Beyblade 6
Capitolo 6 - Scontro
diretto
La mattinata scolastica passò senza altre rivelazioni. Non
ebbi
più l'occasione di chiedere a Momoko quel che sapeva e, da
quanto mi disse prima della campanella della prima ora di lezione,
sembrava quasi spaventata dalle dicerie su Kei, che oramai immaginavo
fossero vere.
Aveva creato un gruppo chiamato Shell Killer e, per un motivo che non
riuscivo a comprendere, portavano panico tra i ragazzi che praticavano
per divertimento questo sport, distruggendo i Beyblade vinti nelle loro
sfide. Era una cosa da barbari!
Sospirando e continuando ad osservarlo durante le ore di lezione,
cercavo di scorgere nel suo viso qualche espressione che non fosse
distratta o stranamente malinconica. Non sembrava nemmeno lo stesso
ragazzo del giorno prima, pericoloso e freddo come si era dimostrato
quando aveva distrutto il Bey di Takao.
Quando suonò la campanella di uscita e tutti i miei compagni
di
classe uscirono di corsa dall'aula, buttai verso la fonte dei miei
pensieri un ultimo fugace sguardo prima che uscisse dall'aula senza neanche degnarci di un'occhiata.
Sospirai rassegnata mentre spostavo la sedia per alzarmi e raggiungere
l'uscita, ma le parole di Momoko mi inchiodarono al posto.
« È successo qualcosa tra voi? » Mi
chiese, facendomi
trasalire. Non sapevo cosa rispondere. Una parte di me sentiva di
potersi fidare di quella ragazza solare e sincera, ma una parte del mio
cuore voleva salvaguardare i bei ricordi trascorsi con lui. Non ero
ancora pronta a lasciarmi andare, così come non lo avevo
fatto
con Akira, il prof Kappa e Takao. Con loro mi sentivo parte di qualcosa
e si erano dimostrati amichevoli ed intenzionati ad instaurare un
rapporto che andava ben oltre il solo giocare a Beyblade. In
più
eravamo tutti schierati contro un comune avversario, come avrebbero
preso la cosa se avessi rivelato di avere avuto a che fare
con
lui in passato?
"Forse ha perso la memoria... " Mi ritrovai a pensare, mentre rivolgevo alla mia compagna di banco un sorriso fin troppo tirato.
«
Assolutamente nulla. Lo avevo visto così solo... » Dissi
distrattamente, lasciando in sospeso la frase.
«
Credo se lo meriti. »
Disse lei in tutta sincerità ed io non mi azzardai a
controbattere. Mi morsi la lingua pur di non lasciar trapelare nulla. Mi limitai a sorriderle e salutarla una
volta uscite dal cancello, prendendo direzioni opposte.
Quel giorno mi sarei dovuta incontrare con i miei nuovi amici al parco,
per cercare di ricostruire il Beyblade di Takao. Così, una
volta
giunta a casa ed indossato qualcosa di comodo per correre nelle vie
della città, mi apprestai a
raggiungere la mia meta.
Erano già tutti in posizione, seduti sul selciato sotto lo
scivolo a confabulare su ciò che avrebbero dovuto fare.
Quando
mi avvicinai mi sorrisero affabilmente e mi fecero posto accanto a loro. Il pc del
Professor Kappa era acceso e posizionato di fronte a noi, mentre in
mano tenevano pezzi di ricambio presi chissà dove.
«
Credo di riuscire a fare del mio meglio con quello che abbiamo! » Disse il ragazzino
con gli occhiali, facendo salire l'euforia di tutti.
«
Bene! Così potrò dare una lezione a quel Kai! »
Ribatté Takao a denti stretti, stringendo i pugni delle mani
fino a far sbiancare le nocche. Evidentemente non gli era andato
giù il fatto di aver perso, e non solo la sfida. Se fosse successo a me ed avessi perso Star
Pegaso, non so se avrei reagito alla stessa maniera. In ogni caso
neanche con me l'avrebbe passata liscia. In più tra me e lui
c'era una questione in sospeso che speravo di poter risolvere quanto
prima. Non nego però che mi faceva stare male ugualmente!
