Magnus analizzò il club, di nuovo. E
s'imbronciò, di nuovo, quando non vide una certa persona
torreggiare su tutti gli altri partecipanti alla festa nel Pandemonium.
"Arriverà, Magnus" gli urlò
Izzy, per farsi sentire sopra la musica del dj che lui aveva invitato
solo per il suo compleanno. Era accoccolata sul bordo del tavolo di
fronte al divano su cui lo stregone stava stravaccato, aspettando
l'arrivo di Alec.
"L'hai lasciato a vestirsi da solo,
Isabelle" le ricordò. "Una sorella che abbandona il fratello
nel
momento del bisogno."
Izzy gettò la testa all'indietro e
rise, rovesciando alcuni drink nel movimento. Era una donna amabile,
soprattutto quando abbassava la guardia in questo modo. Magnus non la
conosceva ancora bene quanto Alec, ma i due avevano smosso qualcosa in
lui che lo rendeva felice. Non aveva mai avuto fratelli e pensava che
Isabelle Lightwood sarebbe potuta essere una sorella perfetta, per
iniziare.
"Alec è in grado di vestirsi da
solo -" cominciò a dire lei, prima di scoppiare a ridere
più forte. Magnus sorrise guardandola. "Ok, ok, potrei
averlo
abbandonato. Ma era così imbronciato! Aveva quello sguardo, sai
di cosa parlo?"
Lui lo sapeva. Prese un sorso dal suo
drink, per nascondere la tenerezza che gli si era dipinta in viso al
pensiero di quella ruga che si formava sulla fronte di Alec quando era
più irritato del solito. O del modo in cui strizzava solo
l'occhio destro quando era particolarmente dubbioso.
"Avete visto che è arrivato Alec?" disse
Jace, sedendosi sul bracciolo del divano.
Lo stregone cercò di nuovo di
guardare al di sopra della folla, ma non riuscì a
localizzare la
chioma scura e morbida del ragazzo. "Dov'è?"
Il biondino indicò vagamente
l'ingresso del locale con la sua birra. "Non è arrivato
molto
oltre l'entrata. Ha fatto un po'...scalpore."
Izzy spalancò la bocca. "Non si
sarà portato arco e faretra, stasera!"
Il ragazzo scosse la testa, ridendo. "Niente del
genere. Dovreste vederlo con i vostri occhi, per crederci."
Magnus si alzò e si avviò
all'ingresso, lasciandosi alle spalle un Jace più
compiaciuto
del solito. Non sapeva se fosse o meno una cosa positiva. Non sarebbe
riuscito a prendere una scorciatoia per la zona VIP - c'erano troppe
persone ammassate in pista. Perciò rasentò il
perimetro
del Pandemonium, sorpassando i tavolini in disparte, finchè
non
riuscì ad avere una visione chiara dell'ingresso.
Ciò che vide lo fece congelare sul
posto. Alec aveva
attirato folla, ma c'era ancora abbastanza spazio tra lui e i suoi
ammiratori - e oh, sì, quelle persone stavano palesemente
facendo il filo al suo Alexander - per permettere a Magnus di vederne
il motivo.
La maglia di Alec era oscenamente stretta,
con dei buchi sulle spalle, che non erano dovuti al troppo utilizzo o
ad una battaglia - erano fatti
apposta
per essere lì. I buchi mostravano la forma dei suoi muscoli
e
parte delle sue rune. Le maniche erano arrotolate per mostrare gli
avambracci scolpiti e i Marchi che vi erano disegnati. E i pantaloni?
Per tutti i demoni, i suoi pantaloni erano osceni. Erano stretti quanto
la maglia e modellavano le sue lunghe, agili gambe. Quell'outfit non
lasciava nessun dettaglio del fisico di Alec
all'immaginazione.
Magnus guardò il ragazzo agitarsi a
disagio e voltarsi di lato.
Beh, questo confermò quello che pensava.
Quell'outfit non lasciava niente
all'immaginazione.
Ma quella non era la parte peggiore. Oh,
no.
Magnus dovette appoggiarsi a qualcosa,
quando vide un lembo della maglia di Alec tirarsi su e lasciare
scoperta la parte bassa dei suoi addominali e quella linea sottile che
scivolava giù dai suoi fianchi, mentre i suoi pantaloni
calavano
abbastanza da permettergli di immaginare vividamente cosa ci fosse
qualche centimetro più in basso...
Alec non si sarebbe mai vestito
così.
Magnus si leccò le labbra, prese un
lungo sorso dal suo bicchiere e - godendosi fin troppo la
vista -
si accontentò di osservare il ragazzo da lontano.
Alec era in trappola.
Si sentiva nudo e non solo perchè non
aveva con sè il suo arco.
Sapeva esattamente cosa gli fosse passato
per la testa mentre si vestiva, quella sera - l'aveva fatto solo per
vedere la reazione di Magnus - ma non si era aspettato di attirare
tante attenzioni. C'era un motivo se si vestiva sempre in modo semplice
e pratico - di solito, faceva il possibile per evitare interazioni
con...be', chiunque.
