Io - Prologo
Questa storia è ambiaentata alla fine di un
ipotetico sesto anno e quindi non tiene minimamente conto del sesto e del
settimo libro, i personaggi potrebbero risultare leggermente OOC visto che sto
riadattando loro una storia che ho avuto la sfortuna di vivere sulla mia
pelle. A parte questo spero che possa piacervi anche se non so ancora come
potrebbe andare a finire... La vita è un mistero meraviglioso ^_^
Grazie,
Eco
P.S. i personaggi appartengono a una
miliardaria inglese e a tutti quelli che ne dentengano i diritti (non so di
perciso chi siano O.o) anche se la storia è tutta mia e evidentemente non ho
alcuno scopo di lucro visto che penso non ci sarà mai nessuno così folle da
darmi dei soldi...
P.P.S. sto meditando di far fuori uno dei
personaggi che con mio grande dispiacere vengono considerati principali... Non
l'ho mai potuta soffrire...
Prologo
Oggi ho capito per
la prima volta quando è iniziato il mio amore per te. È stata la prima volta in
cui mi hai sorriso e la tua mano si è stretta alla mia. Ero venuto in cerca di
quella mano per trovare amicizia, qualcuno cui appoggiarmi mentre ero rimasto
solo, abbandonato dai miei presunti amici e lontano dalla mia famiglia. Lo
ammetto, sono stato egoista a caricarti i miei pesi sulle spalle quando già
tanti macigni ti toglievano il respiro, eppure tu mi hai accolto con un sorriso
e un gesto d’amicizia.
È passato tanto
tempo da allora, tante cose sono cambiate e se questo fosse un romanzo ora tu ed
io saremo felici insieme, ci scommetto, perché siamo la coppia perfetta per un
finale alla e vissero per sempre felici e contenti. Ma purtroppo quello che ci
distingue dai personaggi dei romanzi è il passato che segna le nostre anime. Un
passato di cui non ho mai avuto il coraggio di parlarti se non superficialmente.
Un passato e un presente. Tante ferite segnano il nostro cuore, le tue sono
ormai guarite, fanno ancora male di tanto in tanto, come ogni cicatrice che si
rispetti, ma il problema è solo la paura di ferirsi di nuovo. La mia ferita
invece sanguina ancora, non ho trovato una cura, penso che nessuno la troverà
mai, anche se la tua presenza spesso è capace di farmi dimenticare il dolore.
Forse un giorno verrà il momento di raccontarti, di raccontarti di un passato e
un presente che inizia con due ragazzi stesi su un divano, in un pomeriggio
d’inizio estate…
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