Fandom:
Romeo e Giulietta – Ama e Cambia il Mondo
Rating:
Verde
Personaggi/Pairing: Benvolio, Romeo,
Mercuzio
Tipologia: One-Shot
Genere:
Sentimentale, Fluff, Generale
Avvertimenti: OT3,
BenRoCutio. Dedicata a Gaia.
Disclaimer: Personaggi,
luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da
cui ho
elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
SLEEPING
HABITS
“Non
riesce mai ad addormentarsi nel suo letto, eh?
Con
un bisbiglio, Benvolio si era chinato sul divano del tutto occupato
dai suoi due coinquilini, sfiorando con la punta del dito le labbra
appena socchiuse di Romeo dalle quali esalava un respiro leggero e
tranquillo.
Con
la testa del più giovane in grembo, Mercuzio leggeva
poggiato contro
lo schienale del divano, il collo coperto dal pesante collo del
maglione di lana colorata e il polso destro abbandonato sul
bracciolo; ogni tanto, la mano rimasta libera dal pesante volume
rilegato andava ad accarezzare i capelli spettinati del più
giovane,
come a volersi rassicurare della sua presenza.
“Assolutamente
no, sono troppo comodo come materasso.” scherzò
quest'ultimo,
sistemandosi meglio sul naso gli occhiali da lettura e riprendendo
dal punto in cui era stato interrotto, “E poi, non mi pesa
affatto.”.
“Per
quanto tu possa essere e stare comodo, non rischia di prendere
freddo?” fece notare Benvolio, prima di accarezzare la fronte
corrugata del cugino più giovane col dorso della mano per
saggiarne
la temperatura.
“Non
fare la mamma apprensiva, dai, vieni a sederti qui anche tu.”
disse
Mercuzio, interrompendo nuovamente la lettura per fargli cenno di
avvicinarsi: “Se gli sollevi le gambe, ci stai anche
tu.”.
Con
un sospiro rassegnato, il maggiore dei due Montecchi obbedì
e non
appena si fu seduto, le sue mani andarono istintivamente a cercare
quelle dei due ragazzi al suo fianco, strinse piano quella di Romeo,
cercando di non svegliarlo, e quella del giovane Della Scala con
più
forza, sfiorandola poi con le labbra in una dimostrazione d'amore
troppo intensa per essere concepibile da cuore umano.
“Hai
finito di scrivere la relazione?” chiese Mercuzio a bassa
voce,
ricambiando la stretta con maggior vigore; Benvolio annuì,
giocherellando con le asole della giacca di lana che Romeo indossava
sopra il pigiama, “Riletta e spedita alla vecchia
megera.”
rispose col medesimo tono prima di chinarsi verso il volto del
più
giovane per posargli un bacio sulle labbra, “Sarebbe anche
ora di
andare a letto, lo sai, vero?” lo rimproverò
quindi con lo
sguardo.
L'altro
sbuffò fintamente irritato e ripose il libro nella cesta ai
suoi
piedi: “Ai vostri ordini, Altezza.” lo prese in
giro lui,
guadagnandosi un gestaccio molto poco carino, “E' Romeo il
principino, non io.” gli ricordò Benvolio.
“Un
principino col raffreddore.” precisò Mercuzio;
dopodiché si alzò
e restò un paio di secondi ad osservarne i lineamenti e le
guance
arrossate per la febbre prima di prenderlo tra le braccia e
stringerlo a sé, “Lo porto di là in
camera nostra, ha tossito
tutto il giorno e non voglio lasciarlo solo.”.
Con
una risata divertita, Benvolio scosse la testa: “Sembra di
avere un
figlio, anziché un fratello, con la differenza che, prima o
poi, un
figlio se ne va dal lettone di mamma e papà.”.
“Come
se ti desse fastidio.”
“Solo
quando mi ruba tutte le coperte.”
“Di
solito sei tu che le rubi, poi al mattino me lo trovo appiccicato
addosso.”.
I
due ragazzi si scambiarono un bacio veloce sulle labbra, poi si
separarono con gli sguardi assonnati ma sereni: “Ti
aspettiamo di
là, tu controlla le porte.” concluse Mercuzio,
prima di sparire
nel corridoio buio.
Con
calma, il ragazzo più grande lo osservò
allontanarsi, poi si
assicurò che ogni accesso all'appartamento fosse chiuso
prima di
spegnere tutte le luci e dirigersi a propria volta in camera; nella
penombra gettata all'interno dai lampioni che davano sulla strada,
Benvolio sentì il cuore balzargli in gola nel vedere
Mercuzio già
sotto le coperte, che abbracciava Romeo, e sentì
prepotentemente il
desiderio di raggiungerli e chiudere al di fuori ogni bruttura, ogni
cosa poco importante.
C'erano
solo loro tre e nient'altro.
Senza
dire una parola, egli scostò la trapunta e le lenzuola e si
distese
con un sospiro soddisfatto, allungando le braccia per abbracciare a
propria volta il cugino.
“Buonanotte...”
mormorò, prima di addormentarsi pacificamente.
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