel petto che lo trattiene, fino a quando quegli occhi
cercheranno di sfuggirgli per il semplice gusto di subire la violenza
di essere presi, ancora e ancora.
Come il Sentimento contrastante che lega quelle due anime perse.
-Non ho bisogno d’altro.-
|