To The Moon

di TomClemm
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Dedico questa piccola storia ,tanto, troppo sdolcinata , a me stessa che pur odiando tanto il San Valentino sono un'inguaribile romantica e anche a chi, come me, è perdutamente innamorata di Luke Hemmings e Michael Clifford.
 

   

 

 


Come ogni sera ormai, quasi come fosse un rituale, dopo aver rifiutato categoricamente di cenare, Michael salii le scale e si sedette sul davanzale della grande finestra,che era la protagonista,nella sua piccola e quasi vuota cameretta.

Si sedette con le gambe piegate e strette al petto, cominciò ad osservare la sua unica e più fedele amica, la luna.

Quando lui e Luke furono costretti a dividersi, si promisero che nonostante non potessero più sentirsi e vedersi avrebbero comunicato in qualche modo, con qualche mezzo, e fu così che scelsero di parlare attraverso la luna.


Da grande poeta del ventunesimo secolo qual era , Luke non avrebbe potuto scegliere niente di più romantico e questo andava bene a Michael; il ragazzo dalla testa colorata odiava qualsiasi persona mostrasse effusioni d'affetto in pubblico, odiava le persone appiccicose, odiava i baci umidi e gli abbracci troppo lunghi e soprattutto odiava il San Valentino, 'Perché ridursi a dare rose e cioccolatini il 14 di Febbraio quando si possono dare tutto l'anno? Chi lo festeggia è solo un grande esibizionista' pensava.

Michael Clifford non odiava l'amore, odiava solo le persone che fingevano d'amare.

Lui sapeva per davvero che cos'era l'amore e ne era follemente innamorato.

Lui amava Luke Hemmings semplicemente perché lui era amore nella forma più pura e perché sapeva che Luke non avrebbe mai fatto tutte quelle moine, non gli avrebbe mai regalato fiori che sarebbero poi appassiti il giorno dopo o cioccolatini destinati a sciogliersi, perché Luke aveva la sua poesia ed era tutto ciò che gli bastava per avere Michael sotto il suo controllo.

Devo confessarvi che Michael di certo non respingeva il biondo, loro si abbracciavano per ore e ore, loro si baciavano con passione...ma ora non poteva più avere niente di ciò e non accettava baci e abbracci che non provenissero dal suo Luke.

Sospirò e aprì le due ante della finestra, l'aria si infiltrò nella sua stanza, gli accarezzò il viso e i brividi presero il possesso del suo corpo; d'un tratto  si ricordò di una frase che il suo poeta dalla chioma bionda gli disse l'ultima volta che si erano visti...


'Quando il vento soffierà sul tuo viso delicato e vallate di brividi percorreranno la tua chiara e liscia pelle, ricordati di me, di quando ti accarezzavo nelle notti in cui increduli scappavamo dai nostri letti,per incontrarci e di quando io sussurravo nel tuo orecchio le mie poesie, quelle che ti piacevano di più, quelle che parlavano di te.

Davvero non so come hai fatto ad innamorarti di un ragazzo che s'improvvisa poeta, come me.'


'Se tutto ciò che dici è solo vera improvvisazione, sono lieto di essere il tuo unico spettatore, conduci lo spettacolo più bello di sempre e tu, Luke , sei uno spettacolo ogni singola volta.'

E gli occhi gli si velarono di lacrime nel ricordare le parole che si erano scambiati l'ultima volta.

CONTINUA...

 




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