S. Valentino
Buona sera ragazzi, so che aspettavate l'aggiornamento di All For You, ma non temete quello arriverà subito dopo.
Qualche
settimana fa la nostra amata MrsCriss2012 ha pubblicato questa breve
one shot in occasione di S.Valentino, purtroppo io non ho avuto il
tempo per tradurla prima, vi chiedo scusa e faccio gli auguri (in
ritardo) a tutti gli innamorati e non.
I Don't Wanna Miss A Thing - Klaine Valentines Challenge One Shot
by MrsCriss2012
| capitolo originale |
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Quando finalmente Blaine si fermò
davanti la casa matrimoniale sua e di Kurt, si lasciò scappare un
enorme sospirò di sollievo. “Ce l'ho fatta.” Disse piano,
sorridendo quando sentì la mano di suo marito poggiata sulla sua
spalla.
“Vero.” Sussurrò dal sedile
posteriore. “Ben fatto.”
“Sta ancora dormendo?”
Kurt guardò la loro neonata, ancora di
appena quattordici ore. Passò gentilmente un dito sul dorso della
sua manina chiusa a pugno. “Si.” Disse, incapace di smettere di
sorridere. “Starà facendo dei bei sogni, grata che il suo papi sia
un eccellente autista.”
Blaine si lasciò andare ad una risata
imbarazzata, segretamente compiaciuto di se stesso per aver portato a
casa sana salva la loro bambina. Scese dalla macchina e prese le loro
borse, gettandole nel corridoio prima di correre indietro e guardare
Kurt prendere il sediolino dalla macchina.
Scattò altre foto, determinato a
documentare ogni momento di quel piccolo miracolo così da poterle,
un giorno, guardare tutti insieme. Si sentì sopraffare da un'ondata
di emozioni, non solo quando guardava loro figlia, ma anche quando
guardava suo marito con lei.
Un'enorme ondata di grande e profondo
amore sembrava nascere dentro di lui per poi manifestarsi o con un
enorme sorriso oppure, come in quel momento, con lacrime di gioia
pura.
“E' bellissima.” Disse con voce
strozzata cingendo la vita di Kurt. “E lo sei anche tu.”
“Ti amo.” Disse Kurt prima di
baciarlo gentilmente. “Vi amo tutti e due. E' divertente, vero?
Ieri lei non era nemmeno qui, eppure adesso sento di amarla già
tantissimo.”
“Perché è nostra figlia.” Disse
Blaine con orgoglio. “E dovremmo portarla dentro.”
Sapevano che le visite di familiari e
amici erano imminenti, ma per il momento, con de messaggi educati
sulle loro segreterie telefoniche, chiesero di rimanere da soli per
godersi la nuova aggiunta, quindi, dopo aver chiamato Jesse per
sapere come stava Rachel, si sistemarono sul loro enorme divano, con
la bambina accoccolata al petto di Blaine.
“Potrei guardarla per sempre.”
Dichiarò Kurt accoccolandosi più vicino. “Guarda la sua boccuccia
carina mentre dorme. Hey, hai visto il suo mignolo? E' piccolissimo.”
Aprì il suo ditino per confrontarlo con il suo, incapace di
comprendere come potesse essere così gigante al confronto. “Hai
più pensato a come chiamarla?”
“Hmm, no. Mi sto solo godendo
l'averla qui. Tu?”
“Si, lo stesso. E' strano, ma prima
che arrivasse mi sentivo come se avessimo dovuto avere un nome
pronto, e adesso sento che arriverà, con il tempo, e sarà quello
giusto. Lei è perfetta, vero?”
“Completamente.”
Dato che avevano passato la notte in
bianco per aiutare Rachel con il travaglio, non fu una sorpresa
quando si addormentarono insieme, svegliandosi solo quando la bambina
cominciò a piangere. Ma si presero velocemente cura dei suoi
bisogni, con Blaine che le cambiò il pannolino prima che Kurt le
desse da mangiare.
Dopo quello si fece tardi, e si
deliziarono nel mettere a dormire la loro bambina nella culla che era
stata preparata, e che l'aveva attesa accanto al loro letto per un
mese. Si sentivano entrambi estremamente orgogliosi, e nonostante i
loro stomaci brontolassero, rimasero ancora a guardarla prima di
muoversi, con riluttanza, in cucina in cerca di cibo.
