The Importance of Being Honest

di Videlbra
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Quella mattina Magnus era in vena di cambiamenti. Si trovava al centro del suo loft e, agitando le dita smaltate e decorate da una dozzina di grandi anelli, scagliava scintille azzurre contro le pareti del suo soggiorno, che in risposta cambiavano colore passando dal blu, al verde, all’arancio e a migliaia di altre tonalità di colore. Un ragazzo dai luminosi occhi azzurri entrò proprio in quel momento nella stanza e rimase incantato davanti allo spettacolo che si trovò davanti: un arcobaleno di colori luminosi comparivano davanti ai suoi occhi.
“Magnus…Cosa stai facendo?!” chiese al ragazzo davanti a lui.
“Oh ciao Alexander, non ti avevo sentito entrare…Sto dando sfogo alla mia vena artistica” rispose lui sorridendo.
Improvvisamente Alec sentì un movimento nelle sue gambe e abbassando lo sguardo si accorse che il Presidente Miao era venuto a salutarlo strusciandosi contro di lui. Ma c’era qualcosa di diverso nel gattino.
“Magnus hai colorato anche il gatto!!!!” esclamò scioccato Alec rendendosi improvvisamente conto che il povero felino non era sempre stato verde!
“Oh si! Non è un amore adesso?” rispose lui estasiato.
“Fallo tornare subito come prima!” disse Alec di rimando.
Con uno schiocco delle dita Presidente Miao tornò come prima e Alec tirò un sospiro di sollievo. Dopodiché si avvicinò allo stregone e con la mano gli pulì la guancia sporca di colore. Magnus gli afferrò il polso e avvicinandolo a sé lo bacio sulle labbra.
“Che programmi hai per oggi? Immagino avrai da fare col tuo James” chiese al ragazzo con le guance arrossate appena le loro labbra si furono staccate. Dopo il loro primo bacio, e il primo appuntamento, i due ragazzi avevano iniziato a frequentarsi. Si vedevano quasi tutti i giorni e Magnus aveva dato ad Alec le chiavi del suo loft in modo che lui potesse andare a trovarlo quando voleva. Tuttavia nessuno era a conoscenza della loro relazione; lo shadowhunter non voleva farne parola con nessuno per paura di non essere accettato e addirittura rinnegato dalla sua famiglia, non appena avessero scoperto che era gay e che usciva con un Nascosto. Per poter incontrare Magnus, Alec usciva da casa di nascosto, o inventava scuse strampalate, e finora non aveva avuto grossi problemi. Solo Isabelle, che lo conosceva meglio di chiunque altro ed era molto perspicace quando si trattava di questioni di cuore, aveva intuito qualcosa, ma per non mettere in imbarazzo il fratello non avevo detto nulla, aspettava che fosse lui a parlargliene quando si fosse sentito pronto per farlo.
“Jace…Si, devo allenarmi con lui e poi stanotte devo andare a caccia con lui e Izzie”
“Allora perché stiamo perdendo tempo a parlare?” chiese lui con uno sguardo malizioso, avvicinandosi al ragazzo dagli occhi blu.
Lui arrossì visibilmente e gli sorrise. Lo stregone lo attirò a sé e riprese a baciarlo con passione, accarezzandogli la nuca con la mano destra, mentre la sinistra si dirigeva sotto la maglietta nera dello shadowhunter. Improvvisamente però una vibrazione insistente interruppe quel momento magico. Alec si scostò dallo stregone e prese in mano il suo cellulare, accostandolo all’orecchio.
“Jace? Che succede?” disse allontanandosi da Magnus e continuando la sua conversazione con il ragazzo biondo.
Nel frattempo Magnus si accasciò sul suo divano colorato e inizio a far volteggiare in aria i cuscini del divano con sguardo annoiato.
“Magnus devo andare, mi dispiace di essere rimasto così poco ma hanno bisogno di me all’Istituto” disse Alec dopo aver chiuso la chiamata, dirigendosi verso di lui.
“Spero che tu abbia intenzione di farti perdonare” rispose lui sbuffando.
