My Lovely Rival

di ClareDub09
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Era una calda giornata soleggiata e Ayano se ne stava sotto un ciliegio in fiore, con in mano il solito libro di economia aziendale da duecentoventotto capitoli. Lei non passava il tempo con le sue amiche, parlando e scherzando, ma lo trascorreva rileggendo i libri di scuola nella speranza di imparare a memoria tutte le regole scritte in essi. Appoggiò la testa contro il robusto tronco dell'albero su cui era sdraiata. Era da quasi tre ore che era lì e la ragazza cominciava a stancarsi. Sbuffò rumorosamente e si scostò una ciocca di capelli violacei dal viso, cercando di evitare un qualsiasi rumore che la stressasse. 
E per "rumore" lei intendeva qualsiasi cosa. Non c'era cosa che non le provocasse un improvviso cambiamento di umore, spesso assai negativo. 
Niente, ma proprio niente poteva mettersi tra lei e i suoi progetti. 
"Studio con fatica e sudore, divento la presidentessa del consiglio studentesco." 
Quello era il suo unico motto. Il suo obbiettivo che terminava con la realizzazione del suo sogno. 
Ma dopo la raggiunta di esso...
Che cosa avrebbe fatto dopo...? 

Dei suoni non molto chiari raggiunsero le sue orecchie, facendosi sempre più riconoscibili, 
Ayano cominciò a innervosirsi, una ragazza poco più bassa di lei le venne in contro: i suoi lunghi capelli color grano erano accompagnati da un fiocco rosso e le sue iridi celestine sbattevano ripetutamente. Le due rimasero a fissarsi per circa dieci secondi, ma nessuna preferì aggiungere parola, la più alta ignorò la sua presenza voltandosi dall'altro lato. 
<< A... Ayano...? >> sussurrò insicura la bionda. Sugiura sussultò di colpo, si sentiva bruciare come un ferro ardente non appena sentiva l'asprigna voce di Toshino Kyoko. Lì, a fissarla con il solito sorriso sghembo dipinto in volto e le iridi celestine assottigliate.
Le due non parlavano quasi mai e per la ragazza dai capelli viola udire qualche parola dalla sua rivale era come vincere un trofeo. Perché tra loro c'era competizione, solo competizione. Ayano doveva impegnarsi per raggiungere il cento per cento, l'assoluto e la perfezione, senza chiedersi come facesse Kyoko a prendere il massimo dei voti senza applicarsi un momento. 
<< ...non serve studiare tanto! >> continuò quest'ultima con voce intraprendente, mettendosi entrambe le mani sui fianchi e sorridendo con lo sguardo. Sapeva che la più alta si impegnava a fondo in quel che faceva, forse un po' troppo. E anche quel giorno...tentava di conoscere a memoria quei maledetti duecentoventotto capitoli. 
<< facile per te! Tu non lo fai mai eppure hai sempre i voti massimi! >> Sbottò l'altra, girandosi di scatto e chiudendo violentemente il libro che reggeva tra le mani. Le pagine si piegarono tutte seguite dal loro fastidioso suono scricchiolante. Sugiura deglutì, non era nè la prima nè l'ultima volta in cui avrebbe perso il controllo in presenza di quella persona. 
Lei la odiava veramente. Quella ragazza era una vagonata di fortuna e nient'altro. Ma era dopotutto il suo motivo principale per cui si stava impegnando più del solito. 
La più bassa sfoggiò un radiante sorriso, per poi voltarsi ed andarsene, lasciando lì la ragazza.
...sollievo. 
Ayano si sentiva già più tranquilla. Avrebbe potuto riprendere a studiare con calma.
...vuoto. 
Impossibile che il vuoto si stesse impossessando di lei. Cos'era poi il vuoto? 
Non avere più un cuore che possa palpitare? Ma Sugiura era sicura che il suo cuore non avesse mai palpitato eccessivamente. 
...bugie. 
Perchè doveva mentire a sè stessa? 
"Io odio Kyoko. La detesto, mi fa schifo ed è una fannullona" 
Tutte bugie. L'ha detto totalmente nascosta dalla sicurezza, ma anche da lei, Ayano. 
Come poteva fare? 
Come poteva fare per rendersi conto della cotta per Kyoko? 
Domande a cui probabilmente non darà mai una risposta o la darà sbagliata. 
Sostituire la parola "Amore" con "Odio" è quello che aveva sempre fatto nei confronti della biondina. 
Ayano amava Kyoko. 
Ma un test era programmato per la prossima settimana. 
Per il momento Sugiura doveva solo studiare. Senza pensare ad altro. 
Nemmeno a quel pensiero che la tormenta sempre : 

La sua Adorabile Rivale




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