Just the beginning
Il batticuore che Davina Claire sentiva rimbombare nelle
sue orecchie non era paragonabile a nulla che avesse mai avvertito prima, se
non in situazioni di estremo pericolo. In quel momento nulla avrebbe potuto
ferirla, eppure mentre lasciava scivolare il vestito ai suoi piedi, mostrando
un sorriso languido ed un’espressione
sicura, Davina sentiva che le sarebbe potuto scoppiare il cuore nel petto.
Kol l’attirò
a sé, cingendole i fianchi con una mano e posando l’altra nella sua guancia,
baciandola con ardore.
In modo
quasi egoistico si rilassò nell’udire il cuore della sua amata, felice di poter
percepire tutta la sua emozione e, soprattutto, gioioso di esserne la causa.
Dopo mille
anni passati ad osservare il disprezzo negli occhi dei suoi fratelli, la paura
in quelli dei nemici e la lussuria in quelli delle donne che corteggiava, gli
sguardi di Davina erano quanto di più puro e onesto avesse mai visto.
Gli era
piaciuta fin da quando l’aveva vista, aveva imparato ad apprezzarla per la sua
testardaggine e la sua grande abilità di strega, ma si era innamorato di lei
nel momento in cui aveva realizzato che Davina lo amasse sul serio.
Aveva visto
l’amore nei suoi occhi, non cieca ammirazione o insana ossessione come negli
occhi di tutte le ragazze con cui era stato.
Nella sua
lunga vita, aveva ricevuto molte dichiarazioni ma nessuna lo aveva scosso come
quella di Davina, nei sotterranei della Strige.
Con stupore
e malizia aveva osservato i sensuali movimenti di Davina, desideroso ora più
che mai di farla sua.
Davina lo
aveva spinto verso il letto, sorridendogli con sfacciataggine e baciandogli
lentamente il collo, fremendo nel sentire le mani di Kol che risalivano le sue
gambe e sempre più verso l’interno di esse.
Aveva deciso
di voler fare quel passo con lui perché lo desiderava sin da quando si era
innamorata di lui e aveva imparato che il tempo che passavano insieme poteva
interrompersi in qualsiasi momento.
Davina non
era sciocca e sapeva che innumerevoli donne erano state con lui, nel corso
della sua lunga vita, ma nell’ingenuità della sua età aveva deciso di mostrarsi
sicura di sé, desiderosa di non fargli capire che quella fosse la sua prima
volta e tentando di mascherare la fragilità con la sicurezza dei suoi
movimenti.
In un lento gesto,
Kol si mise sopra di lei e continuò a baciarla, cercando di mostrarsi il più
delicato possibile e capendo sin da subito che quella volta sarebbe stata
diversa da tutte le altre. Il battito di Davina gli pulsava nelle orecchie, il
sapore dei suoi baci era sempre più intenso e dovette più di una volta
affondare il viso fra i suoi capelli e calmarsi per evitare di essere troppo
brusco.
Ignaro delle
intenzioni di Davina, le sue mani scesero verso gli slip di lei, togliendoli
con delicatezza e guardandola prima di proseguire.
Lei si sentì
quasi sopraffatta e, in quel secondo, realizzò che non voleva che succedesse in
quel modo, che lui doveva sapere e che, oltretutto, non le sarebbe stato
possibile fingere oltre.
«…Aspetta.» sussurrò, fermando la mano di Kol che si
immobilizzò, impaurito di aver sbagliato qualcosa.
Davina lesse
il timore nei suoi occhi e poggiò l’altra mano sulla sua guancia.
«Non è colpa
tua… è che io… io… non l’ho mai fatto prima.» bisbigliò Davina, così piano
che un normale essere umano non l’avrebbe sentita.
Gli occhi di
lui si illuminarono di sorpresa e, come spesso gli succedeva con lei, rimase
senza parole. Non che fosse la sua prima vergine, anzi c’erano stati tempi in
cui aveva cercato quasi con predilezione delle giovani ancora pure, ma con
Davina ogni cosa vissuta ora era diversa.
La baciò
delicatamente, poggiandole la fronte vicino alla sua.
«Vorresti
farlo con me?» chiese, guardandola intensamente per cercare qualsiasi briciola
di dubbio nei suoi occhi.
«Sì.»
Persino
Davina si stupì della decisione della sua affermazione, sorridendo e sentendosi
al contempo felice e sciocca, in quel letto che si stava fin troppo
raffreddando.
I movimenti
di Kol furono ancora più delicati, mentre la baciava e la faceva sentire desiderata.
Non poteva
garantirle nulla, se non che fosse amata.
E Davina
riusciva chiaramente a percepirlo, mentre stringeva un lembo delle lenzuola
così forte che le nocche impallidirono, chiudeva gli occhi e tentava di
concentrarsi sui baci di Kol e non su quel dolore che si irradiava nel basso
ventre.
Tentò di
abituarsi il più velocemente possibile e sorrise nell’incavo della sua spalla
quando iniziò a provare sensazioni più piacevoli. Avrebbe quasi voluto ridere,
azzardando dei piccoli movimenti con il bacino e guardando Kol che le
sorrideva, comprendendo che stesse riuscendo a metterla a suo agio.
