"Imperatore Chonhgwanh! Imperatore Chonhgwanh! Elleràllera
è sotto assedio!".
"Imperatore, invocate il potere dela Sacro Mandhur! Se lo invocherete,
saremo tutti salvi, Imperatore Chonhgwanh!".
"Miei fidati piedi destri" disse l'Imperatore, "...il potere del Sacro
Mandhur sarebbe tale da spazzare via per sempre questo nostro mondo,
pur terribile, in cui viviamo. E no, non potremmo permetterlo. Meglio
è che la nostra stirpe sia sacrificata in nome della Dea
Vita, piuttosto che questa lo sia per noi. Senza la Vita è
solo la Morte, miei amati sodali, che siete come figli per me! ...Ahi
lasso!", guardava sul balcone, "...le truppe volanti del
Tremendo Ullglurrghd stanno sparando raggi epsilon a quattro
pissometri al quadrato. Ahi lasso, raggi tremendi, che incrostano
istantaneamente i bellissimi Templi Ossiadici sulla Collina di
Anhma'ry, fatti di quel nobilerrimo marmo crestenso che fu
super-raccolto dai miei valorosi antenati del futuro durante la
Campagna dei Cent'Anni".
"Imperatore, non indugiate in chiacchericciazioni! Facciate qualcosa!
Agli Inferi la Vita, che porta solo illusioni e scempiagginerie".
"Imperatore, Vi preghiamo: invocate il potere del Sacro Mandhur!".
"Giammai, sodali ostinati".
"E invece sì, imperatore!".
"E invece no, sodalazzi!".
"E sì!".
"E no!".
"E sì!".
"Basti quanto basti ciò che basti! La mala parlatura vostra
mi infuoca i cervelli octoghiandolari! Ché ostinatevi ad
ordinarmi di far tali empietà agli occhi dell'Universo
Santo?...ahimé, in nome della Vita Universale: ordino voi di
suicidarvi!".
"Giammai!".
"Giammai! Non è vinto ciò che non è
ancora vinto!".
"Invece sì: è Destino Fatale, codesto, scritto
negli antichi Codici Gandolfini, che solo io posso consultare. Nulla
devesi oppugnare al Destino Fatale, che è la conesplicazione
stessa dello stesso Universo! Non siate empi, ed uccidetevi in nome
della Vita".
"Vile siete, o Imperatore Chonhgwanh!".
"Concordo, sodale".
"Ah, sì? Sì osate sfidarmi? Eh? EH??!! Ebbene,
sodalazzi infingardi. Sarò io ad uccidere voi, se vogliamo
metterla in codesta guisiera! Avanti, fatevi sotto alla mia forza
brutale! Ahahahahahahahah!!!!".
E l'Imperatore Chonhgwanh allungò le sue dita e le
indurì esercitanto un flusso bilioso straordinariamente tale
da renderle più dure del titanio. Mossa delle Dita
Titaniche, si chiamava, quella. Era una delle mosse più
potenti che era capace di fare l'Imperatore Chonhgwanh: l'aveva
imparata studiando sotto la formidabile ed immortale guida del Maestro
Otphorrghyuynnhasll'rdu.
Infilò le sue dita titaniche nei due occhi dei due suoi
spacciati sodali, che iniziarono a rigurgitare tutti i loro organi
interni. Vennero in tal modo completamente depauperati del loro
vitalico essere.
Le ultime parole del Sodale Primario furono:
"Imperatore Chonhgwanh: verrà un giorno in cui una nuova
stirpe fortiliosa e pansessanta riuscirà a prendere le
redini di questo mondaccio, e riportarlo nell'auge apogeico della Nuova
Eta' Platiniria...or ora mi mancano le forze! Sto morendo!".
Le ultime parole del Sodale Secondario furono:
"Anch'io muoio. Addio mondo crudissimo e crudele e crudo! Forse
troveremo al di là di questa laida esistenza una nuova
voluttà soffice e lasciva. Speriamo dell'ultima speranza che
ci rimane in questi ultimi millisecondi...addio!".
"Addio!" disse loro l'Imperatore Chonhgwanh, in preda ad un'epilacrima
blu per causa del dolore che gli procurò questo gesto
oltremodo necessario.
Appena in tempo perché l'epilacrima si sgualcisse, e
un'armento ordalico di Soldatesse Ullglurrghdesche sfondò la
porta e fece inginocchiare l'imperatore usando un raggio
inginocchificatore.
"Cosa volete, qualora mi capite?" disse l'Imperatore inginocchiato.
"Splurrm Wlaarrrm Sproongf Chraampf Dwoom Kwaanx Zwooltr!" disse una
delle Soldatesse.
Ma ecco arrivare all'istante dinanzi all'Imperatore nientemeno che il
Tremendo Ullglurrghd, affamato di qualsivoglia bile scorresse
nell'ultracorpo dell'Imperatore.
"Eh eh, yecozi di novo" disse il Tremendo Ullglurrghd con il suo
caratteristico accento, "...gardate l'ipperatore! Eh eh, gardate
l'ipperatore, come esso è zinocchificato! Allo potere dello
razzo zinocchificatorio! Eh eh eh eh eh eh eh eh eh !",
tossì vomitando qualche ovulo, "...Eh eh ! Eh, e chindi, e
che voi fare ancora, ipperatore? Eh eh ! Fine ora tua vene, ora! Eh eh
eh!".
"O Tremendo Ullglurrghd: anche se la fine mia sarà tremenda
quanto il nome che porti tu e la tua amarerrima discendenza, nella
Verità, ebbene, la Vita giammai morrà.
Perché la Vita è la Vita, e per ciò
bisogna difenderLa" disse l'Imperatore Chonhgwanh.
"Eh eh eh! Cante vuvvate che vai a dire in ziro, ipperatore!" disse il
Tremendo Ullglurrghd, "...ora tazete per sempre, ipperatore! Eh eh eh
eh eh eh eh eh eh eh !!!".
Il Tremendo Ullglurrghd giustiziò di sua mano l'Imperatore,
che venne gondamente scarnificato e squallificato. La sua ghiandola
animosa venne estirpata dai vasi biliosi putrescenti, e venne rinchiusa
in un forziere di Cristallo Kok.
"Shcroompk Xwalln Joondr Ftellrg Hyaaxs!!!" dissero le Soldatesse
spremendosi i miniseni per la gioia.
"La vittoria è mia! Eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh
eh!!!" disse il Tremendo Ullglurrghd, mentre Elleràllera
crollava per sempre.
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