Amava le more,
Succose fruttate,
Lasciavano zucchero sul palato.
Rilasciavano nell'aria il loro sapore.
Ella, l'ha immaginavo in chiesa,
Chitarra posata sulle gambe,
Suonava allegra nei canti,
Accompagnando i suoi amici.
Una volta fuori dai battenti,
Fumava, beveva e si lanciava,
In festeggiamenti.
Amavo lei,
Personalità da vendere,
Orecchio fino, viva sempre.
Nonostante avessi io più anni di lei,
Essa aveva più vissuto di me.
E non sapevo dirle nulla del vivere,
Sapevo solo soffrire in silenzio.
E scrivere ogni cosa, fosse poesia. |