Ciao
a tutti…questo è il
primo capitolo della mia prima fic….ho un sacco paura se fa
schifo ditelo
tranquillamente… vi chiedo solo di recensire così
posso capire se è piaciuto o
no!!ditemi cosa ne pensate!grazie in anticipo
marty
Cap
1
Sogno
o incubo?
-Bella…. amore
svegliati!-
..ero
nel bosco cercavo
qualcosa, ma non riuscivo a trovarla, avevo paura..troppa paura era
buio e
freddo..era tutto troppo freddo, io ero fredda… poi mi misi
a correre,ero
velocissima ed ecco che trovai quello che cercavo che bramavo con tutta
me
stessa…una ragazza era lì di fronte a
me,impaurita…dentro di me saliva
l’eccitazione, riuscivo a sentire il suo battito accelerato,
mostrai i denti
pronta per l’attacco decisivo…
-BEELLAAAA!-
Aprii
gli occhi quella voce
melodiosa mi aveva svegliato..-c..chi è?...oh Edward ho
fatto un sogno
orribile!-
-si
tesoro stavi
urlando…sembrava fossi posseduta, poi hai fatto un sorriso
che ha spaventato
pure me…comunque non importa è finito tutto ora..-
Mi
abbracciò ma io risentii
quel freddo che avevo avuto addosso…che tra pochi giorni mi
avrebbe
accompagnato per l’eternità, si ero riuscita a
convincerlo lui era tornato e io
lo avevo perdonato con la clausola che mi trasformasse in una vampira,
non
avrebbe voluto o almeno era quello che mi aveva fatto capire fino a
quel
momento,ma avevo imparato a conoscerlo e nei suoi occhi brillava
qualcosa che
non avevo mai visto quando aveva accettato fingendo, anche troppo bene,
tristezza.
Quella
scintilla non si era
accesa nei miei occhi, però non riuscivo a spiegarmelo
infondo era quello che
avevo sempre desiderato:stare con lui per
l’eternità, con il mio unico amore
,lui che aveva scelto me,per me aveva combattuto contro la sua natura,
che mi
aveva abbandonata ma che ora voleva esaudire il mio sogno…ma
questo era davvero
un sogno?quello che avevo fatto prima era stato sicuramente un
incubo… forse
era solo paura o forse..no doveva essere solo paura.
-si
era solo un sogno…vado a
prendere uno dei miei ultimi minuti da umana- con queste parole e un
sorriso
accennato che chissà se avesse notato, sciolsi
l’abbraccio e andai nel mio
bagno, aprii l’acqua ed entrai nella doccia e restai un
po’ sotto il getto caldo,
avevo bisogno di rilassarmi oggi sarei andata da Jacob a informarlo
della mia
decisione, mi avrebbe lasciata ma forse questo non era il termine
giusto: sarei
stata io ad abbandonarlo, e lui ne sarebbe morto, ancora una volta lo
avrei
pugnalato..forse l’avessi fatto con un vero pugnale gli avrei
fatto meno male.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi in un asciugamano mentre tornavo in
camera,
Edward era di sotto a prepararmi la colazione, misi una camicetta
leggera e un
jeans e con i capelli ancora bagnati scesi in cucina.
Lui
era lì ad aspettarmi, il
mio dio personale, ancora non ero riuscita ad abituarmi alla sua
perfezione, il
suo sorriso scacciò via tutti i miei brutti pensieri poi si
avvicinò e mi diede
un bacio leggero sulle labbra già ero in tachicardia
comunque mi avvinghiai a
lui e approfondii il bacio..si era lui quello che volevo e lo avrei
avuto per
sempre, lui continuava a baciarmi poi si allontanò con un
sorriso divertito –ti
sono mancato proprio..eh?- sospirai e gli riallacciai le braccia al
collo
dicendo -ora non mi sfuggi più!- rise e finse rassegnazione
-ora mangia dai,
spero ti piaccia quello che ti ho preparato..- notai in quel momento il
tavolo
pieno di mille pietanze, da un lato c’era del succo e della
frutta fresca, due
fette di melone e una mela, del latte e uno splendido cornetto farcito
di crema
e amarena, il mio preferito dall’altra parte c’era
un uovo del bacon e due
frittelle dorate..rimasi a bocca aperta e mi uscii uno wow seguito da
–tu mi
vuoi fare ingrassare per poi mangiarmi!- ok…era una battuta
fuori luogo non
volevo far riferimento davvero alla sua dieta…comunque lui
capì e rise era
troppo di buonumore quella mattina e il motivo lo conoscevamo entrambi.
