Red Love
Ancora oggi continuo a pensare... alla prima volta in cui lo
feci.
Sì, alla prima volta in cui la presi e la
zittì con un bacio.
Un lungo, macchinoso e selvaggiamente intricato bacio.
Era strano pensarci, pensare di come da quella volta in poi quell'impetuosità per me fino ad allora
quasi sconosciuta, sarebbe diventata una cosa normale nella mia vita
sentimentale.
Quell'emozione, quel turbinio di passione, che ci anima entrambi in quei
momenti, sì proprio in quei momenti... là dove esistiamo solamente io e lei,
nella nostra meravigliosa intimità, là dove solo i nostri cuori possono
arrogarsi il diritto di poter sfiorare l'uno la superficie dell'altro e
viceversa, la dove l'unica parola che esiste é...
Noi.
Anche oggi, sotto queste linde coperte cremisi, quella é l'unica parola che
impera.
Lei, bionda e affascinante... sbarazzina e dispettosa nei
suoi capricci, ma nel contempo dolce e premurosa nel
suo dimostrarmi i suoi sentimenti, mia
sorella... io la ricordo così, mentre mi torturo del destino ingrato che mi
ha costretto... ci ha costretto a
condividere lo stesso sangue, quel sangue che ci costringe a questo amore
proibito, oscurato alla luce del sole. Velato agli occhi di tutti.
Come al solito lei giace al di
sotto di queste coperte, assieme a me, addormentata dopo aver consumato anche
l'ultima stilla di energia in una fiamma che per un istante ci ha uniti in un
unico corpo, un'unica entità, un unico cuore... che batteva un ritmo solo e
solamente nostro.
Il tutto era iniziato stupidamente con un nostro litigio; lei
si era rifugiata in camera, ed io cercando di comprenderla e di farmi perdonare
l'avevo seguita. Lei aveva
semplicemente bisogno d'affetto, di comprensione, di un petto a cui aggrapparsi
per sostenere il peso della tristezza che con se porta infinita amarezza e
rabbia.
Io ero li, accanto
a lei, pronto a sorreggerla, pronto ad incassare i colpi che lei mi avrebbe sferrato per sfogarsi.....pronto a donarle tutto l'amore di cui ero a
disposizione.
La abbracciai, mentre le lacrime rigavano il suo viso, cinsi
le mie braccia attorno al suo corpicino esile e le
incrociai attorno alla sua fragile schiena andando a lambirle entrambe le
spalle.
Il suo pianto si faceva sempre più forte, i suoi movimenti
sempre più accentuati come se in un unico fascio di nervi fossero concentrate
tutte le sue frustrazioni, come quando una bambina, in lacrime, sfoga i propri
capricci con il fratello maggiore. Ma per me in quel
momento lei non era una sorella, era solamente una ragazza che dovevo
proteggere, una ragazza da amare, la donna che amo.
Senza darle il tempo di dirmi nulla la baciai.
Le sfiorai le labbra con le mie, le misi
una mano sulla guancia sinistra per poi farla scivolare dietro la nuca e
affondare più energicamente nel mio bacio...
Non le lasciai il tempo di reagire, di
pensare ancora più fermamente alla sua sofferenza, glielo impedii...
Con la mano sinistra iniziai ad accarezzare la parte destra
del suo bacino portando lievemente le dita sotto i vestiti... subito il mio
gesto fece effetto rilassandola e facendola sussultare lievemente... un istante
dopo, anche lei si era abbandonata al turbinio del fuoco che aveva iniziato ad
animarci incrociando, in una frenetica danza, la sua lingua con la mia, mentre
le nostre salive iniziavano a mischiarsi riscaldando le nostre già cocenti
labbra.
Note: Questa One
Shot scritta in un momento di puro delirio tratta
dell’amore che sarebbe potuto sbocciare tra Kira e Cagalli, sragionato, folle, solo come l’alchimia tra due
innamorati senza limiti sa essere. Vediamo Kira che
tramuta il proprio desiderio di proteggere la sorella dall’oppressione che la
affligge durante il periodo della C.E. 73 (la saga di Destiny)
in un amore profondo nei suoi confronti, maturato e represso finché non ha
trovato sfogo in un momento di debolezza della sorella. Spero
che vi sia piaciuta ^__-.