Le
recensioni passate
mi hanno portato a riformulare la storia. Spero che questa vada meglio.
Tana del
Coniglio
sarebbe il luogo dove è nata Judy, perché non
ricordo come si chiami nel film.
Questa
è la canzone
che c’è alla base della one-shot, ascoltatela.
https://www.youtube.com/watch?v=tGOaIJAvxLc
Dopo tanto insistere e tanto
spingere, alla fine Judy si era
convinta a trovare un coniglio, frequentarlo e poi annunciare il loro
matrimonio.
Il coniglio in questione era poi un
ottimo partito, e anche
niente male per gli occhi, si parlava appunto di Buster Kaninchen, la
cui
famiglia era la più ricca e influente di tutta la Tana del
Coniglio, nonché proprietari
del Bazar Alì Qua Qua di Zootopia.
Non c’è bisogno
di dire che, dato che è cosa nota a tutti,
tale Bazar era un franchising di centri commerciali che quasi
monopolizzavano
il mercato.
E tuttavia, mentre l’intera
famiglia di Judy, e con essa
tutta la Tana del Coniglio, era entusiasta, Judy non sembrava niente
affatto
convinto e la colpa era di una certa volpe, che nonostante lei
evitasse, non
demordeva nel farsi sentire o nel cercarla.
Cosi per evitare inutili
ripensamenti, Judy aveva affidato
le incombenze alla madre e si era calata in un caso di traffico di
droga con l’agente
B. Bison.
Mancavano ormai cinque giorni al
matrimonio e Judy, che era
riuscita a evitare quella volpe per tutto il tempo, era tornata a casa
stanca
dopo un turno snervante dietro al suo nuovo collega B. Bison nella zona
del
porto.
Era ormai arrivata alla fine delle
scale, quando lo vide:
lui era lì, in piedi, in attesa davanti alla porta.
Le mancò il fiato, ma poi
ripresasi disse:” Che ci fai qui?”
Con il suo sorriso smagliante le
rispose:” Non scrivi, non
chiami, mi eviti. Che devo pensare?”
“Che ho troppe cose da
fare!” Rispose Judy con una certa
ironica sicurezza, che però crollo appena lui gli
afferrò la zampa.
“Un dollaro per ogni tuo
pensiero.” Disse avvicinandosi a
Judy e cominciando a riempirle di baci il collo.
“Aspetta non
qui.” Disse Judy, staccandosi a fatica:”
Entriamo”
Poi ripresero a baciarsi.
“Mi
sei mancata così
tanto” Continuo mettendo le sue zampe sotto la maglietta di
Judy.
I pensieri e le sue ansie erano ormai
lontani e sentiva di
starsi perdendo e le piaceva.
Amava quella volpe, ogni bacio, ogni
sua carezza la
trascinavano in una zona di lei più selvaggia.
Alla fine si lasciò
sdraiare sul letto e vide la sua
maglietta scivolare via cadendo al suolo e inarcò la schiena
per favorire la
rimozione dei pantaloni.
Poi lui la prese delicatamente e lei
si senti come
galleggiare su una nuvola.
Si svegliò che erano le
sei del mattino pensando che si
fosse trattato di un sogno, ma il respirare ritmico e delicato della
sua Judy,
lo riportarono alla realtà: lei era lì, lui era
lì e avevano fatto l’amore.
Il suo profumo, il suo calore, gli
accesero un fuoco dentro
che lo spinsero a baciarle il collo, per poi scendere sul incavo dei
seni.
E dopo averlo fatto ancora si
riaddormentarono.
Fu Judy questa volta a svegliarsi e
si accorse che era quasi
mezzogiorno ed era in ritardo di un’ora
sull’appuntamento con il suo fidanzato
Buster.
“Dove vai?”
Chiese lui, biascicando le parole e afferrandola
delicatamente.
“Farlo sette volte tra ieri
sera e sta mattina non ti è
bastato?” Chiese Judy di rimando.
“Non tanto.”
Rispose lui, ironico, ma poi si fece serio:” Qual
è il problema coda a palla?”
Stava per scoppiare a piangere,
quando la sua zampa le accarezzò
il viso generandole un brivido.
Si baciarono di nuovo e poi Judy
disse:” Mi devo vedere con
Buster, e sono già in ritardo.”
La volpe prese il suo viso fra le
zampe e la baciò di
nuovo:” No, coda a palla, oggi resti con me.”
“Se mi ami davvero, vai ti
prego.” Disse lei, trattenendo a
stento le lacrime.
