Tripla C

di DreamEater
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Tripla C



In una città in cui non si ha il tempo per morire
passo le giornate a riflettere, provando a scrivere
parole distaccate dalla vita che non sa come finire
e sibila silenzi sulla faccia di chi non sa apparire.

Due pacchi di vita al giorno, per chi?
Anime come noi che aspettano immobili qui,
negli attimi eterni, fatti di sì,
accoppiamo sentimenti tra i fumi della tripla C.

Ci indeboliamo, ma abbiamo certezze,
tra chesterfield, candele e nere carezze,
tra sostanze di inutili pesantezze,
andiamo avanti come pochi, con parole mai dette.

Eppure ti sento sulla pelle, come ogni dì,
mi gratto per raschiare ciò che avevo, ma non volevo, lì,
nell’istanza si un passato morto al di là di qui.
E quando te ne vai smetto di ridere, vivere,
e via così.

Ti cerco nelle notti prima di andare a dormire,
tra le ombre di montagne che non vogliono marcire,
che sono corpi di donne nude che vogliono dormire,
ma non possono se le fisso e preferirebbero morire.

Ci indeboliamo, ma abbiamo certezze,
tra chesterfield, candele e nere carezze,
tra sostanze di inutili pesantezze,
andiamo avanti come pochi, con parole mai dette.


Quando passa la distanza di un bacio, di un abbraccio
Quando sarà il momento in cui ci sentiremo
Quando porterò con me la tua pelle
Quando saremo liberi di essere noi.




-DreamEater
 




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