TonTon knocks always twice

di Fantachan
(/viewuser.php?uid=186859)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo 1
 
Maurice, Luglio 1895

Maurice era una piccola cittadina della Louisiana francese fondata nel 1889 da un signorotto proveniente dalla Francia, Maurice Villien, che nel 1855 era giunto in America in cerca di fortuna.
Alla sua nascita, la cittadina sorgeva su 10 acre di terreno che ospitavano una piccola chiesa con l‘adiacente canonica, più qualche casetta in legno costruita dai quei pochi abitanti che col tempo si erano insediati in cerca di fortuna.
Fortuna che non aveva tardato ad arrivare.
Infatti Maurice, nonostante fosse solo un villaggio di modeste dimensioni, aveva da subito dimostrato di possedere un terreno fertilissimo adatto all’agricoltura e all’allevamento.
E la ricchezza del villaggio si basava proprio sull’agricoltura o, per meglio dire, sulla coltivazione del tabacco che dava lavoro a molte persone.
Nel 1895 Maurice era diventato il centro di un fruttuoso commercio di foglie di tabacco che venivano importate in tutta la Louisiana e anche oltre oceano.
Insomma, a soli sei anni dalla sua fondazione, la piccola cittadina era abitata da circa 200 anime, per lo più afroamericani in cerca di lavoro, che godevano di un certo agio.
Tuttavia, la vita del tranquillo villaggio di Maurice venne sconvolta nel Luglio del 1895.
In quelle calde giornate una serie di misteriosi omicidi aveva lasciato i cittadini sconvolti e impauriti.
L’avvenimento venne però dimenticato nel giro di poco tempo, il caso fu archiviato per mancanza di prove e quelle tragiche morti finirono per essere ricordate solo nei racconti dei nonni.
Racconti che tentavano di dissuadere i più piccoli dall’avvicinarsi al misterioso albero degli impiccati in cui sette uomini erano stati trovati morti, uccisi probabilmente da un fantomatico mostro che avrebbe assassinato chiunque si fosse avvicinato a quel grande salice che sormontava l’ingresso della piantagione di tabacco in cui si nascondeva il terribile uomo nero.
I bambini, ovviamente, non temevano i racconti dei nonni e si avvicinavano spesso all’albero per giocare.
Alcuni si attardavano fino al tramonto per poi scappare via impauriti affermando di aver visto l’uomo nero che altri non era se non un lavoratore della piantagione che, sporco e sudato, si apprestava a tornare a casa.
Ciò che però i cittadini non sapevano era che il mostro si nascondeva veramente lì, fra le piante di tabacco, e si in attesa del calar del sole.
Quello era il momento in cui sistemava il suo impermeabile e con il suo sacco in spalla e l’accetta in mano si spostava in un battito di ciglia di Paese in Paese per compiere il suo dovere: punire chi era stato cattivo durante il giorno.
Poi, veloce come una folata di vento, si calcava il grande cappello sul viso e tornava fra le piante di tabacco, in attesa dell’arrivo di un’altra notte. />

Angolo autrice.
Dunque, per prima cosa ringrazio chi ha letto questi primi due capitoli.
Sono dei semplici capitoli di passaggio e ho preferito pubblicarli assieme. 
Per quanto riguarda la storia in sé, è stata scritta di getto l'estate scorsa e mi sono lasciata convincere da alcuni amici a pubblicarla. È una storia estremamente semplice e direi anche un po' ripetitiva, ma spero che a qualcuno piaccia. 
Detto questo, ringrazio chiunque decida di lasciarmi una piccola recensione (o magari qualche critica, ché anche quelle servono) e chiedo scusa per eventuali errori di battitura.
Fantachan




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3430481