Eccovi
l'aggiornamento, col penultimo capitolo della storia.
Spero
vi piaccia. Come sempre, grazie a chi segue con affetto questa
fanfiction :)
Dove
c'è Lina, c'è un tesoro
I viaggi di
ritorno hanno
sempre in se un misto di nostalgia e serenità. Era stato un
grande
viaggio quello e anche se questa volta non aveva affrontato
né
demoni né draghi né troll, per Lina era stato il
più intenso che
avesse vissuto. Ricordava il suo primo incontro con Jack, il suo
stato d'animo d'allora, perso e rassegnato all'oblìo.
Ricordava
l'indolenza che l'aveva accompagnata per gran parte del tragitto, il
suo sentirsi sballottata senza appigli, come se si fosse trovata fra
le onde, senza una zattera a cui aggrapparsi. Ricordava ogni istante
vissuto con Gourry, fin da quando si erano rivisti per caso nelle
prigioni del porto di Seyruun, di come lui si fosse preso cura di lei
senza chiedergli nulla e di come l'avesse presa per mano e
accompagnata in quel cammino doloroso che aveva dovuto percorrere per
lasciarsi il passato alle spalle e rivedere la luce. Ricordava
l'incontro coi genitori di Yonas e con la sua piccola Aubree e di
quanto avesse sofferto nel doverla lasciare di nuovo, lei,
così
piccola e unica testimone di quanto l'aveva legata all'uomo che aveva
amato. Ricordava tutto, da Elizabeth alla pergamena che le aveva
donato e che l'aveva condotta all'isola di Turkos, la misteriosa
Leesel e la riscoperta di un sentimento che provava da sempre, ma
seppellito da anni di lontananza e incomprensioni. Amava Gourry, solo
lui riusciva a farla sentire completa e viva, solo con lui poteva
condividere appieno il tipo di vita più consono a lei, solo
lui
poteva farla tornare a vivere. Era la sua spalla, la sua forza e
niente, nemmeno le mille tempeste che avevano affrontato, aveva
cambiato tutto questo. Avevano avuto bisogno di tempo, di stare
lontani, di percorrere strade diverse ma alla fine si erano
ritrovati, per caso o per destino. Non importava, si erano ritrovati
in un mondo immenso che avrebbe potuto allontanarli per sempre. Ci
erano riusciti, come sempre, accettando il loro passato, non
rinnegandolo ma facendone tesoro per il loro futuro. Lo amava, come
aveva amato Yonas e allo stesso tempo in maniera diversa. Esistono
tanti tipi di amore e nessuno è mai uguale all'altro, dopo
tutto...
E nel suo cuore ci sarebbe sempre stato posto per entrambi.
Sospirando,
con un salto si
sedette sulla balaustra della Perla Nera ad osservare il via vai di
pirati che andavano avanti e indietro, sotto gli ordini di Jack
Sparrow. Era un pirata maestoso, strambo ma che ti lasciava a bocca
aperta nel vederlo comandare finalmente la sua nave. Era fiero e
sapeva anche incutere terrore e rispetto, davanti al suo timone. La
Perla Nera era enorme, caotica, diversissima dalla piccola
imbarcazione che avevano usato nei mesi in cui l'avevano inseguita.
Su quella nave ti sentivi invincibile e il pirata sapeva manovrarla
in maniera impeccabile. Capiva come si sentiva Jack, doveva essere
qualcosa di molto simile a quello che provava lei quando lanciava un
incantesimo molto potente. Non erano molto diversi, loro due...
"Sai, Jack
mi regala la
nostra vecchia imbarcazione! Posso continuare a girare i sette mari".
Lina si
voltò, sorridendo ad
Alix, venuta a sedersi accanto a lei. "Beh, ormai quella
imbarcazione non ha segreti per te. Potrai essere indipendente ed
evitare di tornare ad annoiarti a Tortuga o di rimanere legata a
Jack, se avessi idee di viaggio diverse dalle sue". Jack, dopo
aver abbandonato solo soletto e in lacrime Morgan sull'isola di
Jaquelina, aveva legato la loro vecchia imbarcazione alla Perla Nera
e l'aveva trainata insieme a tutti loro nel viaggio di ritorno. E
trovava una buona idea che il pirata volesse donarla ad Alix. "Avrai
bisogno di un aiuto però, non puoi governare da sola una
nave.
Qualcuno che ti aiuti a tenerla pulita te lo devi cercare...".
Ah, si odiava, si malediceva. Perché il suo istinto la stava
guidando a dare un aiuto a quell'idiota di Daryl?
Quasi
leggendole nel pensiero,
Alix ridacchiò. "So a CHI ti riferisci! Oh, lui vuole venire
ovviamente, si è proposto per ogni lavoro che io
riterrò necessario
ma... oh Lon, averlo attorno tutto il giorno? Non ce la posso
fare...".
"Ti
ubbidirà come un
cagnolino" – rispose Lina, tranquilla. Ne era certa, Daryl
stavolta non avrebbe sgarrato. Era innamorato sul serio di Alix e
forse per la prima volta in vita sua si sarebbe comportato bene. E se
non lo avesse fatto... beh, affari suoi! Solo lui poteva giocarsi al
meglio le sue carte con la ragazza di cui era innamorato e nessun
aiuto esterno poteva aiutarlo in questo. "Ma lui non ti piace
per niente, Alix?".
"Non lo so,
non l'ho
ancora deciso! Vedrò...".
Lina
sorrise. "Quindi hai
deciso di prenderlo con te?".
