Dreamworld

di Peppermint_Angel
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Ricordo come fosse ieri: un trono di legno, apparentemente realizzato da un tronco caduto o stroncato da un fulmine, con intarsi d’oro colato a caldo e poi solidificato tra le venature della corteccia. Su di esso, la creatura più curiosa che avessi mai visto: pelle candida, sottile come un giunco, eppure così regale da non poter nemmeno credere di sfuggire al suo sguardo, o alla sua furia. Mi guardava, il viso affilato appoggiato alla mano, pensieroso, come se si chiedesse cosa farsene, di una come me. Non so perché, avevo i brividi.
 
“Siamo in un sogno, non fa freddo”
 
Dissi a me stessa, cercando di controllare il mondo intorno a me come avevo già fatto centinaia di volte, eppure la sensazione non passava.
Notai solo a quel punto le grandi corna che gli sovrastavano il capo. Dovevano essere state bianche, come lui, una volta. Ma ora il muschio le aveva invase, come una pietra lasciata in un fiume per troppo tempo, rendendole viscide e verdi.
 
Forse.”
 
Fu la prima parola che gli sentii pronunciare.
Cosa voleva dire “forse”? Avevo fatto una domanda che non ricordavo?
Ma era troppo tardi.
Stavo già tornando indietro.




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