Per la Conviventeh,
che oggi compie gli anni.
Scusami, ma non sono riuscita a
scrivere niente di più decente.
Spero ti accontenterai di questo
obbrobrio.
Love
ya.
There’s no one here that we can blame.
[Ostinato silenzio]
Ogni volta, appena rimangono da soli, la prima cosa
che Draco fa è togliergli gli occhiali.
Con una strana delicatezza che inizialmente Harry
non pensava gli potesse appartenere, Malfoy gli sfila
gli occhiali tenendoli per le astine e – sempre delicatamente, come se fossero
una preziosa reliquia – li appoggia sul comodino, accanto alla bacchetta.
-Sei crudele, però.-
ridacchia, Harry, stringendo con forza gli occhi cercando di abituarsi a vedere
senza le lenti. –Non vedo niente così…
-
Draco
sbuffa fingendosi irritato. Lo afferra per la cravatta, lo tira verso di sé
facendolo cadere sul materasso e – dando appena il tempo al Grifondoro
di girarsi per fronteggiarlo – gli sale a cavalcioni sullo stomaco, le braccia appoggiate alle sue
spalle.
-Sei più cieco di una talpa, Potter.- sbuffa a un
soffio dalle sue labbra. –O forse anche peggio… -
-Simpatico come sempre, Malfoy.-
mormora invece il Grifondoro, mordicchiando
leggermente il labbro inferiore dell’altro e facendo scorrere lentamente e
appena sfiorando le mani sulla sua schiena – e lo sente tremare attraverso la
stoffa leggera della camicia e non ci pensa due volte a sbottonargliela e farla
scivolare velocemente sulle braccia.
-No.-
è brusca e violenta, la stretta delle mani fredde di Draco
sulle sue braccia appena la camicia si ferma all’altezza dei gomiti. –Non
toglierla.- sembra quasi spaventato da qualcosa…
-Va tutto bene?- a volte non capisce cosa passi per
la testa di Draco… E, questo, in un certo senso lo
spaventa.
Il Serpeverde si chiude
all’improvviso in un ostinato silenzio, ma Harry
potrebbe quasi giurare di sentirlo pensare - Lo vedresti. Vedresti cosa sono davvero e mi odieresti…
Un brivido percorre la schiena ora scoperta di Draco che stringe le braccia intorno al collo di Harry,
nascondendo la testa contro il suo petto. Ascolta il battito del suo cuore che spera
allontani quell’inspiegabile paura che lo attanaglia –
proprio come le spire di una serpe.
Sente Harry sbuffare.
–Lo sai che non ti darò tregua fino a che non me lo dirai… -
Ma
il silenzio sempre più ostinato del Serpeverde lo fa
desistere, per il momento: gli stringe una mano su un fianco e l’altra si
poggia delicatamente tra le scapole e lo ribalta sul materasso. Rimane a
osservarlo per qualche secondo che gli sembrano ore e non può fare a meno di
pensare che davvero gli nasconde qualcosa – e che gli
sembra terribilmente fragile: percepisce chiaramente le ossa del bacino sotto
la pelle anche solo sfiorandogli i fianchi, mentre quelle dei polsi e delle
caviglie sporgono dalla pelle pallida come spuntoni e le scapole sembrano
volersi staccare dalla schiena da un momento all’altro.
-Cosa c’è?- mormora, incatenando gli occhi grigi di Draco nei suoi. –E non mi dire che non c’è niente, perché
non ti credo.-
Draco
non gli risponde – anche perché non potrebbe – e si limita a sporgersi verso di
lui, posando leggermente le labbra sulla cicatrice sulla fronte.
-Ora non ha importanza, fidati. Per favore.- quelle
parole sembrano una muta richiesta d’aiuto, alle orecchie di Harry… ma decide di non insistere perché infondo con Draco è sempre così. Sembra quasi
che non si fidi di lui e questo lo ferisce, ma – come sempre – Harry finisce
per acconsentire e non fa più domande.
Perché,
infondo, è quello che Draco desidera davvero.
Che
smettano di fargli domande,
che smettano di imporgli
di fare qualcosa,
che smettano di prendere decisioni al posto suo…
E, per un attimo, il sorriso di Harry riesce a
fargli dimenticare il mondo e tutto quello che dovrebbe fare. Ma all’improvviso
si ricorda che, nascosto da quel sottile strato di stoffa della sua camicia, il
Marchio del Signore Oscuro occhieggia per tutto il
tempo il Bambino Sopravvissuto – come a ricordargli che non potrà scappare dal
suo destino.
Just give me time, and I'll be fine.
Wake up for every wasted moment…
Oblivious, forgot about us.
You left without
a sign of warning.
D.P.P.: Deliri
Post Partum
Cos’è? Non ne ho idea. Fa schifo. È orripilante. Basta, non ce la
faccio.
*si droga di caramelle allo zucchero*
Ehm. Niente. Non so che dire – ho raggiunto livelli di schizofrenia che
mi faccio paura da sola.
Ancora auguri alla Conviventeh *passa torta* e alla prossima.
Maki
P.S.: sono in fissa per gli EarlyRise, al
momento. La canzone è Oblivious,
just so you know.