La sala dei cinquecento
Scritto per il DrabbleWeekend del 6-8 maggio 2016
Prompt: non era un vero e proprio
prompt io e la ragazza il giorno prima avevamo parlato di cosa fosse
successo nella sala dei cinquecento e si era accennato a lanci di
pittura e cose un po' sconce...erano anni che volevo scrivere una cosa
del genere su di loro.
Blyth
La Sala dei Cinquecento
Lavorare
nella stessa stanza con Michelangelo per Leonardo si era dimostrato
qual cosa di estremamente faticoso e non solo per il fatto che
Michelangelo fosse un ragazzetto scorbutico e strafottente ma
perchè era anche dannatamente attraente, non per una bellezza
estetica ma proprio per il suo animo tormentato. La bellezza di
Michelangelo secondo Leonardo stava dentro ogni suo gesto o opera,
Michelangelo era capace tramutare il tormento in arte sublime. Non era
mistero l'attrazione di Leonardo per i giovani uomini, due denunce per
sodomia avevano iniziato far girare voci e anche il giovane
Buonarroti con la sua spiccata misoginia dava da pensare.
Dopo tre giorni di lavoro Leonardo era fortemente convinto
che Michelangelo avesse seriamente bisogno di una scopata e di quelle
forti, per sfogare tutte le emozioni represse che si ritrovava.
Quando iniziarono a preparare i colori ebbe un idea, una di
quelle pessime che prendeva da ragazzo, prese il colore (i committenti
lo avrebbero ucciso se lo avessero saputo con quello che costava) e
glielo lanciò creando una bella macchia sulla camicia marrone e
sulla testa bruna.
-Cosa diavolo avete appena fatto?!- lo sentì esclamare girandosi furibondo.
- Era uno scherzo.-
-Uno scherzo? Non siete un po' vecchio* per fare qualcosa di tanto infantile?- ringhiò Michelangelo.
-Te la prendi troppo, sai dovresti sbottonarti un po' di
più Michelangelo, renderebbe quella tua faccia storta* molto
più carina.- lo canzonò.
-Ma davvero? E dovrei farlo con voi?- disse alzando un sopracciglio scettico.
-O avant..- Leonardo non fece in tempo a finire che Michelangelo gli aveva rovesciato adosso una ciottolina di rosso.
-Questo è per prima.- disse Michelangelo vendicativo come suo solito.
Lo guardò ridendo -Vedo che iniziamo a capirci, ma
secondo me avresti dovuto fare più qualcosa tipo questo..- si
sporse e prendendolo per la casacca lo baciò irrompendo nella
sua bocca.
Michelangelo gli afferrò con forza fra i pungi la
camicia alzandogliela sulla vita e macchiandola di colore ma contro
ogni aspettativa non si scostò, rispondendo al bacio con la
stessa irruenza che lo contraddistingueva in ogni cosa.
Leonardo rise sulla sua bocca, lo sapeva. Lo afferrò
sotto i glutei e alzandolo lo sbatté contro una parete, dalle
labbra di Michelangelo uscì un gemito, il ragazzo si
aggrappò alle sue spalle mentre lui scendeva a baciargli il
collo.
Michelangelo spingeva il proprio corpo contro il suo,facendo
toccare i rigonfiamenti chiusi nelle braghe macchiate di pittura e
polvere, cercando più contatto fisico, Leonardo lo baciò
ancora mentre si slacciava e gli slacciava le braghe. Il bello di
essere due artisti di fama internazionale estremamente suscettibili
riguardo la riservatezza delle opere in corso era che se lo sarebbe
potuto sbattere su tutte e quattro le pareti della sala senza che
nessuno li interrompesse. Leonardo sorrise a quella constatazione mente
lasciava un succhiotto sulla clavicola del moro.
Michelangelo affondò i denti nella sua spalla
per soffocare un gemito osceno, si stringeva a lui facendo scorrere le
braccia muscolose sotto la sua maglia mentre Leonardo si spingeva in
lui con sempre più forza.
Non c'era arte in quello che stavano facendo a ridosso del
muro che avrebbero dovuto affrescare, solo due uomini immersi in un
istinto animale privo di raziocinio, nessun artista e nessun ideale
solo un attimo di follia. Leonardo sapeva che probabilmente se ne
sarebbero pentiti entrambi ma non gli importava fintanto che poteva
sentire Michelangelo ansimare al suo orecchio.
*Leo e Mic si passano 23 anni, quando gli danno da affrescare il salone dei cinquecento Leo ha 51 anni e Mic 28 XD
*un pugno ruppe e stortò il naso di Michelangelo è una cosa che gli è sempre rimasta un po' su gozzo.
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