Capitolo 1: L’annuncio
Annabeth si era appena svegliata. Un raggio di sole che filtrava dalle finestre aveva disturbato il suo sonno, e ora illuminava i suoi occhi grigi.
La Principessa fissava le tende del letto a baldacchino, del caldo colore dell’estate: il rosso. Non sapeva cosa fare, era troppo presto per scendere in Sala da Pranzo a fare colazione. Si alzò e decise di prepararsi. Aprì l’armadio di legno di quercia, cercando il vestito che rispecchiava al meglio il suo umore.
Ne scelse uno lilla, segno del suo buonumore, lo indossò e si pettinò i capelli, raccogliendoli in uno chignon. Una volta pronta Annabeth prese dallo scaffale della libreria, un libro che aveva letto centinaia di volte e che ormai sapeva a memoria. Nonostante questo, la Principessa non si stancava mai di leggerlo, era sempre piacevole per lei. Quel libro parlava di mitologia, cosa che aveva affascinato Annabeth sin da bambina. Si mise accanto alla finestra, era il suo posto preferito per leggere. C’era molta luce naturale, e Annabeth amava guardare il panorama che le si presentava davanti. Quel giorno, la Principessa notò uno strano movimento in giardino. Era molto più affollato del solito, e i domestici correvano di qua e di là, come per controllare che tutto fosse perfetto. Perfetto per cosa? Annabeth non ebbe molto tempo per pensarci, perchè la sua balia bussò alla porta.
“Principessa, siete sveglia? Sbrigatevi a vestirvi, il Re e la Regina vi attendono in Sala da Pranzo!” disse Iris, dall’altra parte della porta.
“Sono pronta Iris, arrivo.” disse la Principessa, riponendo a malavoglia il libro nello scaffale e aprendo la porta. “Per quale motivo i miei genitori mi
vogliono vedere?” chiese, una volta uscita.
Iris sospirò. “Principessa... Credo che sia meglio che vi riferiscano tutto loro...”
“D’accordo...” acconsentì Annabeth, che non sapeva se essere più curiosa o preoccupata.
Raramente il Re e la Regina le comunicavano qualcosa di persona.Aveva la strana sensazione che qualsiasi cosa le volessero dire avesse a che fare
con il movimento che c’era in giardino, e che la notizia non le sarebbe piaciuta. Scese le scale lentamente, facendo scorrere la mano sul muro,
per niente desiderosa di sapere cosa i suoi genitori erano così ansiosi di dirle.
Arrivò in Sala da Pranzo, dove trovò Frederick e Atena già seduti intorno al tavolo. Annabeth fece un finto sorriso e prese posto di fronte a sua madre.
“Buongiorno.”
“Buongiorno cara, dormito bene?” chiese la Regina.
“Si madre. Ho saputo che voi e mio padre desiderate comunicarmi qualcosa. Ha forse a che fare con tutto il movimento che c’è nel
castello?” chiese Annabeth, andando dritta al punto. Non voleva inutili giri di parole.
Atena e Frederick si scambiarono un rapido sguardo, misto tra il preoccupato e l’ansioso. La Principessa cominciava ad agitarsi: cosa le dovevano dire di così importante? Osservò la madre, a cui assomigliava molto, non solo per gli occhi e per il colore dei capelli, ma anche per il carattere.
Entrambe erano determinate, intelligenti, a volte impulsive, ed era proprio questo che le rendeva speciali. Una Regina e una Principessa non
avrebbero dovuto comportarsi come loro, ma ad Annabeth e ad Atena non importava. Dal padre, Annabeth aveva preso la calma disarmante che
sfoderava in certe occasioni, e l’amore per le armi. Nonostante fosse una donna, lei era molto attratta dai combattimenti e dalle armi, in paricolare
dai pugnali. Le piacevano un sacco.
“Tesoro... Sei grande ormai, hai quasi diciotto anni ed io e tua madre pensiamo che tu sia pronta per governare. Naturalmente, non puoi governare da sola.
