3.
Katara
non ne voleva sapere, certo era una codarda, ma che altro poteva
fare?
Lui
era il Signore del Fuoco e lei...bè...una ragazza qualsiasi.
Non
voleva sostituire Mei, essere un capriccio.
Ma
la verità era che lui, togliendo che apparteneva alla famiglia
reale, meritava di meglio.
Aang
si diresse dall'amica, in pena, “ Katara...posso dirti una
cosa?”.
“ Spara...”
mugugnò, stringendosi le bracci al petto.
“ L'amore
è la cosa più bella che una persona possa ricevere
nella vita terrena. E' vita. Speranza. E ci rende più forti”.
“ Ci
ha già provato Toph”.
“ Perchè
sei così caparbia? “
“ Perchè
ho le mie buone ragioni”.
“ Guarda
dentro di te e smettila di imbrigliare i tuoi sentimenti” si
alzò lasciandola riflettere a lungo.
Zuko
continuava a pensare a Katara, nonostante la detestasse per averlo
ferito.
Non
le avrebbe chiesto scusa facilmente ed inoltre l'aveva anche già
perdonato.
“ Mio
Signore?” lo chiamò l'uomo.
“ Sì...continuiamo
pure”.
Katara
corse da Iroh, nella sala da the.
“ Katara...cosa--”.
“ Come
raggiungo facilmente Ba Sing Se?”.
L'uomo
sorrise, “ bè, un modo ci sarebbe”.
Katara
si ritrovò a cavalcare un cucciolo di drago e nel giro di
poche ore Ba Sing Se si estendeva sotto di lei, gli abitanti
correvano terrorizzati.
Vide
il Quartier Generale, scese su un altura lì vicino.
Arrivò
e vide il suo obbiettivo.
Era
in piedi intento ad osservare una mappa insieme ad altri uomini.
Si
bloccò voltandosi, non poteva farcela.
Ma
nello stesso istante lui si girò e la vide.
“ Katara...Katara!”
la chiamò raggiungendola.
Lei
si voltò, “ Katara...che cosa fai qui?” le chiese.
Lei
era felice ma confusa.
“ Io....”
balbettò.
“ Come
stai? Stanno tutti bene?” era preoccupato.
“ Sì...stanno
tutti bene”.
“ Quando...come
sei arrivata qui?”.
“ Con
un cucciolo di drago” ammise.
L'altro
strabuzzò gli occhi,” cosa? Esistono ancora?” era
sconcertato.
“ Ti
ho mentito Zuko” disse d'un tratto lei, risvegliandolo dalle
sue riflessioni.
“ Hai
mentito? Non sei venuta cavalcando un cucciolo di drago?”.
“ Io...io
sì ho viaggiato su un drago”.
Una
donna bionda comparve al loro fianco, era bellissima “
Zuko...ehi Zuko saresti richiesto in una riunione, vieni?”.
“ Al
momento no, ma incominciate pure senza di me” le rispose,
guardandola a malapena.
“ Ci
conto” gli fece l'occhiolino e l'altra se ne accorse.
“ Ciao”
la salutò lui.
“ E'
troppo tardi vero, Zuko?”.
“ Troppo
tardi...per cosa?” era confuso.
“ Io
ti ho mentito Zuko, quando mi hai chiesto se ti amavo e...e ti ho
detto di no, io...ti ricordi?” farfugliava.
La
guardò, preso in contropiede e triste.
“ Sì...”.
“ Io
ho mentito Zuko...non era vero...io ti amo” gli confessò.
“ Però
ho mentito perchè pensavo che tu meritassi qualcosa di meglio”
aveva gli occhi lucidi.
“ Qualcosa
meglio di te? Katara non c'è niente meglio di te” le
sorrise, prendendole le mani.
Lei
ricambiò, allacciando le sue braccia al suo collo.
Si
scambiarono, un lungo e romantico bacio.
Il
sole splendeva alto sopra la nazione del fuoco e Zuko e Katara si
promisero amore eterno davanti a milioni di persone tra cui anche i
loro amici più cari.
Dopotutto,
era così che doveva andare a finire e doveva sempre essere
stato.
NOTE
DELL'AUTRICE: finale, ispirato dalla canzone there you are di Martina
Mcbride.
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