Friendship
– amicizia
«Ecco
a te.» disse Martin, porgendo un cono a Diana.
«Nocciola
e cioccolato?» chiese lei.
«Che
altro!» rispose il biondo facendole l'occhiolino e
lasciandosi
cadere di fianco a lei.
Portando
lo sguardo sul gelato, Diana si ritrovò a sorridere.
Se
le avessero chiesto di scegliere un'immagine che rappresentasse la
sua amicizia con Martin questa sarebbe di certo stata quella di un
cono gelato.
Le
famiglie Mystere e Lombard erano vicine di casa da prima dell'arrivo
dei rispettivi eredi e i loro genitori erano soliti frequentarsi ed
organizzare barbecue e gite ma da piccoli loro due non si erano mai
presi molto.
Lei
era una bimba tranquilla mentre Martin era decisamente turbolento.
Questo
almeno fino al picnic del quattro luglio dei loro sei anni.
Il
parco era gremito di persone e di bambini che scorrazzavano in preda
all'euforia della giornata.
Quando
era arrivato il carretto dei gelati, naturalmente, tutti vi si erano
fiondati incontro.
Dopo
una lunga attesa, alla fine, anche lei era riuscita a conquistare il
suo gelato preferito ed aveva iniziato a mangiarlo con gusto ma un
bambino l'aveva spinta facendo cadere lei e il suo prezioso cono.
Con
gli occhi lucidi aveva volto lo sguardo verso il carretto solo per
scoprire che era appena andato via.
Immediatamente
grosse lacrime avevano iniziato a solcarle le guance finché
qualcuno
non aveva messo un gelato davanti a lei. Alzati gli occhi sul
proprietario del dolce si era ritrovata davanti il sorriso furbo di
Martin.
«Tieni.
Io torno subito, non mangiarlo tutto.» le aveva detto
porgendoglielo.
Lei
non aveva avuto neanche il tempo di ringraziarlo che lui era
già
corso a vendicarla acchiappando e buttando a terra il bambino che le
aveva rovinato il gelato, nonostante fosse il doppio di lui.
Inutile
dire che i genitore del ragazzino colpito erano insorti e Martin
aveva rischiato una brutta punizione se Diana non fosse intervenuta a
spiegare l'accaduto.
Quando
tutto si era risolto, i due si erano seduti l'uno accanto all'altra
per finire il gelato...o almeno quello che non si era ancora
sciolto...
Da
allora erano diventati inseparabili.
«Che
ti ridi?» chiese Martin vedendo la ragazza osservare il cono
con
aria sognante.
«Niente,
sono solo felice.» rispose Diana, poggiando la guancia sulla
spalla
dell'amico.
«Martin.»
lo chiamò un attimo dopo.
«Si?»
«Ti
voglio bene.» gli sussurrò, schioccandogli un
bacio sulla guancia e
ridendo del suo imbarazzo (sapeva bene che le carinerie lo mettevano
a disagio).
Quel
giorno di tanti anni fa avrebbe dovuto ringraziare quel bambino
maleducato grazie a lui aveva perso un gelato ma aveva guadagnato un
amico.
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