Tu devi...” disse il Re, interrompendosi per un secondo.
La Principessa era completamente sbiancata. No, non poteva voler dire quello...
“Tu devi sposarti.” concluse Frederick.
Annabeth delgutì. Il suo mondo era appena crollato. Invano aveva sperato che i suoi genitori aspettassero i suoi tempi, che attendessero l’arrivo
dell’uomo giusto per lei. Ma non era successo. E la Principessa non aveva altra scelta, se non accettare.
“D’accordo.” disse, lasciando basiti il Re e la Regina. “Voglio dire... Non mi aspettavo di dovermi sposare così presto, ma sapevo che prima
o poi sarebbe accaduto.”
“Oh, che sollievo! E io che pensavo che l’avresti presa male.” sorrise Atena. “Sono fiera di te, tesoro mio!”
La Principessa sorrise, lieta di quel complimento. Poi pose la domanda che più la preoccupava. “Chi sarà il mio sposo?”
“Sceglierai tu.” rispose Frederick. “Tra i figli degli undici conti del regno. Saranno qui a breve, fra un’ora al massimo.”
Annabeth sgranò gli occhi, incredula. I suoi genitori avevano già organizzato tutto e l’avevano avvertita all’ultimo minuto. Fu tentata di
rimangiarsi tutto, ma non lo fece. Era troppo tardi. Annuì solamente.
“Se mi volete scusare...” disse la Principessa, alzandosi. “Mi ritiro per prepararmi.”
Pochi minuti dopo, Annabeth bussava furiosamente alla porta della stanza delle sue migliori amiche: Piper, Hazel e Calipso. Non erano Principesse,
ma figlie di alcuni amici del Re e della Regina. In seguito alla scomparsa dei loro genitori a causa della guerra avvenuta parecchi anni prima,
le tre ragazze erano venute ad abitare a palazzo. Non erano sorelle, ma si comportavano come se lo fossero e Annabeth aveva legato subito con loro.
Erano diventate inseparabili e si volevano un mondo di bene.
La porta si spalancò, mostrando una Piper in camicia da notte e con i capelli tutti in disordine. La Principessa si precipitò dentro e si sedette
sul letto dell’amica. Hazel e Calipso si erano appena svegliate, e osservarono la loro amica confuse.
“Annabeth, che succede?” chiese Piper preoccupata, sedendosi accanto alla Principessa.
“Mi sposo.” sussurrò.
A quelle parole le sue amiche corsero ad abbracciarla. Annabeth si godette quel caldo abbraccio e percepì tutto l’amore che le sue
amiche volevano trasmetterle.
“Con chi?” chiese Calipso.
“Devo... Devo scegliere. Tra undici o dodici ragazzi, non ho capito bene.” rispose Annabeth. “Arrivano fra un’ora.” aggiunse.
“Come fra un’ora?” strillò Hazel. “E il Re e la Regina ti hanno avvertito solo oggi?”
La Principessa annuì tristemente.
“Oh tesoro” sospirò Piper, stringendo l’amica ancora di più. “Speriamo che qualcuno ti rubi il cuore.”
“Ne dubito.” sussurrò Annabeth.
“Dai, ti aiutiamo a prepararti.” disse Calipso, e tutte e quattro scomparvero in bagno.
Un’ora dopo, Annabeth era pronta per accogliere i pretendenti. Le sue amiche l’avevano truccata e pettinata, sciogliendole lo chignon.
Il vestito però non lo avevano cambiato. La Principessa era agitatissima e sarebbe volentieri scappata per non tornare mai più. Le Tremavano le mani
e temeva di svenire quando avrebbe avuto davanti il primo pretendente. Mentre camminava verso la Sala del Trono vide undici carrozze fermarsi
davanti al portone del castello. Annabeth distolse lo sguardo: non voleva vdere gli undici conti prima del tempo. Era sicura che avrebbe avuto un
attacco di panico.
“Si va in scena.” mormorò, mentre entrava nella Sala del Trono, pronta per affrontare il suo destino. |