-Scia
di Fata-
Il
fuoco mi mostra la lingua lascivo, sghignazza per il mio sguardo di
terrore, per il sudore che ha invaso ogni centimetro del mio corpo.
Come
ridereste tutti, vedendo il grande e grosso Mastino, il cane bastardo
del re, con la coda fra le gambe per una pira, una torre di fuoco.
Ma
questo odore, questo odore di bruciato che mi arriva violento alle
narici, riporta alla mia mente un altro tipo di odore: quello della
mia faccia che si scioglie.
E
le urla, le mie urla, mi ritornano dal passato, mi pungono con echi
di note già prodotte.
Il
dolore mai sentito prima.
Ogni
capillare, ogni nervo, ogni parte della mia guancia, bruciava acuta,
sfrigolava violentemente.
E
lui, sopra di me, con la mano premuta sulla mia testa, per vedere
come il fuoco aggrediva la mia faccia.
La
gente parla di amore, le donne si riempono la bocca e le orecchie di
questa parola come se ne valesse della loro stessa dannatissima vita.
Quale
amore?
Non
esiste amore in questo mondo, non lo trovereste neanche rovistando
tra i vermi, alzando ogni masso presente su questa maledettissima
terra.
Neanche
se studiaste ogni filo d'erba, ogni squittio di sorcio malato che
sguazza nei fiumi melmosi.
Io
l'ho imparato in fretta, il mio caro fratellino ha voluto mettermi in
pari con la lezione, e ora sorrido per questo, con la metà di
bocca buona che mi è concessa.
Si,
ho da gioire, per non aver speso la mia vita a rincorrere la scia di
una fata, una fata che non esiste, che è un mero sogno.
E
tu, ragazzina, che tremi ogni volta che incroci il mio sguardo storto
e il mio passaggio, è bene che anche tu sappia queste cose.
Perchè
la tua testa la vedo ancor più piena di quella dei tuoi cari
coetanei di queste sciocchezze.
Cosa
hai in quella tua graziosa testolina?
A
cosa pensi quando osservi le nuvole che passano sopra il lago, con
gli occhi strabuzzati e sognanti?
Ad
un principe che ti salverà dal grigiore di questo mondo?Ad un
futuro di rose e tortine profumate?
All'amore?
Se
non tenessi alla mia occupazione, alla mia cuccia ai piedi del re
bambino, sarei tentato di scuoterti violentemente, fino a farti
uscire tutte queste stupidaggini dalle orecchie, dagli occhi, dal
naso.
Scendi
dalle nuvole uccellino, e incomincia a costruire il tuo nido in
previsione della tempesta.
Non
volare basso, ma tieni d'occhio i cacciatori.
Ma
non sono affari miei, non lo sei tu, come nessun altro in questo
mondo.
Che
possa la terra sbriciolarsi sotto i tuoi piedi ed inghiottirti in un
rintocco di campanile.
Che
possa andare in malora tutto quanto.
Ma
allora perchè ti seguo?
Perchè
i miei occhi ti cercano, i miei passi si affrettano?
Dannata
scia di fata.
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