3 anni
prima:
-ti amo, ti amo così tanto che dirlo mi
sembra una cosa così ridicola e bambinesca, ma ti amo, non
conosco altre parole che possano solamente avvicinarsi a tutto questo-
- allora non parlare-
Gli prese il colletto della maglietta e lo
tirò giù, per far si che le loro labbra si
incontrassero, in uno scoppio di scintille e amore. I loro occhi si
incontrarono come se fosse la prima volta e si scambiarono sogni,
desideri e parole non dette. Il riccio appoggiò la sua mano
sulla sua guancia e poi, con movimenti lenti, sfiorò con le
dita le sue labbra morbide, i suoi zigomi segnati ma dolci allo stesso
tempo, i segni delle rughette di fianco agli occhi tanto amate, quelle
ciglia lunghe che avvolgevano due occhi che bisognava celare,
proteggere.
Erano in silenzio da un tempo per loro infinito, ma
non era un silenzio imbarazzato, era un silenzio pieno di loro.
Si continuavano a scrutare, alla ricerca continua di desiderio e amore.
Il liscio si abbassò , finchè
i loro nasi non si sfiorarono. Potevano sentire i respiri che
solleticavano i visi, all'unisono. Il riccio chiuse gli occhi e prese
un profondo respiro: voleva tenersi impresso quel miscuglio tra il suo
profumo e quello del suo amato per sempre, nella mente , nei polmoni e
nel cuore. Prendendo con sé quell'odore, il suo addome si
alzò e si scontrò con quello dell'altro ragazzo.
A quel contatto sentirono una scossa di elettricità
attraversargli i corpi.
Il ragazzo sopra, lasciò dei baci sulle
palpebre del riccio, sentendo i brividi di piacere causati da quel
gesto.
-sei perfetto- soffiò sul viso del
riccio, con voce roca e dolce. Lo vide scuotere leggermente la testa.
-tu lo sei- soffiò di rimando,
intrecciando i loro sguardi.
-allora lo siamo tutti e due- sospirò il
liscio mentre lasciava un bacio all'angolo della bocca del ragazzo, con
un sorriso.
-noi siamo
perfetti-
- e un giorno, lo saremo anche per gli altri-
Oggi:
-Harry,
guardami. Ascolta la mia voce, sono qui, io sono qui-
Harry
era appoggiato con la schiena al muro del bagno, le gambe vicine al
busto e le mani a coprirgli le orecchie, mentre delle lacrime disperate
continuavano a solcargli il viso.
-Harry,
ascoltami. Prendi un grande respiro e vedrai che ti sentirai meglio- la
ragazza di fronte a lui cercava di calmarlo, ormai abituata a quei
attacchi di panico che prendevano il riccio e consapevole di quello che
stava facendo. Gli scostò i capelli che gli coprivano il
viso,mettendoli dietro le orecchie.
Era
stata chiamata da una signora che lavorava li , a scuola, che entrando
in classe della ragazza , le aveva chiesto se poteva seguirla. Non
sapeva di cosa potesse aver bisogno, ma appena la donna
nominò il nome "Harry", non ci fu bisogno di altre
spiegazioni e corse al bagno dei ragazzi,senza farsi problemi.
Il
ragazzo poteva sentire solo il battito del suo cuore accelerato, che lo
minacciava di strappargli il petto e uscire da un momento all'altro, ma
la sua mente era piena di immagini e voci che aveva cercato in tutti
quegli anni di cacciare, inutilmente.
La
ragazza appoggiò le mani su quelle del ragazzo e continuando
a sussurrargli parole dolci, gliele allontanò lentamente dal
viso.
-così
va meglio, no?- gli chiese con un sorriso , che solo la madre, al di
fuori di lei, gli aveva mai donato.
Il
ragazzo fissò i suoi occhi in quelli della ragazza e rimase
immobile, ascoltando il suo respiro affannato. Non riusciva a togliersi
ancora dalla mente quegli occhi che lo tormentavano ogni notte.
-l'ho
visto- riuscì a dire prima di ricadere in uno stato di
assoluta indifferenza. Gli occhi si erano incupiti ancora di
più e ora erano di un colore più vicino al
castano che al verde.
