I RE DEL MONDO

di Glowen
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I RE DEL MONDO I RE DEL MONDO

I RE DEL MONDO

Guardò quella foto e una morsa gli attanagliò il cuore.

Erano 2 ragazzi che si abbracciavano allegri, la cravatta slacciata e i capelli in disordine.

Nei loro occhi c’era gioia e voglia di vivere;

voglia che non finisse mai.

Cosa non lo sapevano nemmeno loro, ma non doveva finire!

I loro sorrisi esprimevano arroganza e gioia ed erano gli stessi che sfoggiavano in ogni occasione;

sorridevano alla vita.

2 ragazzi.

2 ragazzi convinti che la vita sia una tela bianca, e loro i pittori;

convinti di essere i migliori, convinti di avere la vita tra le mani.

2 ragazzi che pensano di conoscere già tutte le risposte anche se non si sono mai fatti domande e sicuri di poter affrontare qualsiasi ostacolo;

sempre e comunque.

2 ragazzi immuni alla tristezze, alle delusioni;

immuni all’amore.

2 ragazzi che rimandano le decisioni a domani, senza pensare che il domani non ci sarà sempre.

2 ragazzi che dicono di voler diventare famosi e girare il mondo ma che nel loro cuore vorrebbero fosse sempre il 1976.

Perché quei ragazzi pensano solo al presente, a mala pena consci che il tempo passa;

che fugge per non tornare più.

Non pensano mai al futuro quei due ragazzi.

Perché per loro sarà sempre il 1976 e Hogwarts sarà sempre lì;

e loro pure.

Il futuro è ancora troppo lontano e loro sono troppo impegnati a scappare dal custode per alzare gli occhi verso l’orologio di Hogsemade e accorgersi che le lancette girano;

al futuro ci penseranno domani.

O dopodomani.

Finchè non si sveglieranno un bel giorno e si accorgeranno di esserci dentro;

di essere stati travolti dal destino.

Si accorgeranno che i duelli nei corridoi e le bottiglie di Burrobirra nascoste sotto al letto appartengono al passato e che il tempo delle malandrinate è finito.

Ma quei ragazzi non si scoraggeranno, si volteranno indietro e si accorgeranno di essere stati felici e con un sorriso si congederanno dall’adolescenza… e tutto sarà di nuovo come prima!

Perché loro sono i re del mondo e qualsiasi ostacolo si deve inchinare davanti a loro;

la vita stessa si deve far da parte per farli passare;

perché loro sono i Re del mondo.

**

I cieli di Azkaban erano cupi e grigi;

da lontano si udiva il rumore del mare contro gli scogli.

Sirius Black sedeva in un angolo e rifletteva.

Pensava a Hogwarts e pensava ai Malandrini.

Ai *suoi* malandrini.

A quelle persone che sarebbero rimaste nel suo cuore;

sempre e comunque.

Avrebbe tanto voluto diventare aria, fuggire da quelle mura e andare a scusarsi con Remus;

scusarsi per aver dubitato di lui.

Rise Sirius Black e la sua risata sembrò così fuori luogo tra le urla strazianti degli altri detenuti;

rise Sirius Black mentre pensava che Remus era meno Mangiamorte anche di Silente.

Rise perché da ragazzo era così che scacciava ogni preoccupazione.

Ma ora, le preoccupazioni restavano lì.

Si ricordò il sorriso di James;

James Potter;

Prongs.

Quel ragazzo scanzonato e incosciente che prima di tutti aveva scoperto l’amore.

James Potter;

Prongs.

Il suo migliore amico.

Che non avrebbe mai dimenticato.

James sollevò il suo cali di Burrobirra << ai Malandrini, sempre nei nostri cuori! >>

<< A Hogwarts, che non scorderemo mai! >> disse Remus

<< Alla nostra amicizia! >> disse peter.

Era l’estate 1977 e i Tre Manici di Scopa erano gremiti.

Sirius Black sollevò un braccio nell’aria.

<< Alla vita, che è ancora così lunga! >>

i cieli di Azkaban erano cupi e grigi;

da lontano si udiva il rumore del mare contro gli scogli.

Sirius Black sedeva in un angolo e sorrideva.

**





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