Nemmeno
l'oceano spezza il loro amore
Lei, Nami
Cocoyashi, era una ragazza benestante nella sua epoca mentre lui,
Sanji Vinsmoke, era un ragazzo squattrinato che sognava di diventare
un pittore.
Loro erano molto
diversi, cresciuti in due modi differenti, quasi come due mondi
opposti e distanti; ma a Nami e Sanji non importava e per un motivo
ben preciso, perché si amavano profondamente.
Tutto era
iniziato il 10 Aprile del 1912, quel giorno avrebbe cambiato la vita
di due giovani per sempre, oltre che per gli abitanti della nave.
Nami Cocoyashi
stava salendo sulla nave che l'avrebbe portata nella patria del
futuro marito, accompagnata da sua madre, Bellmer Cocoyashi e Roronoa
Zoro, colui che doveva sposare solo per interesse della madre.
Intanto in un
locale poco lontano, Sanji Vinsmoke stava giocando con il suo amico
italo-americano Monkey D. Rufy, in palio c'erano due biglietti di
terza classe per il Titanic, il quale partiva proprio quel giorno.
Alla partenza
erano tutti lì, sul grande gigante dei mari, pronti per
andare in
America, anche se qualcuna non era felice di trovarsi lì e,
quella
persona era Nami.
Ella non era per
niente d'accordo con la sua decisione, sperava che almeno costui
rifiutasse la proposta di un matrimonio combinato, però la
fortuna
non giocò dalla sua parte.
Non voleva più
quella vita, non la sentiva sua e per abbandonarla c'era una sola
ipotesi, il suicidio.
Sulla punta del
Titanic, era pronta a dire addio alla sua vita, pur di non essere
infelice per l'eternità, poteva addirittura morire.
-Aspetta..Non
farlo, sarebbe uno spreco buttarsi giù- disse una voce
dietro di
lei.
Nami
si girò e vide un giovane dai capelli biondi, doveva avere
all'incirca la sua età, ma si vedeva che non era vestito
come gli
uomini della sua classe sociale.
-Perché dovrei, odio la mia
vita- gli risponde prontamente ella.
-Ti prego, lascia che ti
aiuti- insistette il ragazzo.
La rossa allungò una mano, pronta a
afferrare l'altra del giovane uomo, tuttavia la presa di Nami
iniziò
a scivolare e rimase sospesa nel vuoto, rischiando di caderci.
Sanji
la prese al volo, pronto a salvarla e nel tirarla su, ci mise troppa
forza dato che costei cadde proprio sopra di esso.
Nel
momento in cui i loro sguardi si incrociarono, due guardie di bordo e
Zoro si avvicinavano a loro, la cosa non prometteva niente di buono.
-Nami,
cosa è successo, ti ha violentata?- Domanda subito l'uomo
dai
capelli verdi.
La
giovane donna fece cenno di no, non voleva far sapere quello che era
successo, perciò si inventò la scusa di essere
quasi caduta fuori
bordo e che Sanji l'aveva salvata.
Il
suo fidanzato ci credette, difatti, per ringraziarlo, lo
invitò a
cena con loro e la rossa ne era felice di questo, perché il
suo
cuore non faceva altro che battere per il biondo.
Intanto
Bellmer e Zoro guardavano con diffidenza Sanji, solamente per la
classe sociale a cui apparteneva, non capendo che era adatto per Nami
come marito molto più del verde.
Per
quella cena la rossa si era messa il vestito più bello che
aveva, ma
non perché andava a cena con molte persone ricche e di alta
classe
sociale, bensì per quel ragazzo biondo che le aveva rapito
il cuore.
Appena
scese nella sala lo vide, bello come non mai che indossava uno
smoking, stava parlando con Zoro fino a quando lei non fece il suo
ingresso scortata da sua madre.
Si
scambiarono un timido sorriso, prima di prendere posto nella grande
tavolata, dove sarebbero volati discorsi noiosi riguardanti i soldi.
Il
biondo si stava divertendo a parlare con tutte quelle persone vecchie
e ricche, Nami lo ammirava molto per questo, soprattutto per la
proposta che le fece dopo.
