dopo la battaglia

di eliala
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Come un pupazzo di neve…






Soffiava piano, il vento, quasi con tristezza.



Il campo di battaglia era desolato, l’odore del sangue infestava l’aria senza lasciare spazio per nient’altro.
Di finder ne erano morti già molti, ma la lotta ancora non era finita del tutto… un altro Noha era ancora in piedi e lo fronteggiava spavaldo, nonostante i capelli scompigliati e gli abiti laceri.
Probabilmente se si fosse trattato di un comune mortale sarebbe già morto, di questo ne aveva la certezza.
Lo vide guardasi intorno del tutto indifferente.
-Tsk!- Anche lui non era ridotto bene, i capelli sciolti erano il segno più evidente del dolore che non avrebbe mai ammesso.
Il respiro sempre più affannoso che usciva a stento dalle sue labbra.

La sua riserva di energia si stava esaurendo




Nonostante tutto Yu Kanda, non avrebbe mai ceduto.

Neppure di fronte all’eventualità di perdere la vita in un incontro.




Il Noha si riscosse, portando lo sguardo sul suo obbiettivo.
Si avvicinò ancora al giapponese, con un sorrisino ambiguo dipinto sul volto e gli occhi socchiusi. Il suo andamento elegante e lento stava concedendo al suo avversario la possibilità di riprendere fiato, e non avrebbe mai ammesso che lo aveva ipnotizzato con quelle sua movenze sensuali e calcolate…

Il tempo sembrò fermarsi…il vento, la polvere.



Era tutto dannatamente immobile.



Surreale.




-Questo tuo sguardo… Yu Kanda, non credi di essere un po’ troppo sicuro di te?- il giapponese non rispose, si limitò a distogliere lo sguardo mentre dalle sue labbra usciva solo un “tsk” un po’ stentato.

Era vicino…decisamente troppo per i suoi gusti.




Il Noha scoppiò a ridere, gettando indietro la testa, mentre quella dell’esorcista scattava in su, sentendosi ferito nel suo orgoglio di guerriero da quella risata che sapeva decisamente troppo di presa in giro. Il portoghese, sempre col solito sorriso sornione, prese il viso dell’atro tra il pollice e l’indice della mano destra, mentre faceva passare l’altra tra i fili d’ebano che componevano i suoi capelli. Yu fu colto alla sprovvista, non si aspettava una simile mossa, come si permetteva quel maledetto…
-Devo dire che sei uno spettacolo…con questi occhi così pieni d’odio e di rancore- ammise Tiki Mikk avvicinandosi ancora, mentre il suo respiro sfiorava prepotentemente le labbra dell’altro, che era ancora troppo sconvolto per avere la forza di muovere un muscolo.

Visto da così vicino aveva dei bei lineamenti quell’esorcista, ucciderlo sarebbe stato davvero un gran peccato… era davvero triste che non se lo sarebbe potuto godere un altro po’.




Si chinò ancora di qualche centimetro, in modo da poter sfiorare e coprire le labbra del giovane con le proprie, ma in breve tempo non fu più soddisfatto di quel tocco così superficiale, e si fece travolgere da una passione che non credeva di provare dentro di se, fino a che l’altro non si rese conto di quello che stava accadendo e lo respinse.

Il contatto della lingua del Noha nella propria bocca, le mani di lui sul proprio viso…




Brandì in fretta le spade e colpì sul viso l’uomo fino a farlo sanguinare, ma ottenendo come unico risultato quello di farlo ridere ancora di più.
-Cosa provi, Yu Kanda? Imbarazzo? Vergogna? Oh, non preoccuparti, nessuno lo saprà mai, ma… pensaci bene, è esattamente come uno di quei pupazzi di neve che si fanno da bambini: ti coinvolgono completamente mentre li stai facendo, e poi, quando muoiono…quando si sciolgono, nessuno si ricorda più di loro, è come… è come se non fossero mai esistiti, ma tu sai che ci sono stati, lo sai, e non puoi dimenticarlo- pronunciò a bassa voce, mentre le carte scorrevano veloci tra le sue mani.

In modo ripetitivo…quasi ipnotizzante.




-Taci schifoso!- rispose il giapponese, ma quando rialzò lo sguardo, l’avversario era sparito, dissolto come un sogno al mattino, probabilmente, grazie ad una di quelle capacità speciali di cui i Noha erano possessori e che ancora quegli incapaci dei Bookman non avevano scoperto.

- Yu …- mormorò Lavi, che nel frattempo aveva raggiunto il partner e si era fermato a pochi passi da lui. Si voltò lentamente verso il rosso, con le guance ancora imporporate e il respiro affannoso. –Torniamo a casa, per favore…- sussurrò appena Bookman jr avvicinandosi di un altro passo, un po’ spaventato dalla mancata reazione che il giapponese aveva avuto all’ascolto del proprio nome. Il moro annuì, voltandosi appena indietro. –come neve…- bisbigliò a fior di labbra. Lavi non comprese, ma non fece domande, ritenendo che fosse molto meglio portare Yu lontano da lì, anche se non gli avrebbe detto quanto era felice di averlo trovato vivo.


-interessante…vero Tease?- rivolse un ultimo sguardo ai due esorcisti che, lentamente svanivano nella nebbia. –Allora alla prossima- sussurrò, prima di fare un lieve inchino e sparire definitivamente…






O_____O
ammetto con sincerità che è stata questa la mia faccia dopo aver visto cosa avevo scritto (con l'aiuto di Lav n.d.a) ma soprattutto sono rimasta sconvolta dal comportamento di Tiki Mikk... ma... su Tiki, ti sembra il caso di traumatizzarmi Yu a quel modo???? è__é
comunque, chiunque abbia commesso l'errore di avventurarsi in questa fic assurda... potrebbe anche lasciare un commentino-ino-ino, no? ^__^




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