The different Faces of love
1. Taiyou no Sumika
[KakaIru; 1163 parole]
Un passo lento,
per quella via in salita che ormai era diventata la mia strada
abituale: una mano in tasca, l'altra che teneva delicatamente il
solito libro, coprifronte sistemato obliquamente sull'occhio
scarlatto, e capelli che, ormai rassegnati, cadevano sul volto
stanco. Sarei dovuto andare a letto, una cena veloce e poi via. Ma
non potevo: non potevo terminare la giornata senza vederlo. Non
potevo, senza aver aspirato il suo profumo di menta, senza aver
osservato quel volto color ambra sfigurato – e abbellito - da
quella cicatrice che padroneggiava sul naso delicato. Senza aver
passato la mano tra quei capelli morbidi, irrealmente colorati di
nero e di aver sfiorato le sue labbra carnose ed invitanti.
Appuntamento a
mezzanotte sulla residenza del sole, picco più alto di tutta
Konoha.
Non potevo più
sottrarmi alla deviazione serale, perchè ormai ne ero
intrappolato,
come una mosca in una ragnatela.
In quella
montagna, si poteva osservare il tramonto come in nessun altro luogo,
o l'alba se si preferiva. Ma in ogni caso, lo spettacolo si poteva
definire unico.
«Ehi »
sussurrò una voce all'improvviso; si poteva quasi dire che
fosse
imbarazzata «Sei venuto anche oggi »
«Ne
dubitavi? » Alzai lo sguardo, sapendo con certezza a chi
appartenesse quella voce. Ed eccolo, delicatamente appoggiato alla
ringhiera di sicurezza, a guardare il cielo scuro. Troppo
scuro e senza stelle.
«Sì
»
L'uomo si alzò di scatto, il volto che ormai tendeva a viola
«Ho
sempre paura che tu cambi idea; riguardo a noi intendo
»
«Ormai
non potrei più Iruka
»
Lo strinsi
forte andando con le dita, a sfilarmi la maschera, quel poco che
bastò a baciarlo.
Dio, quanto
desideravo quelle labbra.
«E' sbagliato
Kakashi » sibilò, beandosi dei leggeri baci che io
stesso gli
donavo.
«E chi l'ha
deciso? Tu? »
«E' sbagliato,
punto e basta » dichiarò poi, allontanandosi di
qualche millimetro
dal mio volto.
Quella frase
lasciava ogni sera le sue labbra, quasi fossero accuse; e ogni sera
–
inevitabilmente - anche lui, Iruka Umino, si lasciva andare a gesti
forse troppo sentimentali per un Ninja.
Questo
non voleva dire che io non pensavo alle conseguenze di quella
relazione, anzi...
L'unica
differenza era che io non davo a vedere niente.
Per quanto
fosse difficile tenere nascosto tutti i miei veri pensieri, ci
provavo.
Quando
non si ha una maschera che cela
abilmente le tue emozioni, le cose si fanno più difficili; e
io lo
avevo imparato a mie spese.
Ricordavo
ancora quando, in quella notte dominata dalla nebbia, lo strinsi
più
forte del solito confessandogli tutto quello che provavo; quella
notte in cui presi le sue labbra, temendo - e aspettando - una
reazione ben diversa da quella che invece mi riservò Iruka.
Era
passato poco meno di un mese da
quelle notte.
E io, grazie a
lui, mi ero dimenticato il fatto di essere il maestro di Naruto,
Sasuke e Sakura, il team più disastrato dopo il vecchio team
dei
Sennin.
Mi ero
dimenticato – o quasi – di Obito, di Rin, di
Minato, persone
morte anche per causa mia.
Ma sopratutto
mi aveva fatto dimenticare cosa voleva dire essere solo.
Sapevamo di
andare contro a molte regole.
Ma
entrambi avevamo deciso di infrangerle, insieme.
«Ormai non
potrei più tirarmi indietro, tu sei mio » Alzai il
braccio, andando
a delineare il profilo della sua spalla, del suo collo terminando con
una mano dietro la nuca.
Delicatamente
sfilai il fermaglio sistemato nei suoi capelli corvini, e ripresi a
baciarlo.
Mi guardò un
attimo, sorpreso di quel gesto così semplice e innocente.
«Stai meglio
così » dissi come se quella risposta potesse
spiegare tutto.
Lo vidi
avvampare, mentre si scostava leggermente una ciocca, dietro
l'orecchio: negli occhi si poteva quasi intravedere una sottile
eccitazione.