“Lo farò senz’altro” rispose lo shadowhunter dandogli un leggero bacio sulle labbra prima di andarsene.
Lo stregone trascorse la giornata a dipingere e riarredare il suo loft finché non ebbe l’aspetto di una navicella spaziale più che di una casa. Quando ebbe terminato iniziò a prepararsi per uscire; lo aspettava una serata di divertimento con i suoi due amici Catarina e Ragnor.

 
Alec si trovava all’Istituto con Jace, Clary e Isabelle. Erano impegnati nel caso di una serie di omicidi che si erano verificati negli ultimi giorni. I ragazzi stavano cercando di capire se il colpevole di tutto ciò fosse Valentine oppure qualcun altro che serbava rancore verso i Nascosti, infatti le vittime erano state tre stregoni, due vampiri e un licantropo. Alec era preoccupato per Magnus, anche se sapeva benissimo che lo stregone era perfettamente in grado di difendersi da solo.
“Alec a che pensi? Sembri teso” domandò Isabelle guardando il fratello con sguardo apprensivo.
“Niente…Sono preoccupato per…la situazione…Dobbiamo trovare il colpevole in fretta prima che uccida altri Nascosti” rispose lui.
Le tracce portavano a un pub che si trovava non molto lontano dall’Istituto e i quattro shadowhunters decisero di recarsi lì quella sera.
Il pub era grande e affollato. L’aria che si respirava al suo interno era calda e insalubre e fece venire la nausea ad Alec che si guardava in giro spaesato. Mentre i ragazzi si guardavano intorno in cerca di qualcosa di atipico, Isabelle sorrise e indico qualcosa.
“Ma guarda chi c’è!” Alec seguì il suo dito con lo sguardo e subito divenne rosso come un peperone.
“Ciao Magnus!!!” disse Isabelle tutta felice dirigendosi verso il tavolo in cui aveva intravisto lo stregone. Lui intanto stava ridendo a crepapelle per qualcosa detta da uno stregone dalla pelle verde che si trovava affianco a lui e Alec pensava che la sua risata fosse una delle cose più belle che avesse mai visto. Quando vide la shadowhunter mora lo stregone si alzo e fece un sorriso alla ragazza.
“Che piacevole sorpresa” disse sorridendo verso Alec “non mi avrete seguito fin qui per chiedere ancora una volta il mio aiuto…State diventando piuttosto insistenti e noiosi” disse lui sbuffando.
“Non preoccuparti, non abbiamo alcuna intenzione di fare compagnia a te e ai tuoi amici dalla pelle colorata, siamo qui per altri motivi” disse Jace con uno sguardo astioso.
Intanto Alec non aveva staccato gli occhi di dosso dal suo stregone per un secondo. Portava una t-shirt molto scollata che lasciava scoperto gran parte del suo petto ambrato e sodo; i capelli erano colorati di rosso nelle punte e tenuti all’insù da un generoso strato di gel; gli occhi da gatto gialli-verdi erano illuminati da una gran quantità di glitter e eyeliner. Il suo sguardo era magnetico e il suo sorriso irresistibile.
“Alec possiamo concentrarci sulla nostra missione o preferisci rimanere qui a fissare lo stregone?” chiese Jace irritato rivolgendosi al suo parabatai che divenne ancor più rosso in viso.
