A fondo

di AlexBlack
(/viewuser.php?uid=119120)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


A fondo


E' uno stato di confusione quello che senti in certi momenti. Come se cercassi di nuotare fino a riva, ma non hai idea dove essa sia. L'acqua è quasi alla gola, il fondo non lo tocchi. Non sai neanche cosa ci sia sotto i tuoi piedi.
Non sai dove nuotare, ma un modo per uscirne lo vuoi trovare.
E' la solitudine che ti stringe il cuore, ti soffoca il sorriso, ti blocca le parole. Boccheggi.
Sei sola.
Vorresti piangere, ma neanche le lacrime hanno la forza di uscire. La testa gira e non sai in che direzione. Non ci si vede più nulla in questo tornado di emozioni stantie che hai cercato di nascondere per troppo tempo. Stanno lì, proprio in un angolo dietro al cuore. Ma ti attaccano prima o poi. Ti attaccano e non sai cosa fare. Dove sta la luce? Dove sta la riva? Affoghi, affoghi.
Vuoi affogare, in realtà, e neanche te ne accorgi. La solitudine ti sotterra.
Vuoi scappare. Non da dove abiti, no. Da te stessa. Vuoi scappare dalle sensazioni che non ti piacciono, vuoi scappare dal dolore, dalla consapevolezza, dai problemi, dalla solitudine.
Ma è difficile scappare da noi stessi.
Si finisce per essere spaccati in due, in qualche modo. Ovattare il cuore e non starlo più a sentire, cercare di zittirlo, non è quello per cui siamo stati creati.
Eppure ci si perde, così, in un bicchiere d'acqua che ci sembra un oceano in tempesta. E la riva non la si vede più, e l'unica soluzione è affogare lì dove siamo. E non ascoltarlo, il cuore, scappare anche da quel dolore che ci sta trascinando a fondo. Andando a fondo con lui.






 
*




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3449064