In punta dei piedi
Harry si incamminò verso le scale
che conducevano al dormitorio maschile e con un cenno li invitò a
seguirlo. Hermione annuì e mosse qualche passo avanti, ma Ron rimase
fermo in mezzo alla sala comune, a disagio. In quel momento rimpianse
terribilmente di non essere ancora riuscito a finire Dodici passi
infallibili per sedurre una strega.
Prese fiato per racimolare un po’
di coraggio e infine disse semplicemente “Hermione.”
Lei si girò subito verso di lui.
“Sì?”
“Puoi… prima potremmo parlare un
attimo, per favore?” chiese. “Se per te non è un problema, Harry” si
affrettò ad aggiungere.
“Nessun problema” rispose
l’amico, mentre lui sentiva le orecchie diventargli bollenti.
Ron distolse lo sguardo da Harry
e cercò gli occhi di Hermione, che lo fissò con la stessa intensità.
Il ragazzo deglutì mentre lei si
avvicinava, un sorriso dolce a incresparle le labbra, e il cuore
cominciò a battergli forte mentre cercava le parole giuste da dire.
“Siamo vivi” fu tutto ciò che
alla fine riuscì a tirare fuori.
“Siamo vivi” confermò Hermione,
mentre il suo sorriso emozionato si allargava.
“Io… sei tu che mi ha tenuto in
vita” mormorò Ron, mentre il sangue saliva ad arrossargli il volto.
“Insomma, continuavo a pensare che… che non potevo morire ora che noi
due… be’…”
Ron esitò alla ricerca delle
parole giuste da dire, ma il suo cervello smise di lavorare quando
Hermione gli mise le mani sui fianchi, si alzò in punta dei piedi e
posò la bocca sulla sua. Rimasero immobili per un istante assaporando
il contatto, poi Ron rinvenne e cominciò a muovere piano le labbra su
quelle morbide di Hermione. Lei rispose al bacio e spostò le braccia
attorno al collo di Ron, che la strinse forte in vita e le sfiorò le
labbra con la lingua. Hermione schiuse piano la bocca e le loro lingue
cominciarono a danzare assieme un ballo che da sensuale lento si
tramutò presto in tango irrequieto e disperato.
Fu la fame d’aria che li spinse a
separarsi, affannati. Fronte contro fronte, rimasero in silenzio fino a
quando non ripresero a respirare normalmente.
“Ti amo” si lasciò sfuggire
allora Ron. “Credo… credo di amarti da sempre, anche se ci ho messo un
secolo a capirlo.”
Lei lo guardò commossa.
“Ti amo anch’io” gli rispose.
“Mi perdonerai mai per averti
abbandonata?”
“Ti ho già perdonato” sorrise
lei, carezzandogli una guancia.
“Non ti lascerò più andare, lo
sai, vero?”
“Non credo che ti converrebbe…
Non ho dimenticato come evocare canarini da combattimento” scherzò lei.
Ron rise, poi prese a giocare con una ciocca dei suoi capelli ricci,
assorto.
“Hermione…” esordì dopo un
attimo. “Posso venire con te in Australia?”
“Oh, Ron” disse lei con un
sorriso dolce. “Ti sei ricordato.”
Lui si limitò ad annuire,
cercando di nascondere il suo compiacimento per essere riuscito a
sorprenderla con quell’offerta.
“Mi farebbe molto piacere se mi
accompagnassi” mormorò Hermione.
“Sono contento. Però… so che ti
sto chiedendo una cosa grossa, ma… possiamo aspettare i funerali?”
chiese lui, serio.
“Ron!”
“Scusami, non avrei dovuto
chiederlo, è ovvio che vuoi vedere subito i tuoi genitori, io –”
“Ron, certo che aspetteremo” lo
interruppe lei, triste e dolce al tempo stesso. “Non ti chiederei mai
di saltare i funerali di tuo fratello. E... anche io voglio esserci.”
All’improvviso lui sentì gli
occhi cominciare a farsi lucidi. Quando Hermione lo abbracciò, si
aggrappò a lei disperatamente.
“Forse… forse dovrei tornare giù”
sussurrò. “Ma tu vai a dormire, Hermione.”
“Ron, anche tu hai bisogno di
sdraiarti un po’. Così non siamo d’aiuto per nessuno, ma se ora
riposiamo, dopo potremo dare un po’ di supporto.”
Hermione intrecciò le dita con le
sue e lo condusse mano nella mano attraverso la sala comune. Si
separarono solo per inerpicarsi sulle scale a chiocciola fino al
vecchio dormitorio di Ron. Entrarono piano, trovando Harry già
addormentato.
Quando realizzò che rimaneva solo
un altro letto, Ron esitò, mentre Hermione si infilò subito sotto le
coperte.
“Io mi metto per terra” mormorò
imbarazzato.
“Non essere idiota. Ci entriamo
in due.”
“Nel letto?” chiese sorpreso.
“Be’, se preferisci stare da solo
per terra…”
“No” si affrettò a chiarire Ron,
sdraiandosi rigido accanto a lei.
Si sciolse solo quando Hermione
si rigirò e lo abbracciò stretto, posando una guancia sul suo petto.
Ron la avvolse tra le braccia, mentre l’imbarazzo cominciava a svanire.
“Hermione…” la chiamò dopo un
po’.
“Sì?” lo incoraggiò lei.
“Bacio meglio o peggio di Krum?”
Ron sentì il sospirò divertito
della ragazza infrangersi contro il proprio petto. “Molto meglio.”
Incredibilmente sollevato, il
ragazzo si lasciò cullare dal respiro ritmico di Hermione e infine
cedette al sonno.
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Ciao a tutti!
Nonostante io ami tantissimo
questa coppia, è una delle rare volte che ne ho scritto (in realtà, è
una delle rare volte che abbia scritto di coppie in generale ^^’).
Dopo aver letto tante
versione della loro ‘dichiarazione post-guerra’, era finalmente giunto
il momento che ne scrivessi anche una mia! A differenza di molti altri,
ho sempre immaginato che si siano chiariti poco dopo la Battaglia
(magari non il giorno stesso, ma giù di lì). Insomma, ho sempre pensato
che abbiano affrontato il tutto come coppia, anche se magari prima di
un secondo bacio potrebbe essere passato un po’ più di tempo.
Il titolo è un richiamo a quando Hermione si alzò in punta dei piedi per dare un bacio sulla guancia a Ron prima della sua prima partita di Quidditch ^^
Spero che questa brevissima
one shot sia stata di vostro gradimento ^^ Grazie a Horror Vacui per i suoi preziosi consigli!
Isidar
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