Passò un po' di tempo prima che il prof riuscì ad
assemblare tutti i componenti, con il mio aiuto e le mie varie
conoscenze, ma quando fu pronto Takao non stava più fermo
dalla
gioia. Sfidò per primo Akira, che non vedeva l'ora di battersi con
lui
e testare il nuovo fedele compagno del nostro amico. Si muoveva bene
e sembrava come se fosse lo stesso Dragoon di sempre. Come se non fosse cambiato
nulla. Lo si poteva intuire dalla faccia soddisfatta di Takao, che
impartiva ordini all'oggetto con un sorriso a trentadue denti.
Lo scontro finì in parità, così come
il nostro.
Non mi ero ancora misurata con loro e dovetti ammettere che non mi
dispiacque neanche un po' testare la loro bravura. Avevano esperienza,
quasi quanto me.
Così, per festeggiare la nostra alleanza, Kappa si
offrì
di andare a prendere delle bibite fresch.
Durante l'assenza del piccoletto riuscii a parlare molto con Takao. All'inizio non
pensavo avessimo così tanto in comune e mi fece piacere di
aver
trovato qualcuno su cui contare.
Esattamente come Kappa ed Akira, anche lui mi
trattava come una di loro, come se non fossi una ragazza e non fossi un anno
più grande. Non mi trattarono mai con sufficienza, né
peccarono
di presunzione nei mie confronti. In poco tempo ero riuscita ad instaurare il rapporto di amicizia che non avevo mai avuto, se non con il vecchio Kai.
Devo ammettere che, se in quel momento ripensavo a lui, provavo un po' di
nostalgia per le
nostre giornate, ma fui comunque contenta che nel tempo che passai con
i miei nuovi compagni lo pensavo solo come un "nemico" da battere.
Quello stato di quiete ed armonia però venne a mancare dopo
che
due ragazzi, che sembravano conoscere bene Takao ed Akira, arrivarono col
fiato corto
dopo una forsennata corsa, per riferire quello che era apparentemente
accaduto.
«
Ragazzi, cos'è successo? » Chiese Akira
allarmato, mentre gli altri due cercavano di riprendere fiato.
«
Quei ragazzi! »
Imprecò uno di loro ma, impossibilitato ad andare oltre,
continuò l'amico. «
Sono arrivati di soppiatto! Hanno preso il professore e gli hanno
strappato di mano il computer con tutte le sue informazioni! » Disse quello tutto d'un
fiato, allarmandoci.
Io non riuscivo a pensare, il respiro mi si mozzò in gola e
nulla poté impedire alla mia mente di intuire che potesse
centrarci qualcosa Kai e la sua banda. Sembrava che anche i miei amici
l'avessero pensato, perché ci lanciammo un'occhiata d'intesa
prima di chiedere ai nuovi venuti di condurci nel posto dove l'avevano
portato.
Ci ritrovammo a correre fino ad un magazzino in periferia. Non era
tanto distante dal luogo dove ci trovavamo. I nostri amici li avevano
seguiti sperando di poter aiutare Kappa ma i loro rivali erano troppi, così avevano pensato di venire a chiedere aiuto.
Quando fummo in procinto di aprire i portoni arrugginiti, i due ragazzini che erano con noi ci fermarono strattonandoci per i vestiti.
«
Fate attenzione! Abbiamo scoperto che cercano un Beyblade potente! »
Sussurrò titubante il primo, vergognandosi del fatto che
avesse aspettato di giungere fin là per dircelo.
«
Un Bey potente? » Chiesi interdetta,
osservando Takao lanciare occhiate strane all'oggetto che teneva
stretto in mano.
«
Qualunque motivazione abbiano se la vedranno con me! » Imprecò
il mio amico, prima di lanciarsi a capofitto
all'interno del magazzino.