“Non c'è bisogno che cucini.”
Disse Blaine, cingendo la vita di Kurt da dietro.
“Lo so, ma non mi dispiace, davvero.”
Continuò a tagliare i peperoni, sorridendo alla sensazione di Blaine
che passava le labbra sul suo collo. “E' proprio una brava bambina,
vero?”
“Hmm.”
“Probabilmente dormirà a lungo.”
Aggiunse, lasciando ricadere la testa sulla spalla di Blaine.
“Sei...?”
“Si.” Disse velocemente. Spostò la
mano di Blaine sul cavallo dei suoi pantaloni.
“Allora sul divano. Non ti porterò a
letto con lei accanto a noi.”
Abbandonando la cucina, Kurt si lasciò
trascinare, contento, da Blaine fino in soggiorno, dove si liberò
velocemente del suo maglioncino. Stava per mettere mano sulla cintura
quando arrivò il primo strillo, seguito da un altro e un altro
ancora.
“Cosa?” Si accigliò Blaine quando
Kurt grugnì e cominciò a dirigersi verso la stanza. “L'abbiamo
appena messa giù!”
“Ci penso io.” Disse Kurt
fiducioso, ma passarono due ore ed era evidente che non era poi così
facile calmare un neonato quando non si capisce quale sia il
problema.
Blaine era convinto volesse altro
latte, e Kurt era d'accordo, anche se era passato poco tempo da
quando aveva mangiato. E dopo sembrò che la bambina si fosse
calmata, ma poi ruttò e vomitò quasi tutto quello che aveva
mangiato. Alla fine si calmò di nuovo e, dimenticato il loro momento
di intimità, Kurt e Blaine decisero di andare a letto.
“Oh andiamo!” Blaine si mise a
sedere al buio, in cerca del pulsante per accendere la lampada.
“Quarantacinque minuti!” Si lamentò. “E' irragionevole.
Pensavo che i bambini volessero mangiare ogni tre, quattro ore.”
“Anche io. Tieni, provo a farla
calmare passeggiando con lei.”
Kurt vagò in giro per la casa,
cercando disperatamente di calmare la piccolina, ma ogni volta che
pensava fosse contenta, ricominciava a piangere. Alla fine la prese
Blaine, camminando in soggiorno e cantando dolcemente mentre Kurt
cercava di riposare.
Per le tre del mattino erano entrambi
esausti, e realizzarono lentamente che fare da genitori ad un neonato
era difficoltoso, poiché non venivano al mondo con un manuale
dettagliato di istruzioni.
Completamente esasperato, Blaine
strinse la bimba tra le braccia e le mise in bocca la punta del suo
mignolo, meravigliato quando lei cominciò immediatamente a
succhiarlo con forza. “Kurt...”
“Ciuccio!”
“Si! Ce n'è uno in quella scatola
nella nursery.”
“Vado!”
Sembrò volerci una vita per trovare il
ciuccio, cosa che erano sicuri non avrebbero usato, e per poi
sterilizzarlo e aspettare che si raffreddasse, ma alla fine, alle
quattro e quarantatré precise, quando loro figlia aveva compiuto
ventiquattro ore, tornò a dormire.
Sfiniti fino alle ossa, Kurt si sedette
su un angolo del divano, con Blaine tra le sue gambe. Poggiò il
mento sulla sua spalla mentre insieme osservavano la loro bimba,
coperta, che dormiva.
“Wow.”
“Già.”
“Sa urlare per davvero.” Sussurrò
Kurt.
“E fare la cacca.”
“E vomitare.”
“Ma è bellissima.” Aggiunse
Blaine.
“Assolutamente. Sono così stanco,
Blaine, ma sai cosa? Penso che potrei stare qui tutta la notte così,
guardandola dormire.”
“La amo Kurt.” Disse Blaine, mentre
cominciava di nuovo a piangere per la gioia. “Amo te e lei da
morire.”
“Lo so.” Disse piano, baciandogli
il collo caldo. “Ti amiamo anche noi.”
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