college

di Blackrose_02
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Stavo ancora dormendo, o forse,quando mia madre mi butta giù dal letto e spalanca le finestre facendo entrare quella luce così tanto fastidiosa da non riuscire a guardarla. -Sembra che oggi sia una fantastica giornata per viaggiare in auto fino al college- disse mia madre cercando ancora una volta di avvicinarsi a me, ma i suoi tentativi rimangono solo tentativi. Non è colpa mia se non riesco a toccarla, abbracciarla, sentirla vicina come madre. Lei non ha fatto nulla di grave se non portare quel mostro in casa, ed io sono ancora troppo stanca per farcela. -Si, il sole ha deciso di spuntare anche a Londra- rispondo. -Dai gioia, scendi a far colazione-dice mia madre procedendo verso le scale. Vado in bagno portando con me intimo e i miei soliti vestiti neri. Entro nella doccia per darmi una sciacquata veloce. Adoro lavarmi con un sottofondo musicale, ho messo nel bagno uno stereo. Faccio partire sempre i brani di Lana del rey o dei Bring me the horizon. La musica mi è sempre stata accanto, non è come le persone, non tradisce, non ferisce e non ti abbandona. La musica ha più sentimenti delle persone. Non ho mai avuto un'amica che mi trattasse da tale, dopo un po si stancavano di me e trovavano una sostituta. Proprio per questo ho deciso di tagliare i fili con tutti gli amici che avevo. Avrebbero fatto lo stesso. Ho preferito prevenire che curare. Esco dalla doccia e indosso l'intimo e i vestiti. Scendo a fare colazione. -Ti piacciono questi pancake?- -Si- Finisco i miei pancake per poi mettere il piatto nel lavandino. -Vado a preparare le ultime cose- Entro in salotto e vedo tutte le mie valigie. Sono due valigie, una borsa tracolla con dentro il mio portatile e uno scatolone con dentro lo stereo, gli album e i miei libri. Prendo lo zainetto e metto dentro i panini per il viaggio, l'acqua, le mie inseparabili cuffiette e le sigarette. Si fumo, e mia madre lo sa. Ha cercato di impedirlo ma sa quanto io ne abbia bisogno. Alla fine si è arresa. Prendo a poco a poco tutta la mia roba e la porto in macchina. Non mi giro a guardare la casa, non mi mancherà, troppi brutti ricordi li dentro,e li dentro devono restare. Devo imparare ad andare avanti, a fidarmi. Mi scappa una piccola lacrimuccia pensando a tutte le miriade di cose brutte che frullano nella mia testa. Salgo in auto e aspetto mia madre. Sale anche lei e mette in moto. Il viaggio dura un 4 ore, sono le 10:00, per le 14:00 saremo li. Ho scelto un college a 4 ore di strada da Londra. Metto le cuffie e lascio che il sonno prende vita. -Amanda!! Amandaaa!!- -Oi ei..ehm si- -Sono le 13:30, mangia quel panino- -Ah, ho dormito così tanto? Scusami se ti ho lasciata sola- No in realtà non mi dispiace affatto. -Tranquilla, tieni- Afferro il panino, tolgo la carta che lo avvolge e do il primo morso, poi il secondo..il terzo ed ho finito il panino e siamo davanti il cancello del parcheggio del college. Nel parcheggio non ci sono solo auto ma anche qualche "parcheggiatore" con le polo blu e lo stemma del college. Uno di loro ci conduce ad un parcheggio libero. Scesa apro il cofano per prendere tutto. -Posso aiutarla signorina?- Saranno pagati anche per questo che prenda tutto, sono troppo stanca. -Si grazie- -Quale è il numero della stanza signorina?- Prendo il cellulare e controllo. -Stanza n* 20 ala B- Fa cenno con il capo come a dire di aver capito e fa un altro cenno con la mano per far si che io e mia madre lo seguissimo. -Ecco qui- ci dice chiunque lui sia. Apro la stanza con il codice, hanno rimosso le chiavi per mettere dei codici. Okay boh. Entro e trovo già un letto occupato da valigie, deduco sia già arrivata la mia compagna di stanza. Metto tutte le mie cose vicino il mio letto. -Grazie per avermi portato fin qui, scusami se ti chiedo di ritornare a casa ma sono stanca e vorrei dormire. Ci sentiamo il fine settimama- -Okay cara, mi mancherai- mi abbraccia ed io mi irrigidisco. Esce dalla porta e butto fuori un sospiro. Mi siedo sul letto e chiudo gli occhi. -Vedo che sei arrivata- dice una voce femminile sconosciuta. Alzo le spalle dal letto e mi alzo porgendole la mano. -Piacere Amanda- -Sonia- - Alle tre ci vogliono in palestra per parlare con noi, non solo con le matricole. Anche con quelli più grandi come me che vado al secondo o come quelli del quarto...ci sono certi fustacchioni- -Verrò, ma non per i fustacchioni- Mi guarda strana come se avessi bestemmiato. Prevedo sia un amante del sesso. Sesso. No, devo sviare questo discorso. -Perché sei imbarazzata? Sei vergine?- -No.- -Okaay- E così finì la nostra conversazione. Strana la tipa. Siamo tutti in palestra. Ascoltiamo. -Buon giorno e benvenuti al vostro nuovo anno in questo college. Oggi sono qui per riportarvi una notizia. Elison Morris un'alunna del secondo anno, ottimi voti, ottima condotta, eccellente ragazza, è venuta a mancare dopo essere stata vittima di uno stupro. Vicenda molto dolorosa per parenti e anche per noi. Da dirigente scolastico ritenevo opportuno informarmi.Siamo qui per fare un minuto di silenzio.- No, no. Porca merda. Guardo la folla, alcuni volti sconvolti, pochi con lacrime, altri indifferenti. Devo scappare sento le lacrime agli occhi. Mi sto sentendo male. Scappo e mi ritrovo dietro l'atrio della scuola. Mi appoggio ad un muro e crollo a terra. Scoppio in un pianto forte, necessitato, ho bisogno di un abbraccio ma sono maledettamente sola.




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