Lo seguimmo senza perdere altro tempo, per rimanere uniti e non fargli
fronteggiare da solo quei teppisti. Per fortuna arrivammo in tempo per
salvare dalle angherie di quattro ragazzi il nostro amico Kappa. Era steso a
terra, legato da una corda che gli teneva ferme le braccia lungo i
fianchi. Il suo computer era in mano ad un individuo dai pantaloni strappati ed un neo sotto l'occhio sinistro.
«
Lasciate stare il nostro amico, vigliacchi! »
Fu proprio Takao a parlare, arrivando a fronteggiare la banda, seguito da noi altri.
I ragazzi distolsero l'attenzione dal ragazzino e si voltarono verso di
noi, ridendo a crepapelle mentre altri, con i beyblade puntati,
arrivavano da tutte le direzioni per fronteggiarci. Anche io, Akira e Takao
sfoderammo i nostri Beyblade e quando fummo
pronti a lanciare all'unisono, una voce tagliente e fredda attirò l'attenzione di tutti su di sé.
Proveniva dalle travi più alte del luogo, dove
probabilmente si
era arrampicato. Alzai lo sguardo, comprendendo fin da subito di chi si trattasse. Quando si lanciò nel vuoto, atterrando
agilmente
di fronte a noi, mi si fermò il cuore per un istante,
riprendendo
a battermi con veemenza come se avesse dovuto sfondarmi la cassa
toracica da un momento all'altro.
Lui era lì, di fronte a me, con un'aria da superiore
nonostante
l'espressione imbronciata e fredda. Non lasciava trapelare le sue
emozioni ed era estremamente diverso da come si era mostrato quella stessa mattina. La divisa scolastica vestita anonimamente come tutti gli
altri aveva lasciato spazio ad un paio di larghi pantaloni, compresi di
una rozza cintola che li fissava ad una canotta nera super aderente. La
sciarpa legata al collo gli svolazzava dietro la schiena, mentre sul suo volto
capeggiavano ancora una volta gli stani segni blu che sembravano
sparire nell'istituto scolastico.
" Kai... " Mi lasciai sfuggire nella mente, come se da un momento
all'altro lui avesse potuto rispondermi o solamente sentirmi. Mi
sentivo una stupida a sperare ancora che, almeno nel profondo del suo
cuore o della sua mente, lui avesse potuto ricordarsi di me. Ed ecco che ancora
una volta non mi degnò di nessuna attenzione, se non con una
fugace occhiata di sufficienza, che dedicò ad ognuno di noi
prima
di fermare l'attenzione su Takao, che sfidò animatamente
mettendo a tacere tutta la sua brigata.
Il Beyblade stadium era più grosso di come eravamo abituati
tutti noi. Si estendeva come se fosse una grossa piscina su un
piedistallo di legno, in rialzo da tutto il resto.
Quando Takao si apprestò a raggiungere la postazione, lo
fermai
poggiando una mano sulla sua spalla. Si voltò meravigliato
da
quel gesto e credo capì al volo dalla mi espressione cosa
volessi dirgli perché mi rispose con un semplice: « Starò
attento. »,
ma in primo luogo non era quello che volevo dire. Stavo per
rivelargli tutto. Stavo per cedere ai ricordi, perché in
quel
momento facevano ancora più male.
Ero debole e sentivo il bisogno di sfogarmi, ma ricacciai indietro il
tutto con un boccone amaro, perché sapevo che quello non era
né il luogo né il momento più adatto
per dirlo.
Mi rassegnai a sospirare un "in bocca al lupo", osservando di sottecchi
Kai, che se ne stava spavaldo in attesa con il suo
Beyblade pronto al lancio. Non diceva nulla, ma si vedeva che era
impaziente di distruggere di nuovo il suo sfidante. C'era una disputa
aperta tra loro due, che evidentemente voleva portare a termine per
poter continuare il suo piano di ricerca di quel fantomatico Beyblade
misterioso.
