Il canto della morte

di Sandra Sammito
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Prologo

 

“La morte è il modo che ha la vita di dirti che sei stato licenziato.”
La vita è quindi solo un treno di passaggio, su cui si fatica per raggiungere la felicità. È un lavoro che si svolge per il proprio benessere, ma che alla fine, come tutto, trova un culmine. E al momento della morte, dove andremo a finire? Che fine faranno i nostri valori, la nostra identità? Sapremo mai se la nostra presenza in vita sia valsa a qualcosa? Cosa ci aspetta?
La morte è un viaggio senza ritorno, difatti nessuno ha mai potuto riferire a cosa è andato incontro. Un biglietto sola andata con destinazione ignota. Si è parlato di gente che, data per morta, si è risvegliata e ha rivelato di essere stata in un luogo, associato al paradiso o all’inferno; un luogo di pace o di guerra; un luogo fresco o infuocato. C’è chi si affida alla chiesa e crede che la vita continui dopo la morte, raggiungendo la salvezza eterna e i propri cari. C’è chi, invece, crede nella reincarnazione. Oppure, ancora peggio, c’è chi crede che alla morte sarà solo un corpo marcio e rinsecchito, chiuso all’interno di una bara e in una fossa per l’eternità. Nella vita ci si pone un infinità di domande, a cui darà la risposta solo la morte.
O vivi o muori, queste sono le uniche scelte. Ma…
Cosa succede quando si entra in uno stato di interruzione momentanea come quando si è in coma? La mente si spegne e non risponde ai comandi, ma nel frattempo la persona in questione cosa sta provando? Vive un sogno, vaga errante in attesa di risvegliarsi o rimane, come all’apparenza, un essere inibito e assente? Chi si risveglia dal coma non ricorda nient’altro che il motivo per cui si è ridotto in quello stato. Possibile che non accada proprio nulla? Eppure anche mentre dormiamo facciamo dei sogni che il giorno dopo, in parte, ricordiamo. Quindi cosa succede quando il cervello subisce una pausa ed è costretto all’immobilità?
Vi riporterò una storia che mi è stata raccontata da un amico, che a sua volta conosceva tramite un altro amico, il quale ascoltò la storia da un conoscente, che ha affermato di esserne consapevole sotto racconto del protagonista. E tutto inizia con…
 
La musica. 



Angolo dell'autrice: è la prima volta che mi cimento nel genere drammatico/sentimentale, perciò chiedo venia se il mio romanticismo o la mia sensibilità non raggiungano i livelli richiesti dal genere in questione. Spero ugualmente che la storia sia di vostro gradimento. Bye.
XOXO




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