Avevo
optato per il lato
dolce, quel giorno avevo bisogno di zuccheri infatti mentre davo il
primo morso
al cornetto pensavo a cosa avrei detto a Jacob, Edward intuì
i miei pensieri,
si rabbuiò e guardandomi serio mi disse con aria truce
–oggi vai alla riserva
dal tuo amico?-non pronunciava mai il suo nome da quando era tornato e
si era
accorto di come ci fossimo legati durante la mia assenza, comunque era
già
tanto che fossi riuscita farlo smettere di chiamarlo “cane
pulcioso” ,risposi
secca –si- ma come poteva arrabbiarsi perché
dovevo abbandonare l’unica persona
che mi era stata vicina quando era stato lui ad abbandonarmi, io sapevo
cosa si
provava e volevo fare di tutto per spiegare la verità al mio
migliore amico e
alleviargli il più possibile il dolore, quando si comportava
così non lo
capivo, avevo scelto lui, ma non poteva pretendere che lasciassi Jake
senza un
briciolo di spiegazione, dentro di me speravo non fosse un addio, che
riuscisse
ad accettare la mia decisione ma forse era chiedere troppo, farlo
soffrire
ancora di più comunque quello che non tolleravo era Edward,
perché non riusciva
a capirmi?sentii le lacrime che bagnavano i miei occhi le ricacciai
indietro,
lasciai cadere il cornetto, strinsi i pugni, lo guardai fisso e
continuai più
arrabbiata –devo andare dal mio ex amico a dirgli che lo sto
lasciando per dividere
l’eternità con un imbecille!- lui
abbassò lo sguardo –scusami, è che ho
paura
di perderti ancora, se vuoi ti accompagno io- sembrava davvero
dispiaciuto,
continuai a guardarlo ma addolcii un po’ il mio sguardo
tenendo comunque i
pugni serrati –no non c’è bisogno e poi
non puoi entrare alla riserva…comunque
voglio andare da sola col pik-up, ora mi asciugo i capelli e vado..tu
intanto
puoi tornare a casa non so quanto ci vorrà, ti chiamo appena
torno a casa ok?-
ancora combattuto si rassegnò mi diede un bacio sulla fronte
e malcelando il
broncio uscì.
Lo
seguii con lo sguardo
dalla finestra mentre si allontanava sulla sua volvo metallizzata,era
incredibile come seppure fosse fine estate facesse così
freddo, quell’estate io
ed Edward avevamo sostenuto gli esami, quella era la clausola imposta
da lui
per trasformarmi, era stata una passeggiata, il difficile veniva ora,
chissà se
ero davvero pronta, ma si che lo ero non avevo aspettato altro per
tutta la
stagione ,ero solo un po’ spaventata e i sogni che facevo non
aiutavano per
niente, rimasi per un po’ alla finestra poi mi decisi a
salire di sopra.
Ero
sola, Charlie quella
mattina era a andato a pesca e non sarebbe tornato prima della sera, ma
anche
se fosse stato in casa non avremmo scambiato molte parole, il rapporto
con lui
si era un po’ incrinato mi aveva visto annullarmi dopo la
partenza di Edward e
poi rinascere con Jacob ed ora che lui era tornato non aveva fiatato, i
suoi
occhi mi avevano suggerito che non era contento che fossimo insieme ma
che non
mi avrebbe comunque ostacolata perché ero di nuovo felice,
Edward mi aveva
detto che quando lo aveva visto tornare Charlie aveva pensato
seriamente di
ucciderlo ma aveva desistito per me, non riuscivo a pensare che per
almeno un
anno non lo avrei più rivisto, non avrebbe sospettato di
nulla tutto era stato
pianificato: avremmo detto che sarei andata al college insieme ad
Edward appena
finita l’estate, avevamo anche davvero fatto
l’iscrizione, ma la realtà era ben
altra non mi sarei potuta avvicinare perchè sarei stata un
pericolo per lui,
una forza incontrollabile, e non avrei guardato in faccia neppure mio
padre.
Scacciai
questi pensieri
mentre mi asciugavo i capelli con il phoon, una volta asciutti rimisi
in ordine
la stanza controllai la posta e risposi all’e-mail di mia
madre, non avevo
nient’altro da fare ma stavo prendendo tempo così
caricai la lavatrice e pulii
casa, una volta lavato per la terza volta il pavimento decisi che era
proprio
ora di andare.
Un po’ titubante presi le
chiavi del mio pik-up
e scesi nel vialetto, non pioveva ma era umido fuori, una brezza
leggera mi
accarezzava il viso in una sensazione piacevole ma ciò che
dominava era
l’inquietitudine e il senso di colpa per ciò che
mi accingevo a fare,
finalmente salii in macchina non sapevo bene cosa gli avrei detto, ma
mentre
facevo manovra nel vialetto di casa pensavo che, se avevo imparato
qualcosa era
che in questi casi la cosa migliore è dire la
verità, magari farsi anche odiare
ma erano escluse bugie per non farlo soffrire, la verità era
un suo diritto e
io glielo dovevo dopo tutto quello che aveva fatto per me.
Assorta
in questo pensieri
non mi accorsi che ero già arrivata, ma io non ero ancora
pronta, sarei stata
capace di pronunciare quelle parole –Jacob sarò un
vampiro- no non potevo
credere che mi avrebbe capito, lo stavo tradendo ed ero lì
per chiedergli un
favore, di non far scoppiare una guerra in nome del patto stipulato con
i suoi
antenati, infondo era stato il primo che, anche se inconsapevolmente,
rivelandomi la natura dei Cullen ,lo aveva infranto qualche anno prima
e poi
per il fatto che ero io a volerlo ciecamente, in realtà ero
lì anche per
chiedergli quello che non avrebbe potuto più darmi, la sua
amicizia.
Parcheggiai
davanti a casa sua, non volevo bussare perché non potevo
sostenere lo sguardo accusatorio di Billy che assolutamente non doveva
sapere
niente, altrimenti c’era la possibilità che
cercasse di avvisare Charlie, avrei
aspettato che mi vedesse lui e non sapevo nemmeno se era di ronda, in
effetti
dal ritorno di Edward mi aveva evitato e io avevo smesso di torturarlo
da un
po’, era rimasto deluso per il fatto che avevo perdonato
colui che mi aveva
distrutto ma che io ancora amavo incondizionatamente, e io non me
l’ero più
sentita di girargli sempre intorno, sebbene non passasse giorno in cui
non
pensassi a lui, ma quello di oggi sarebbe stato un vero
addio…qualcuno sposto
la tendina di casa subito dopo la porta si spalancò...
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