Alec rifiutò un'altra fata,
lanciò la sua peggiore occhiata tagliente ad un vampiro che
si
era avvicinato troppo e tornò ad analizzare il locale, in
cerca
di Magnus. Sentì un braccio circondargli la vita e delle
dita
affondargli nei fianchi e desiderò - per la centesima volta
- di
essersi armato, prima di presentarsi alla festa.
Dovette reprimere l'impulso di staccare
quel braccio sfacciato dal corpo del proprietario - Magnus non sarebbe
stato contento se avesse mutilato i suoi ospiti - si voltò e
incrociò lo sguardo di Magnus.
Si lasciò andare contro di lui, poi lo
circondò con le braccia, stringerlo lo faceva sentire al
sicuro.
"Tu chi sei?" mormorò lo stregone conto
il suo petto "e cosa hai fatto al mio
Alexander?" Si tirò indietro e lo colpì alla
pancia,
rilasciando scintille dalle dita. "Se non lo lasci subito stare,
intatto, potrei pronunciare delle parole per te fatali, demone."
Alec piegò la testa e sorrise,
abbassandosi un po' per guardarlo negli occhi. "Magnus, sono io."
Magnus sollevo un sopracciglio perfetto. "Ne sei
sicuro?"
"Abbastanza."
Lo stregone infilò un dito dentro
uno dei buchi strategicamente piazzati sulle spalle e lo
tirò
leggermente. "E questo?"
Alec levò il dito di Magnus dalla
maglia, ma strinse la mano nella sua e raddrizzò la schiena.
"È Versace."
"Non me lo ricordo dalla loro linea
primaverile." Lo stregone fece un passo indietro e lo
squadrò da
capo a piedi, indugiando sul suo corpo e quello era esattamente lo
sguardo in cui Alec aveva sperato.
"Potrei averlo... modificato un po'" ammise il
ragazzo.
Le sopracciglia di Magnus si sollevarono.
"Il Popolo Fatato deve aver giocato con il bar, stasera,
perchè
sto ovviamente avendo delle allucinazioni."
Alec spostò il peso da un piede
all'altro e le sue spalle sembrarono curvarsi da sole. "Non ti piace."
"Oh, al contrario. È pericolosamente
d'ispirazione." Il ragazzo guardò attorno a loro, dove gli
ammiratori di Alec stavano ancora gironzolando. "Semplicemente non mi
aspettavo che il mio ragazzo causasse isteria di massa facendo il
modello per dei vestiti, stasera. Vestiti creati da lui, per di
più. Ora dimmi, come hai modificato questo pezzo della
stimata marca di Versace?"
Alec indicò l'orlo della sua maglia.
"Io, uh, ho usato la Spada Angelica per accorciarla."
Lo shadowhunter conosceva lo sguardo che
passò sul viso di Magnus. Lo stregone stava cercando di
immaginare a scena e la sua bocca tremava, mentre cercava di non ridere
all'immagine che si era creata nella sua testa. "Scusami. Tu
hai
fatto - cosa?"
"Era troppo lunga" chiarì Alec
"Così ho usato una Spada per accorciarla. Potrei aver
tagliato
più di quanto avessi intenzione di fare. È stato
un
incidente."
"È... un taglio molto preciso. Approvo
il fatto che tu sia così avanti con la moda."
Alec strinse la sua mano. "Approvi
perchè c'è della pelle in mostra."
Magnus mise una mano sul suo stomaco, poi
la fece passare sul suo fianco e poi giù finchè
non
strinse il suo sedere - sorridendo maliziosamente. "Anche. Ora, vieni
con me. Voglio vantarmi di te."
Alec non aveva idea di che ora fosse e non gli
importava.
Izzy girava felicemente tra la folla, Jace
e Clary erano rannicchiati assieme su un divano nella sala VIP, Simon
era stato lì fino a poco prima, ma se n'era andato
mormorando qualcosa a proposito
della "morte per una giacca macchiata"... Ma a lui non importava
nemmeno di quello.
Aveva un Magnus languido, flessibile e
mezzo-ubriaco che gli armeggiava attorno.
A inizio serata, i suoi pantaloni erano a
vita bassa, ma ora stavano raggiungendo livelli pericolosi, per tutte
le
volte che il suo ragazzo ci aveva infilato le mani. In quel momento, le
mani di Magnus erano attorno ai suoi fianchi, strette, e muovevano i
loro bacini assieme, mentre le braccia di Alec erano attorno alle
sue spalle e premevano i loro petti l'uno contro l'altro.
Lo shadowhunter abbassò la testa
portando le labbra su quelle di Magnus, leccando il gloss al gusto di
mango che il ragazzo aveva riapplicato nel corso della serata. Lo
stregone le aprì per lui, sospirando, e il bacio si
approfondì, finchè ad Alec smise davvero di
importare di dove fossero o di che ora fosse, fintanto che sarebbe
riuscito a tenere Magnus in quel punto esatto per sempre.
Mordicchiò le labbra gonfie di baci
dello stregone, poi si separò da lui. "Quindi, continuerai a
stressare Izzy, ogni volta che mi dovrò vestire?"
"No, mio carissimo Nephilim" disse
l'altro, facendo scivolare ancora le dita nei suoi pantaloni.
"Preferisco decisamente la tua moda incidentale."