“Eh? Io…io…non” balbettò Alec mentre veniva trascinato per un braccio dalla sorella che sorrideva a Magnus mentre si allontanava. Aveva ormai capito che il suo fratellone era cotto dell’attraente stregone dagli occhi da gatto. Alec sperò con tutto il cuore che Jace e gli altri non avessero pensato che tra lui e Magnus ci fosse qualcosa; era stato uno sciocco a fissare lo stregone, avrebbe dovuto comportarsi con indifferenza, invece non riusciva a smettere di guardarlo e pensare a lui. Mentre vagava coi pensieri si sentì un fracasso improvviso e qualcuno iniziò ad urlare. I quattro shadowhunters si misero a correre, scostando le persone che ballavano al centro del pub per riuscire a passare. Un uomo alto e muscoloso teneva una giovane licantropa sollevata con la mano sul suo collo, tentando di strozzarla, mentre altri 3 uomini, anch’essi alti e muscolosi stavano affianco a lui sorridendo e sghignazzando. Isabelle lanciò la sua frusta contro la gamba dell’uomo e lo fece cadere per terra; inizio così il combattimento. I quattro uomini si trasformarono subito in quattro orribili e giganteschi demoni col corpo a forma di lucertola gigante e degli artigli molto appuntiti che sembravano delle spade. I clienti del pub (tutti Nascosti) corsero fuori dalla struttura urlando e spingendosi, e presto non rimase più nessuno nell’edificio a parte i quattro shadowhunters, i demoni, Magnus e i suoi due amici stregoni. Alec scoccò una freccia che schizzò nel collo del demone lucertolone che stava combattendo contro Jace, ma nel frattempo uno di loro gli si parò alle spalle e si preparò ad attaccarlo con gli artigli acuminati.
“Alec dietro di te” urlò il suo parabatai. Il ragazzo dagli occhi azzurri si girò velocemente e vide che il corpo del demone era stramazzato al suolo ricoperto da fiamme azzurre, le stesse che fuoriuscivano dalle mani di Magnus che gli aveva appena salvato la vita. Non fece in tempo a ringraziarlo che lo stregone cascò sulle ginocchia; un altro demone lo aveva sorpreso alle spalle e gli aveva infilato gli artigli nella spalla sinistra. Lentamente la maglia dello stregone si dipinse di rosso.
“Magnus…” il nome dello stregone gli morì in gola mentre si avventava su di lui, insieme ai suoi due amici stregoni che lo raggiunsero in fretta dal fondo del locale. Alec lo prese per le spalle e lo appoggiò sulle sue gambe mentre continuava a chiamarlo.
“Alexander sto bene, non preoccuparti, dovresti andare ad aiutare gli altri” disse debolmente mentre il sangue continuava a scorrere sul suo petto e la vista gli si annebbiava.
“Ci penso io” disse l’amica stregona di Magnus dai capelli bianchi e la pelle blu, schioccando le dita e iniziando a curarlo con la sua magia.
Alec si voltò verso Jace, Isabelle e Clary e, vedendoli in difficoltà, seguì il consiglio degli stregoni e, appoggiando lentamente Magnus per terra, tornò da loro.
“Sono davvero sorpresa Magnus. Mettere in pericolo la tua vita per uno Shadowhunter. Deve valerne davvero la pena” disse Catarina sorridendo.
Alec e Jace uccisero l’ultimo demone sopravvissuto e mentre il biondino si dirigeva verso Clary e Isabelle per accertarsi delle loro condizioni, Alec si catapultò verso lo stregone che gli aveva salvato la vita. Lo stregone dalla pelle verde teneva Magnus sulle sue spalle, mentre la ragazza dalla pelle blu apriva un portale.
“Dove state andando? Come sta?” chiese subito Alec.
“Ha perso molto sangue e ha perso conoscenza. Lo riporto a casa, ha bisogno di riposare, ma se la caverà” rispose la ragazza “Comunque non ci siamo presentati: io sono Catarina e lui è Ragnor, siamo amici di Magnus da secoli ormai”.
“Piacere di conoscervi, io sono Alec” rispose lui continuando a guardare Magnus, che se ne stava sopra le spalle dell’amico con gli occhi chiusi.
Jace, Clary e Isabelle intanto li raggiunsero.
“Alec se sei tanto preoccupato puoi andare con loro” disse Jace dietro di lui.
Alec divenne rosso in viso e non proferì parola. Sarebbe voluto andare con Magnus ma cosa avrebbero pensato gli altri? Mentre prendeva una decisione i tre stregoni avevano già attraversato il portale, lasciandolo lì in piedi in preda a un grandissimo senso di colpa. Magnus gli aveva appena salvato la vita e si era ferito per proteggerlo, e lui invece di interessarsi alle sue condizioni e seguirlo era rimasto lì come uno stupido solo per proteggere la sua immagine di ragazzo etero
e ligio alle regole. 




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