Dopo
che la cena era finita, senza farsi vedere da nessuno raggiunsero la
terza classe, quando la porta si aprì la musica e l'allegria
la
contagiarono.
Quella
era stata la serata più bella della sua vita, non le
importava se la
volevano tenere lontana da Sanji, oramai non poteva più
nascondere a
sé stessa che lo amava e proprio questo le faceva aumentare
la
voglia di rivederlo, soprattutto ora che non voleva essere comandata
e picchiata da Zoro per tutta la vita.
Quando
quel giorno l'aveva fermata durante il giro sulla nave, il suo cuore
le batteva fortissimo, voleva stare con lui anche se glielo
impedivano, aveva preso la decisione di stare con Sanji, lui
l'avrebbe trattata come una regina pur essendo povero.
Così
quel tardo pomeriggio, la rossa camminava per la nave, in cerca del
biondo con il quale divertirsi come alla festa di prima e lo
trovò
intento a guardare il tramonto sul mare, assolto nei suoi pensieri.
Nell'attimo
in cui lo raggiunse, lui si volse dalla sua parte mostrandole un
sorriso sincero, così che la giovane donna ripeté
il suo gesto.
Chiudi
gli occhi le disse, li chiuse, facendosi guidare dalla mano del
ragazzo di terza classe, si fidava ciecamente e nel momento in cui li
riaprì, vide il sole scendere lentamente tra le onde
dell'oceano con
il cielo colorato delle sfumature dell'arancione.
-Come
mai vai in America?- domanda gentilmente il giovane.
Per
tutta risposta Nami sospirò e iniziò il suo
racconto, cioè il suo
triste destino, quello di dover sposare Zoro per coprire i debiti
della sua famiglia.
Per
tutta risposta, ragazzo dai capelli dorati, le raccontò del
suo
sogno di diventare un artista nell'America, dove i suoi dipinti
potevano avere successo.
-Perché
non mi dipingi, solo indossando il cuore dell'oceano.- chiese ella.
Per
tutta risposta, il giovane uomo fece un cenno del capo prima di
seguire lei fino alla camera che le aveva prenotato Zoro.
Prese
tutto il necessario mentre la aspettava, poi fece la sua entrata
nella stanza, al collo indossava la collana chiamata “cuore
dell'oceano”.
Nella
camera era calato un silenzio assoluto, Sanji era concentratissimo a
ritrarla sul suo foglio, attento a non sbagliare.
-Ho
finito Nami.- esordì il biondo, nel frattempo la giovane
donna si
stava rivestendo, ovviamente dopo averlo baciato, in modo da poter
posare la collana e pagare il ragazzo per il disegno, anche se lui lo
ha fatto unicamente per amore.
Nel
momento in cui si baciarono, il rumore dei passi di qualcuno che si
stava avvicinando li disturbò, la rossa scattò
sul posto e iniziò
a correre con il suo amato al seguito, per uscire da lì.
Corsero
a lungo, cercando di scappare da Yosaku, il maggiordomo di Zoro, da
fino a raggiungere dove stavano tutte le carrozze dei nobili e
entrarono in una di esse.
Si
misero a sedere sui sedili posteriori dopo aver scherzato un po' e
dopo che i loro sguardi si incrociarono, i battiti dei cuori di
entrambi accelerarono velocemente.
Sanji
allungò una mano in direzione della giovane donna, per
prendere
delicatamente la sua, però venne fermata da quest'ultima che
iniziò
a baciare i polpastrelli del suo arto.
Esso
strinse le loro mani, sempre guardandola negli occhi, si
avvicinò
fino a baciarla per poi approfondire, stringersi sempre di
più in
modo da diminuire la distanza tra i due corpi e in quel momento
ripresero a baciarsi sempre con più foga, fino a fare l'atto
d'amore
più grande che una coppia possa fare.
In
quella piccola carrozza non si vedeva che i vetri appannati e,
un'impronta della giovane donna, anche se di rumori non si sentivano
altri, che le loro voci e i respiri affannati per la dimostrazione
dell'amore di tutti e due.
