E tu chi sei? (Kuroko no Basket edition)

di LadyLicionda
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Il primo giorno di scuola volge infine al termine. Accendo il cellulare per controllare se ci sono nuovi messaggi nella posta. Con il pollice scorro l’elenco fino a quando il breve segnale acustico mi segnala una e-mail non ancora letta. Clicco sul link aprendo la nuova schermata. Il mittente è mio fratello Tatsuo.

 

Ehi, Eiko, non tornare a casa troppo tardi. Mikio ha i biglietti per il nuovo film horror appena uscito al cinema e non puoi assolutamente tirarti indietro questa volta  :P

 

Un pesante sospiro sfugge dalle mie labbra. In famiglia tutti sono a conoscenza del mio tallone d’Achille, non è certo un segreto. Il solo pensiero di ritrovarmi incollata alla poltrona di una sala cinematografica completamente buia, senza possibilità di fuga, mentre sul maxi schermo viene proiettata la pellicola di uno spaventoso film dell’orrore è sufficiente a terrorizzarmi. Ammetto di non essere coraggiosa; al contrario sono fin troppo suggestionabile quando si tratta di queste cose. Non posso farci niente se ogni volta mi immedesimo a tal punto nelle sfortunate vittime dell’assassino di turno da innescare nella mia testa l’interruttore della paranoia, che puntualmente mi tiene sveglia tutta la notte facendomi immaginare le situazioni più assurde e sussultare al più lieve dei rumori. L’ultima volta sono riuscita a sottrarmi alla crudele tortura solo perché un’improvvisa influenza mi ha costretta a letto. Ma questa sera non ho assi nella manica da poter giocare a mio favore. Devo preparami a trascorrere la solita notte in bianco, col cuore in gola e la mente in totale subbuglio fino al sorgere del sole. Inizio a digitare, senza troppo entusiasmo, la mia risposta sulla tastiera virtuale.

 

Le lezioni sono appena finite. Sarò a casa tra poco  :’(

 

La replica di Tatsuo è immediata.

 

    Brava la mia sorellina. ^^

 

          Ripongo il cellulare nella cartella e raccolgo i miei libri. Mayumi e Kise stanno aspettando appena fuori l’aula. Stanno parlando con qualcuno, un ragazzo con gli occhiali. Ha un aspetto molto serio e composto. Nella sua mano sinistra c’è qualcosa. Sembrerebbe un peluche. È piuttosto bizzarro per un ragazzo camminare trasportando un orsacchiotto di pezza, ma forse è solo un oggetto molto importante, come il mio fermaglio. Distolgo lo sguardo dal corridoio e riporto le mie attenzioni sul banco. Mi assicuro di non aver dimenticato nulla e raggiungo all’esterno i miei due compagni di classe.

«Hai preso tutto, Eiko?», si informa Mayumi, vedendomi comparire al suo fianco.

«Si, penso di si. Chi era il ragazzo con cui stavate parlando? Credo di averlo già visto da qualche parte», la interrogo a mia volta, seguendo con gli occhi la figura in lontananza.

«Chi? Midorima-cchi?», Kise interviene nella conversazione. Sembra impaziente di soddisfare la mia curiosità. «È venuto a consegnarmi il nuovo programma degli allenamenti, che riprenderanno da domani».

«Midorima?», gli faccio eco, sforzandomi di ricordare. «Intendi Midorima Shintarou, il formidabile tiratore della squadra di basket? Ecco perché aveva un’aria familiare». Da quanto ho sentito in giro è anche il vice-capitano. Deve essere una persona molto affidabile.

«Se gli allenamenti ricominciano domani, significa che oggi hai il giorno libero, giusto?», non è affatto difficile indovinare cosa passi per la testa di Mayumi in questo momento. Dopotutto potrebbe essere l’occasione perfetta per rafforzare la sua relazione con l’affascinante idolo.

«Perché non andiamo tutti insieme a provare gli hamburger del nuovo negozio che ha aperto qui vicino? Pare che siano la fine del mondo».

Per fortuna Kise sembra entusiasta almeno quanto Mayumi  e accetta all’istante la proposta.

«Voi andate pure e divertitevi», rispondo invece io, declinando a malincuore l’offerta.

« Eiko-cchi, tu non vieni?», pronuncia Kise con evidente delusione.

«Ha ragione, Eiko. Dobbiamo andare insieme».

Mi volgo verso Mayumi, sfoggiando un sorriso rammaricato.

«Purtroppo ho già un impegno. Mi dispiace».

Preferirei sicuramente unirmi ai miei due compagni di classe piuttosto che tornare a casa ben sapendo cosa mi aspetta. Ma dopo aver dato la mia parola a Tatsuo, sono sicura che, se non dovesse vedermi rincasare come promesso, me lo ritroverei ai cancelli della scuola. Se soltanto Mayumi avesse proposto la sua idea prima di mio fratello, avrei avuto un’ottima scusa per evitare di andare al cinema.

«Se hai già un impegno non possiamo farci niente, ma la prossima volta non voglio sentire scuse, d’accordo?».

Il sorriso che questa volta si apre sul mio volto è sincero e suggella in modo irrevocabile il mio patto con Mayumi. Saluto entrambi con un gesto della mano e mi affretto verso il cortile. Non voglio fare aspettare Arthur e temporeggiare non servirà a risparmiarmi la spaventosa esperienza che mi attende a casa.





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