Quando la sfida iniziò fu subito avvincente e piena di colpi
di
scena, seppur breve. Eravamo tutti col fiato sospeso dietro i nostri
compagni. Anche il professor Kappa, nonostante la sua scomoda
posizione,
riusciva a seguire l'incontro e commentare ciò che succedeva.
Io cercavo di sbirciare nello stadio, con le braccia in segno di
preghiera, sperando che non succedesse nulla al bianco beyblade del
mio amico.
In un breve attimo però successe una cosa del tutto
inspiegabile, ma più inspiegabile fu il fatto che solo pochi
di
noi riuscirono a comprendere ciò che stava realmente accadendo. Quando
i due
beyblade al centro dell'arena cozzarono tra loro, due bagliori
accecanti fuoriuscirono dalla rotazione. In poco tempo si erano materializzate nell'arena una possente aquila
rossa ed un enorme drago azzurro, che riprendevano le stesso speculari
mosse degli oggetti. Sembravano due veri animali in una zuffa ed io
rimasi incredibilmente sorpresa da tutto ciò.
La sfida terminò in parità, visto che i due
beyvlade
ritornarono con un balzo nelle mani dei proprietari nello stesso
momento. Takao sembrava
interdetto quanto noi, mentre Kai sembrava inspiegabilmente tranquillo.
«
Cos'è successo ai due animali? » Chiesi
meravigliata al mio amico, che mi rispose con un tono stupito.
«
Li hai visti anche tu? L'acquila ed il Drago si sono scontrati e poi
sono scomparsi. »
Non feci in tempo ad annuire che Akira, scioccato, prese parola.
«
Ma cosa state farneticando? » Ci chiese infine
con un sopracciglio alzato.
«
Non li hai visti? »
Chiesi, cercando lo sguardo confortevole di Takao, in modo che venisse
in mio soccorso. Non sapevo come spiegarlo, ma eravamo stati complici di
qualcosa di unico ed irripetibile. In quel momento non potevo sapere
cosa fossero. Fu proprio Kai, meravigliandoci, a spiegarci
l'arcano mistero.
«
Non tutti riescono a vederli. » Iniziò
con voce piatta, quasi annoiata dalla nostra negligenza.
«
Mi spieghi cos'è successo? » S'intromise il mio
amico, stringendo i pugni in direzione del suo avversario.
«
Il drago azzurro e l'aquila rossa si sono materializzati grazie alla
potenza sprigionata dai nostri Beyblade. » Fece una pausa,
assottigliando lo sguardo nella nostra direzione. «
Ma non tutti li vedono. La maggior parte delle persone percepisce solo
un bagliore. Il tuo drago e la mia aquila rendono diversi i nostri
Beyblade. Danno loro una carica molto speciale. I loro poteri danno
vita a sfide memorabili ed ispirano incontri avvincenti che lasciano il
segno! »
Continuò con voce tagliente, leggermente adirato.
A rispondergli fu il professor Kappa con rinnovato coraggio, ancora
sostenuto dai ragazzi della banda di Kai.
«
Ma insomma, non capisco cosa vuoi da noi. » Gli
gridò contro, cercando di liberarsi dalla stretta delle
corde.
« Lo saprete
molto presto. »
Rispose solamente con un ghigno serafico, dandoci le spalle iniziando a
camminare per raggiungere quello che sembrava l'interno stesso del
magazzino. Era un corridoio buio, che sembrava portare al cuore del
loro perfido covo. Non facemmo in tempo a fermarlo che ci furono tutti
addosso, intimidendoci per un attimo prima di dileguarsi in direzioni
opposte al loro capo.
Rimanemmo spiazzati da quel gesto, come se volessero "proteggere" Kai
da un possibile inseguimento. Ci guardammo senza capire cosa fare. Il
professor Kappa era rimasto legato, ma almeno libero dal resto della
banda.