In
seguito scapparono su ponte dopo essersi rivestiti, scappando
così
dai controllori che li stavano cercando; appena arrivati lì
ridevano
come non mai.
-Hai
visto le loro facce Nami?- le domandò Sanji.
Per
tutta risposta la rossa gli mise un dito sulle sue labbra, come per
zittirlo, intanto che prendeva la parola.
-Quando
la nave attraccherà, io scenderò con te.-
-È
da pazzi.- le rispose il biondo.
-Lo
so, per questo ci credo.- disse la giovane, nell'attimo prima di
baciarlo di nuovo e sempre con più impeto.
Vennero
interrotti dal rumore dello schianto con l'iceberg, il quale
provocò
una vibrazione in tutto il Titanic, nel frattempo il gigante di ferro
imbarcava acqua e le porte stagne vennero chiuse, per far sì
che la
nave proseguisse la sua fino alla meta finale.
I
due innamorati si diressero verso la cabina di ella, poco prima di
entrare Yosaku disse che li stava aspettando e, quando fecero il loro
ingresso Zoro accusò di furto del cuore dell'oceano il
povero Sanji,
che venne arrestato e portato via da Nami, pur sapendo della sua
innocenza.
Nell'attimo
in cui rimasero da soli, l'uomo dai capelli verde diede uno schiaffo
alla rossa per essere stata con il biondo invece che con lui.
Il
commissario di bordo li interruppe per riferirgli di indossare il
salvagente, dato che era stato dato l'allarme generale e, l'imbarco
dei passeggeri sulle scialuppe di salvataggio.
Nella
sala principale della nave vennero radunati tutti i passeggeri di
prima classe, i quali dovevano salire per primi sulle imbarcazioni
che li avrebbero salvati e, i musicisti suonavano musiche allegre, in
modo da non creare panico sulla nave.
Nel
frattempo che Nami apprese la notizia del prossimo affondamento del
titanio di ferro, Sanji venne ammanettato a un palo in una delle
cabine della terza classe e, controllato a vista dal maggiordomo di
Zoro.
Oramai
toccava alla giovane donna e sua madre a essere imbarcate, invece di
salire colei che non voleva vivere imprigionata in una gabbia dal
futuro marito, scappò per cercare il suo amato, dicendo
addio per
sempre alla vita vissuta fino a quel momento.
Aiutata
dal carpentiere della nave, riuscì a trovare il luogo in cui
era
stato imprigionato il suo innamorato e nel momento che lo vide lo
baciò con passione.
Non
trovando la chiave per liberarlo dalle manette e, tante ricerche per
salvarlo, Nami prese una piccola ascia e, dopo un solo tentativo, lo
liberò senza ferirlo.
Camminarono
nell'acqua fredda dell'oceano, nel tentativo di raggiungere il ponte
con gli amici di Sanji, sulle scialuppe rimanevano pochi posti per
donne e bambini, così il biondo fece salire la sua amata e
pur di
salvarla era disposto a dirle addio.
Quest'ultima
non era pronta a lasciarlo, non in quel modo e, fece la decisione
più
matta che si potesse fare.
Saltò
di nuovo sul Titanic, doveva raggiungerlo subito nella sala
principale, ma soprattutto voleva stringerlo e sentirsi protetta da
lui.
Arrivarono
quasi contemporaneamente, appena si videro, attaccarono la ricorsa e
si abbracciarono, sussurrandosi quanto fossero pazzi a restare
lì,
ma finalmente erano insieme e non gli importava più niente
di
nessuno.
Un
bacio li unì fin quando il destino lo volle,
perché se
Nami avesse potuto scegliere tra una vita senza Sanji e dieci minuti
a baciarlo, avrebbe comunque scelto quei dieci minuti.
Angolo Autrice:
Hey, eccomi con una nuova
storia, di nuovo una SaNami *^*
Questa partecipa a un contest importante, spero vi piaccia, commentate
mi raccomando ;)
A presto ^ᴥ^,
Ace♠
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