Le gioie della paternità

di Elisir86
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2

Vestiti

 

 

In quel momento gli occhi di Romano erano due fessure di gatto, affilate come rasoi e pronte ad uccidere con un solo sguardo chiunque. “Non sono carini?” -sopratutto quel bastardo di spagnolo che lo aveva portato a forza via da casa sua- lo aveva sommerso con tutti quei pomposi vestiti femminili.

“Li ho fatti realizzare apposta per te!” disse gioviale Antonio, poggiato placidamente in piedi accanto all'armadio, in una posa che lui avrebbe definito semplicemente come: da preda!

“Carini un cazzo!” aveva esclamato il bambino “Sono da donna!”

L'uomo rise divertito, avvicinandosi “Sono sicuro che ti staranno benissimo!” ne prese uno verde smeraldo con delicate mani, era pieno di laboriose ed umilianti decorazioni di stoffa equivoca e pietre preziose “Questo ti farà sentire una regina!”

Romano inalò pericolosamente fiato e strinse i pugni con rabbia, prima di colpire Spagna con un bel calcio piazzato negli stinchi.

“Sono un maschio cretino!” aveva urlato, mentre guardava l'altro ululare e saltellare per la stanza come il cretino che voleva far sembrare lui.

 

Tre ore più tardi, Romano era davanti ad un certo Carlo V conosciuto da tutti -ma non da lui- come il Re di Spagna squadrandolo con furore senza minimamente nascondere il suo bisogno e desiderio di vederlo incendiarsi con una delle candele, vestito con un scomodissimo abito femminile pieno di... trine e merletti, con il corsetto che gli lacerava i fianchi e la gonna che pesava più di lui.

Antonio nel corso della presentazione ufficiale si era tenuto in disparte, ma ora era chino sul suo volto e con un ghigno fastidioso e beffardo, gli stava sussurrando all'orecchio: “Il rosa ti dona sai?”

Romano per protesta gli pestò per la quarta volta in quella serata il piede sinistro, colpendo con la precisione di anni il mignolo ormai martoriato.

“Bastardo...” borbottò, schiacciando con forza il tacco sul dito martirizzato, desiderando ridurlo in polvere o veder staccarsi quel pezzo di carne.

Antonio con le lacrime che gli scorrevano dagli occhi, trattenne a stento un gemito lamentoso, consapevole che la rigida etichetta di corte avrebbe mal tollerato un comportamento meno che eccellente da parte sua.





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