Io continuavo a guardare il corridoio buio dove si era dileguato il mio
vecchio amico, combattuta da ciò che il mio cuore voleva ed
il
mio cervello desiderava. Avrei voluto correre lontano da quel posto,
lontano dagli Shall Killer ed i loro piani malefici, ma una parte di me
voleva seguirlo e scoprire cosa gli fosse successo. Volevo capire se
c'era ancora qualche speranza per lui e per noi. Volevo indietro il mio
amorevole amico!
«
Andate fuori di qui! Ci vediamo più tardi! »
Dissi d'un tratto, rompendo il silenzio glaciale che si era venuto a
creare attorno a noi. Scesi con un balzo dalla nostra posizione
rialzata, iniziando a correre. Riuscii solamente a sentire in
lontananza la voce di Takao che mi intimava, prima di tornare indietro
ed in seguito di stare attenta, ma qualunque cosa avessi fatto da quel
momento
dovevo sbrigarla da sola.
Mi feci spazio nel buio, cercando di abituare gli occhi
all'oscurità. Non
c'erano finestre, se non alcuni buchi nelle pareti d'alluminio dettati
dall'usura del tempo. Sul pavimento dove camminavo c'erano delle assi
rumorose che si alzavano ed abbassavano cigolanti sotto il mio peso. Mi
meravigliai di non essere ancora stata accerchiata. Evidentemente
sapevano che mi trovavo lì ma volevano in qualche modo che
raggiungessi Kai. In ogni modo i nostri piani coincidevano.
«
Kai? »
Lo chiamai sottovoce, sperando di riuscire a trovarlo in quel posto
sconosciuto. Il corridoio si diramava in altre direzioni e
più
mi addentravo all'interno più si faceva buio. Stavo quasi
per
mollare l'idea, rassegnata al fatto che non volesse farsi trovare, non
comunque da me, fino a quando non notai uno spiraglio di luce a poca
distanza da dove mi trovavo.
Incuriosita accelerai il passo fino all'entrata, sbirciando all'interno
della stanza prima di entrarci a capofitto per capire cosa aspettarmi.
Kai era seduto su una scrivania malandata, dove sopra c'erano sparsi
alcuni pezzi di ricambio ed in terra, abbandonati, molti beyblade
ridotti a
comune ferraglia. Immaginai fossero tutti quelli che, nel corso dei
giorni, avevano vinto contro i ragazzi della città,
rubandoli e
distruggendoli. La ricerca che sapevo portavano avanti doveva essere
alquanto seria. Serrai la mascella e distolsi l'attenzione dal pavimento per portarla sul mio ex amico, che in quel momento mi stava osservando
dall'alto al basso con sufficienza.
Sostenni il suo sguardo senza distoglierlo, perché per me si
era
fatta una questione di principio. Erano anni che non lo guardavo negli
occhi e nonostante i lineamenti del
viso fossero più mascolini, quegli occhi ametista
erano
inconfondibili. Nonostante il colore che non passava inosservato,
riflettevano una rabbia ed una malinconia che non gli era mai
appartenuta, neanche ai primi giorni di asilo, quando era allontanato
da
tutti gli altri bambini. All'ora era solamente in cerca di compagnia,
adesso di un Beyblade chissà quanto potente e
chissà mai
se esistente.
"Chi ti ha cambiato così tanto? " Pensai tra me e me, tirando
un
sospiro, prima che lui prendesse parola bloccandomi sul posto.
«
Non sentirti grata
per essere arrivata fino a me. Sei qua solamente perché l'ho
deciso
io, ma non ne capisco il motivo. Cosa vuoi? »
Me lo chiese con un tono talmente sprezzante che mi salirono agli occhi
le lacrime, che ricacciai prontamente indietro per non dargli troppa
soddisfazione. Non meritava i miei sentimenti, che fossero buoni
o cattivi.
«
Non te lo immagini neanche, Kai Hiwatari? »
Cercai di tenere un'atteggiamento sprezzante nei suoi confronti, come
lo aveva tenuto lui nei miei. Cercai di non mostrarmi troppo amichevole
o troppo debole.