Sapeva che
l’unico modo perché Davina ricordasse con un sorriso quel momento era che la
sensazione di sentirsi amata e la giusta
compagnia superassero il disagio e il dolore iniziale.
E, come
aveva detto Davina, non c’era magia che potesse eguagliare quella che stavano
vivendo.
«Perché non
volevi dirmelo?» chiese lui, mentre Davina era appoggiata al suo petto.
«Non è
importante.»
«Oh, lo è
eccome.» le disse, alzandole leggermente la testa verso di lui. «Dimmi tutto,
dolcezza.» concluse con il suo solito sorriso sardonico.
«Sciocchezze
da adolescenti.» rispose Davina, tentando di scostarsi, ma la forza di Kol non
le permise di muoversi di mezzo millimetro.
«Non c’entra
niente il fatto che io abbia mille anni, che ti sia sentita in competizione con
le donne del mio passato e altre cose di questo genere, vero?»
In tutta
risposta, Davina gli tirò un pugno sul petto che procurò sicuramente più male a
lei che a lui e volse la testa infastidita.
Kol rise,
mettendosi seduto e tentando di farla girare verso di lui, ma Davina fu più
veloce e si posizionò sopra di lui, divertita dalla piega sorpresa che aveva
assunto il suo volto.
«Non fare il
furbo, Kol.»
«Mi stai
terribilmente eccitando, lo sai?»
«Idiota. Non
l’avevi capito.»
«No, mi
avevi completamente ingannato.»
«Il mio
intento non era prenderti in giro, io…»
Kol poggiò
un dito sulle labbra di Davina: «Lo so. Ma sono stato ancora più felice che tu
abbia deciso di dirmelo. Spero di essere stato all’altezza.»
«Tu?»
«Non mi
sarei mai perdonato di averti fatto provare una brutta esperienza.»
Davina, in
un battito di ciglia, colse tutta la gentilezza e la cavalleria tipica dei Mikaelson: vampiri che sapevano essere brutali e selvaggi e
poi così affascinanti e tremendamente affabili. Continuavano a dirsi l’un altro
che non si somigliavano affatto, ma la radice comune che li univa risiedeva
proprio in quei gesti.
Kol invertì
le loro posizioni, con la rapidità che gli apparteneva, e scese a baciare il
collo di Davina, mentre risaliva il fianco con l’altra mano, finché non si
fermò e iniziò a farle il solletico.
«Kol!» disse
Davina, ridendo e sentendosi davvero felice dopo non sapeva quanti giorni.
Sapeva che avrebbero dovuto affrontare vari pericoli, che il fatto che Kol
fosse un Mikaelson avrebbe portato più guai che altro
e che il suo essere vampiro non poteva essere una cosa così semplice da gestire
come la faceva sembrare lui.
«Abbiamo
tutto il tempo del mondo.» concluse lui, baciandola intensamente.
Kol, in
mille anni di vita, non avrebbe mai pensato di poter amare così tanto una
piccola umana, ma quello che sentiva verso di lei era innegabile e non avrebbe
permesso a nessuno, neanche a se stesso, di ferirla.
«È stato
molto oltre le mie aspettative.» rispose lei, poco prima di addormentarsi.
«E siamo
solo all’inizio, Davina Claire.»
Fine!
Approdo nell’Universo
di TVD/The Originals con una coppia che mi ha fatto
venire perennemente gli occhi a cuoricino (soltanto il Klaroline
c’era riuscito in questo show fin’ora e, sì, ci riesce ancora. Quella telefonata.
♥ ).
Ho adorato
la relazione tra Kol e Davina e mi piace tantissimo come li stiano sviluppando
(e sono felicissima che Kol sia tornato alle sue sembianze visto che adoro Nathaniel ♥)
Spero onestamente che
gli autori non lo facciano fuori – di nuovo – in poche puntate perché il Kolvina è la tenerezza.
La storia è facilmente
spiegabile, nell’epilogo della 3x15 e parte dal presupposto che Davina sia vergine,
ma avendo vissuto in quella soffitta e con la morte prematura di Tim non credo
sia stata con altri ragazzi prima di Kol e quando era nelle sembianze di Kaleb non c’è mai stata mostrata una scena in cui si
intuisse il passo successivo.
Vero è che Davina
sembra tutto meno che inesperta, ma io l’ho trovata perfettamente in linea col
suo carattere: è una ragazza forte, cresciuta troppo in fretta, che sa quel che
vuole e abituata sempre a mascherare le sue fragilità, tuttavia non ho potuto
evitare di pensare che, alla fine, la tenerezza della sua giovane età l’abbiano
portata a confidarsi in un momento così delicato della sua vita. Il resto è
spiegato chiaramente nella storia.
Ho sproloquiato
abbastanza, spero vivamente che la storia vi sia piaciuta e che avrete piacere
a lasciarmi un commentino! *-*
Un saluto,
EclipseOfHeart