La
ragazza smise un attimo di respirare, sapendo quello che dovevano
affrontare.
-e-era
vicino all'entrata...ed era lui- disse tra un respiro e l'altro.
-respira
Harry, respira- seguendo le direttive della ragazza, riuscì
a calmarsi un poco.
-harry,
ce la faremo, tranquillo- gli sussurrò mentre gli
accarezzava dolcemente il braccio.
-
io...io non credo di potercela fare..- disse con un filo di voce Harry,
asciugandosi gli occhi con le maniche lunghe della maglietta.
-sei
forte, lo sei sempre stato. Questa è solamente un'altra
situazione spiacevole da superare- cercò di consolarlo la
ragazza.
Harry
osservò quei occhi nocciola che lo fissavano, quella chioma
bionda che aveva assorbito molte sue lacrime e non resistette a
lanciarsi tra le sue braccia e stringerla forte, piangendo sulla sua
spalla.
-Audrine,
grazie per tutto- le disse , mentre la ragazza gli accarezzava la
schiena per calmarlo.
-figurati,
lo sai che sei come un fratellino per me – disse con un
sorriso, passandogli la mano tra i capelli.
Harry
aveva un anno in meno di lei, e naturalmente la ragazza usava ogni
occasione possibile per ricordarglielo. Lui la vedeva come una sorella,
su cui potersi appoggiare nei momenti di difficoltà, anche
se sapeva che certe volte poteva essere pesante,ma lei lo rassicurava
sempre.
-ora
possiamo uscire da qui? C'è puzza e siamo nel bagno dei
ragazzi- storse il naso e Harry sorrise a quella vista. La ragazza lo
aiutò ad alzarsi ed uscirono tenendosi per mano. Era un
gesto che facevano da quando si conoscevano, per darsi coraggio l'un
l'altro, anche se in quel momento l'unico che aveva bisogno di coraggio
era Harry, come sempre del resto. Appena fuori dal bagno,
incrociò quello sguardo tanto amato quanto temuto e ricadde
nei suoi ricordi, indietreggiando verso l'aula più vicina a
loro, con il battito del cuore di nuovo accelerato.
4 anni
prima:
appena i loro sguardi si incontrano,si
incatenarono, promettendosi di cercarsi sempre, finchè non
si sarebbero rincontrati. Uno seguì l'altro con lo sguardo,
finchè la folla di ragazzi non li divise e appena avvenne,
sentirono come un piccolo vuoto nel profondo del petto, che prima non
ci avevano mai fatto caso.
Sapevano entrambi che non li avrebbero mai
dimenticati quegli occhi: verde e azzurro.
Nei giorni a seguire, continuarono ad incontrarsi,
desiderosi di sapere a chi appartenessero, ma con troppa paura di quel
sentimento che continuava a crescere in loro. E un giorno, finalmente
riuscirono a scontrarsi, il verde e l'azzurro riuscirono ad
intrecciarsi per formare altri mille colori.
-oops – soffiò Harry al
ragazzo che gli era appena andato addosso.
-ciao – sussurrò l'altro,
alzando il viso verso il riccio.
Si incontrarono,sulla soglia della porta del bagno
dei ragazzi . Quei occhi verdi,che guardavano dall'alto quel mare
immenso. In quel momento, seppero che nessuno avrebbe potuto separarli,
che erano destinati a navigare uno negli occhi dell'altro, per molto
tempo.
°°
°°°°°°°°
finalmente
mi sono decisa di pubblicare il primo capitolo di questa nuova storia!
l'ho cominciata a scrivere l'anno scorso, e fino ad ora l'ho protetta e
tenuta nascosta, ma ora che sono quasi alla fine, mi sono convinta (
grazie anche a vari incoraggiamenti ahah) a condividerla con
voi.
Non
vedo l'ora di sapere cosa ne pensiate e se l'amerete come la amo io :)
Non
voglio commentare questo primo capitolo per paura di fare
anticipazioni, quindi vi lascio nella curiosità!
alla
prossima settimana,
-EmLy
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