Lui rimase per un momento spiazzato dalle mie parole, sopratutto
nell'udire il suo cognome dalla mia voce. Si riprese però subito,
sorridendo
sornione.
«
Ora mi ricordo di te, sei nella mia stessa classe. » Mi
puntò un dito contro, facendosi serio. « Tuttavia non
capisco cosa tu voglia da me. »
Si portò le braccia conserte al petto, squadrandomi dalla
testa
ai piedi in attesa di una mia risposta, che non tardò ad
arrivare.
«
Solo questo ricordi di me? Che sono una tua compagna di classe? » Cercai di tastare
il terreno ma lui rimase spiazzato dalle mie domande, tanto da alzare
leggermente un sopracciglio.
«
Cos'altro dovrei ricordare? Non ti ho mai vista prima. »
Tagliò corto, ma sapevo che stava scavando nei
ricordi alla ricerca di un dettaglio che gli ricordasse dove e quando mi avesse incontrata.
«
Kai... »
Io addolcii il tono di voce, cambiando totalmente espressione. « Ricordi la tua
vita? Ricordi di aver frequentato l'asilo in questa città o
solo di aver avuto un'amica? » Feci per
continuare ma lui mi precedette.
«
Io non ho amici, solo sottoposti che fanno tutto quello che dico loro
di fare. »
Si alzò in piedi, probabilmente per cacciarmi fuori e finire
quella conversazione, ma io fui più veloce. Presi Star Pegaso
dalla tasca e glielo puntai contro.
«
Sono Saya Ditenji,
nipote del presidente della BBA. Questo è il mio Beyblade
che TU
mi hai aiutata a costruire ed elaborare. Eravamo amici e compagni di
sfida. Non puoi aver dimenticato tutto. »
Furono le mie ultime parole. Se non ricordava nulla dopo queste
rivelazioni non avevo più speranze di riavere la sua
memoria.
Abbassai per un momento lo sguardo nell'ombra del pavimento, sicura che
lui mi avrebbe presa per un braccio e trascinata fuori. Ma non fu
così...
Alzai lo sguardo sentendomi meravigliata di come stavano andando le
cose. Lui era rimasto in silenzio e mi guardava con espressione
indecifrabile, i pugni stretti e la mascella serrata. Qualcosa mi
diceva che mi aveva riconosciuto, ma per un motivo a me estraneo non
voleva dirmelo.
«
Vattene. »
Furono solo queste le sue parole, mentre spostava lo sguardo da Star
Pegaso ai miei occhi. C'era un mondo di cose che leggevo nel suo
sguardo e nel tono di voce titubante che aveva usato. Tuttavia, il suo rifiuto a parlarmi
ulteriormente fece crollare tutte le mie certezze.
Lui si ricordava di me, ma per lui non ero più nulla.
Fine capitolo 6
Angolo autrice:
Eccomi tornata con il mio consueto ritardo xD Purtroppo il tempo
scarseggia, ma comunque ce la metto tutta per continuare questa fiction
a cui sono legata. È quasi tutta la mia infanzia, costruita
passo dopo passo quando mi rintanavo nella fantasia guardando gli
anime. Mi ero creata un alterego e tutta questa fic è la
storia che mi ero costruita in testa con i personaggi XD anni ed anni
di lavoro (?)
Perdonate inoltre i vari errori, ma come ho detto sono sempre di corsa
T.T
Che dire, siamo arrivati ad un momento quasi cruciale. Uno scontro
diretto tra Saya e Kai! Ve lo aspettavate così? Ma
sopratutto, sono curiosa di sapere cosa pensate possa succedere tra i
due (potrebbe essermi di spunto per continuare eheh)
Purtroppo oggi non sono di molte parole, ma posso dirvi Buona Pasquetta
(visto che Pasqua è da poco passata oramai).
Un bacione a tutti e spero di leggervi in molti :3
Alla prossima!
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