“IO so cosa voglio, e
tu?” Ribatte lui, alzandosi e uscendo.
A quel punto Judy scoppiò
in un pianto disperato, non andò a
quell’appuntamento, con una scusa (mal di testa, stanchezza o
qualcos’altro) lo
aveva disdetto e si diresse in sala, salì sul tapis roulant
e passo il tempo,
fino alla stanchezza, a correrci sopra.
Poi ritornò Nick, sempre
sorridente e raggiante.
“Judy.”
Disse:” Carotina, ci sei?”
“Sono in bagno.”
Fu la risposta.
Ma quando uscì, a Nick fu
sufficiente un’occhiata per
accorgersi che c’era qualcosa che non andava.
“Tutto bene Judy?”
Chiese
La risposta fu secca:”
Tutto bene, sono solo stanca. Sai i
casi, l’allenamento e il… il matrimonio.”
“Judy non
mentirmi.” Disse perentorio, ma anche dolcemente,
“Gideon…
è venuto e.…” Era senza fiato
“Non avevi detto di sapere
come fare con lui.” Disse, con un
pizzico di ironia, Nick.
Ma poi la vide piangere e la strinse
a sé:” Voi conigli siete
cosi emotivi.”
“Ti prego Nick, tieni
stretta, sei il solo di cui mi possa
fidare.”
“Be siamo amici, colleghi e
coinquilini.” Disse Nick.
Si, perché con i prezzi
degli affitti a Zootopia, Nick e
Judy avevano pensato di prendere un appartamento insieme,
così da dividere le
spese (ma questa è un’altra storia)
“Ora sediamoci e
parliamo.” Disse Nick a Judy
Judy poteva davvero contare su Nick,
era suo amico e lei non
aveva segreti per lui, si conoscevano come se fossero la
metà esatta della
stessa persona.
“Ho paura, non voglio
sposarmi e poi…” Cominciò Judy.
“E poi, ami Gideon
Grey.” Continuò Nick:” Lo ami e lui ama
te e questo è troppo strano e nessuno potrebbe
accettarlo.”
“Esatto.” Ribatte
Judy:” Nessuno capirebbe.”
“La cosa che ti devi
chiedere: è che cosa vuoi tu?” –
“Non
ti curare di ciò che vogliono gli altri. Non è
questa la Judy che ho
conosciuto, no. Ho
conosciuto una
persona una volta, una persona davvero testarda. Questa persona, pur
non avendo
il fisico adatto, volle diventare qualcosa che non poteva diventare e
ci
riuscì.”
Judy capì al volo cosa voleva dire, e stava per parlare, ma
Nick la interruppe.
“Hai scelto di fare la
poliziotta, in barba ad ogni
convenzione, e ora che vuoi fare? È un senso di colpa quello
che ti tormenta,
pensi che sposando un coniglio tu possa ottenere il perdono dei tuoi,
che così
li accontenterai, che sarete tutti felici. Judy, non essere una
coniglietta
ottusa, tu sei molto più di così.”
“Nick, grazie, ma credo che
questa sia la scelta più giusta,
anzi la migliore.”
“Vedi.” Ribatte
Nick:” Dici la migliore, non la più giusta.
Fai la cosa giusta Judy.”
“Oh, Nick.
Grazie.” Concluse Judy:” Sei un amico, ma non so
cosa fare. Ti prego abbracciami, tienimi stretta a te. Ho paura, non
voglio
sbagliare, lo faccio sempre, cerco sempre di dare il meglio, ma non
è mai
abbastanza.”
Nick non disse più niente,
si alzò, posò il suo succo di
mirtilli e si avvicinò a Judy per abbracciarla.
Sapeva che la sua amica aveva bisogno
di sentirsi protetta,
per quanto si facesse forte, infondo Judy era una persona fragile,
dilaniata
dalle proprie scelte e fra l’essere un coniglio ed essere
sé stessa.
E mentre la strinse a sé,
le baciò la fronte:” Carotina, so
che farai la scelta giusta.”
L’indomani Judy
chiamò Buster e lo lasciò, aveva fatto una
scelta, una scelta che le era costata la poca rispettabilità
che le rimaneva
fra i conigli della Tana del Coniglio.
La gente che frequentava, per quei
conigli, non era gente
rispettabile, ma a Judy questo non importava era un coniglio
sì, ma era prima
di tutto Judy.
Un anno dopo divenne la signora Grey,
troncando
completamente tutti i rapporti con chiunque alla Tana del Coniglio. (
ma questa
è un’altra storia)
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