All'improvviso
sbuffò, in segno di resa.
«Ci riesci
ogni sera » mugolò poi, avvicinandosi. Con un
gesto veloce
avvinghiò le sue dita con le mie, cominciando ad accarezzare
con la
bocca il mio collo, le guance e le labbra... che coprì
teneramente
con le sue.
E di nuovo un
fremito gli percorse il petto, al semplice tocco della mia mano.
«Kakashi te
l'ho già detto. Non voglio spingermi più in
là »
Sorrisi. «Io
sì »
Iruka non
rispose, non si mosse, solo un silenzio assorto in chissà
quali
pensieri.
Rimasi a
guardarlo, mentre intorno calò un silenzio tutt'altro che
reale;
Guardai il cielo, quella notte non c'era la luna.
«Però non ti
prenderò, se non lo vorrai anche tu » sibilai
allontanandomi «Non
voglio che l'uomo che amo, abbia questo tipo di ricordi »
Questa
volta non un sorriso piegava il mio volto, serio e ancora nudo.
Feci un passo
verso la discesa che mi riportava a casa, quella sera l'appuntamento
era durato meno del previsto.
«Però sappi
che quando vorrai io sono qui »
Ancora silenzio
in quella notte irrealmente buia.
Poi un rumore,
quasi un sussurro riconducibile a parole esistenti.
«Che... » una
lacrima , pizzicò i suoi occhi, senza scendere lungo le
guance
abbronzate «che hai detto? »
«Che
sarò qui quando vorrai » Avevo solo una cosa da
dire, però... però
non riuscivo a dirla. Che
cose banali
le parole.
Forse era per
questo che ne usavo molte, ma mai quelle giuste.
«Non quello
idiota »
E solo adesso
capivo, che avevo detto tutto pur non sapendo di averlo fatto.
«Sai che non
lo dirò » la voce quasi divertita, ironica, di chi
ha capito.
«L'hai già
fatto e... » si avvicinò lento mentre con una mano
mi spingeva,
divertito, sull'immenso prato verde che tracciava i limiti della
scogliera. « Sinceramente mi basta »
Non risposi. E
perchè avrei dovuto farlo? Il mio sguardo, la mia
espressione
dicevano tutto quanto ciò che c'era da dire. Contento,
sorpreso,
frustrato.
Famelico, cercò
le mie labbra con successo, facendomi perdere in quei suoi occhi
castani.
Audace
e dannatamente prudente.
Chiuse gli
occhi, con la chiara intenzione di godersi quel bacio in ogni
istante; quelle cicatrici che gli ornavano il volto, erano davvero
marcate.
Un pensiero
stupido, che mi passò per la mente in un momento decisamente
sbagliato.
Rischiavamo la
vita ogni giorno. Sia io come jonin, sia lui come chunin.
«Qualcosa non
va Kakashi? » sibilò boccheggiando l'aria,
toltagli dal bacio.
«Devi
promettermi una cosa »
«Eh? »
«Tu non
morirai nella missione di domani. Vero?»
Tono sbagliato, così
risuonava come un ordine.
«E' un ordine?
» rispose lui, un sorriso sulle labbra gonfie.
«Mmm... Sì »
«Allora va
bene »
Una risata
seguì le sue parole, poi l'ennesimo bacio stavolta
più corto e
dolce degli altri.
«Domani non
morirò »
Un ultimo
sguardo al cielo, un ultimo sguardo alla luna invisibile e un ultimo
sguardo a lui.
«Tornerò
Kakashi, tornerò qui »
«E io ci sarò
ad aspettarti »
Sopra di noi,
una scia luminosa tagliò il cielo: una stella cadente.
Una sola
promessa, anche se sapevo che nulla dura per sempre.
Un solo
desiderio passò per la testa.
Iruka ed io
saremmo rimasti insieme.
[Per sempre]
NdA:
Dovevo farla ùOù
Questa è la mia coppia preferita in assoluto
ùù
Volevo fare una lemon, ma non ci sono riuscita xD
Quindi mi accontento di stà cosa qui xD
Comunque, questa la dedico alla Mitsuki19 e a Etellenie
ùù
Perchè? Perchè odiano questa coppia xD
Baci.
Poo
Allora questa
sarà la prima di una raccolta su pairing diversi.
Ho già in mente qualcosa ma poi
scriverò tutto nella prossima.
xD
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