Note.
Questa one-shot risale al 2011, e, come tante altre cose, me ne sono
dimenticata. Tant’è che ci ho riso, quasi non
fosse mia. In ogni caso mi sembra
ovvio, dato l’argomento, dedicarla ad un’autrice
che sta tenendo viva questa
sezione, e lo sta facendo splendidamente. A te, antares_78.
Sono incinta.
Aspetto un figlio.
Aspetto un figlio, House.
House, aspetto un bambino.
Porto una creatura dentro di me.
No,
ha del paranormale.
House, diventerai padre.
La
situazione non era grave. Di più.
«Stai
facendo una videochiamata con un tuo spasimante? Se vuoi me ne vado,
non mi
piacciono gli incontri a tre.»
Ti
avrà
vista dall'altra parte del vetro parlottare davanti allo schermo del
computer.
«Ti
devo dire una cosa, House» chiarisci subito, indifferente
alle sue
provocazioni.
«Anche
io. Al prossimo consiglio di amministrazione ho bisogno che tu metta
una buona
parola per me: ho bisogno di un diafanoscopio più
grande.»
«Hai
una sala di diafanoscopi.»
«La
presbiopia incalza.»
«Hanno
inventato gli occhiali.»
«Mi
fanno perdere una percentuale sul fascino.»
«House,
senti, ti avrei chiamato io, ma visto che sei qui…»
«Se
è femmina sarà sicuramente più bella
di te.»
«Che
dici.»
«Occhiaie,
disgusto verso la fettina di pollo che fino a qualche settimana fa ti
deliziava
mangiare tutti i giorni a pranzo, e le ragazze sono proprio in
forma.»
Avevi
immaginato questo momento in mille versioni diverse nelle ultime 48
ore, ma mai
così.
«Al
laboratorio analisi hanno ricevuto una richiesta sotto falso nome.
Hanno cercato
di rintracciarne l’identità senza successo, e
allora si sono rivolti a me.» Fa
una delle sue facce strane, corrugando la fronte e fingendo di pensare
intensamente.
«Chissà perché proprio a me.»
Zoppica
sino al divano dove si siede, massaggiandosi la gamba. «E
allora ho aperto il
referto, e mi sono detto che l’unica donna incinta che doveva
avere scelto il
luogo dove lavorava per farsi prelevare sangue, quando intorno a noi ci
sono
più cliniche che supermercati, eri tu.»
«Che
stupida, eh.»
«Ti
ho risparmiato una smielata confessione. Anche se, non so, magari
l’avrei
preferita.»
«Sei
stato tu ad indagare, o sbaglio?»
«Mi
ci hanno costretto!» fa una voce infantile.
«In
quanti lo sanno?»
«Che
una donna è incinta?»
«Che
la donna incinta sono io.»
«Allora
è vero!»
«House!»
«Scusa,
stavo aspettando la smielata confessione.»
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