"Beh, dopo
tutto mi serve
uno sguattero e lui è giovane, forte e si è
proposto gratis".
La maga la
guardò di
sottecchi. "Sei perfida, lo sai? Quasi quanto me...".
Alix
annuì. "E me ne
vanto! E tu e Gourry invece? Vi farete scortare fino al continente e
poi riprenderete a viaggiare insieme?".
A quella
domanda, Lina fece un
sorrisetto furbo. "Non proprio! Prima faremo una piccola tappa,
ne ho già parlato con Jack".
"Una tappa?
E dove?".
D'istinto,
Lina strinse il
ciondolo che portava al collo. C'erano tante cose che si erano detti
lei e Yonas a Turkos, cose private, personali, cose che avrebbe
portato con se per sempre come un tesoro. Ma c'erano anche altri
tesori che voleva portar con se, di ritorno da quel viaggio, e Yonas
gli aveva fornito una traccia su cui si era arrovellata ogni notte,
da allora.
"Per
quanto riguarda
l'oro, ti do solo un suggerimento. Ci sei andata vicina, è
in una
delle isole che hai visitato. Nella terra e fra le rocce. Ma
è sotto
l'acqua che devi cercare, se lo vorrai trovare".
Nella terra
e fra le rocce ma
sotto l'acqua. Apparentemente quello che le aveva detto Yonas non
aveva senso, aveva tirato in ballo tre elementi naturali che non
avevano nulla a che fare fra loro, apparentemente. Ma Yonas la
conosceva bene, aveva capito da subito quale fosse la sua natura e se
le aveva dato quella specie di traccia era perché sapeva che
avrebbe
stuzzicato la sua curiosità e la sua intelligenza e che ne
sarebbe
venuta a capo.
E forse ci
era riuscita! O
almeno ci sperava... Perché c'era un posto dov'erano stati
lei e
Gourry durante quel viaggio, un posto che risvegliava in lei un sordo
terrore per quanto aveva rischiato di perdere ma che aveva
rappresentato un punto di svolta. E se tanto le dava tanto,
corrispondeva alla traccia donatagli da Yonas. "Queste isole
pullulano di tesori, Alix, le batteremo palmo a palmo per quanto ci
sarà possibile. Io mi son scelta la mia, da esplorare con
Gourry.
Sono d'accordo con Jack, ci lascerà lì per una
settimana, mentre
voi esplorerete le altre, e poi tornerà a prenderci per
proseguire
verso il continente. E a giochi fatti, vedremo chi di noi
avrà avuto
più fiuto per oro e gemme preziose".
Alix
sorrise, furba. "Non
ti chiedo niente perché il tuo sguardo lo conosco! Hai una
traccia
ben precisa, è?".
"Puoi
scommetterci".
...
"Svegliaaaa!".
La voce di
Jack rimbombò
nella loro cabina, rompendo il meraviglioso e sonnecchioso silenzio
del primo mattino.
Lina e
Gourry saltarono sul
letto come cavallette, presi alla sprovvista da quel risveglio
inaspettato.
La maga
fulminò il pirata con
lo sguardo. Che cavolo ci faceva a quell'ora del mattino, nella SUA
cabina, Jack Sparrow? "Ma ti sei rincretinito?".
Jack la
guardò, poi guardò
Gourry e poi tornò a guardare lei. "Siete troppo assonnati
per
pensare di aver interrotto qualcosa a luci rosse, per fortuna. Anche
se, sarebbe stato divertente è!".
"Che
diavolo vuoi?"
- ringhiò Lina.
"Siamo
arrivati alla tua
dannatissima isola che mi ha fatto fare una dannatissima variazione
sulla rotta di ritorno. Mi hai rotto le scatole perché ti ci
riportassi e ora fai la lagnosa?".
A quelle
parole, Lina di colpo
fu sveglia. "La MIA isola? QUELL'ISOLA???".
Jack
sbuffò. "Sì,
quella dove mi hai già fatto perdere tempo quando ti sei
gettata in
mare per salvare Gourry, durante la tempesta. Per giorni vi avevamo
cercato, ricordi? Poi mi dovrai spiegare cos'ha di tanto interessante
questo posto e, se ci troverai qualcosa di prezioso, come hai fatto
ad avere la pista giusta".
"Te lo puoi
scordare"
– rispose Lina, alzandosi dal letto e spingendolo verso la
porta.
"E ora fuori, ci dobbiamo vestire".
Senza
troppi complimenti,
gettò fuori dalla camera il pirata e poi prese Gourry,
ancora mezzo
addormentato, per il polso, obbligandolo ad alzarsi. "Coraggio,
ti voglio sveglio e attivo! Si va verso la ricchezza, mio caro".
"Ma mi
spieghi dove
stiamo andando e cosa hai in mente?".
Lina
sorrise. Era stata vaga
anche con lui, a dire il vero. L'isola dove sarebbero giunti di
lì a
pochi minuti, in entrambi non risvegliava ricordi piacevoli ma era
esattamente dove Yonas gli aveva suggerito di andare, ne era sicura.
Ogni indizio portava lì, dove Gourry era quasi annegato,
dove
l'aveva salvato per il rotto della cuffia dopo il naufragio, dove lei
era crollata, aveva pianto e detto definitivamente addio a Yonas,
accettando la sua morte. "Stiamo andando dove avevamo fatto
naufragio quando hai rischiato di annegare. Lì abbiamo
toccato il
fondo, lì diventeremo ricchi. La giusta ricompensa per
quanto patito
in questi mesi di viaggio".
Gourry per
qualche istante
rimase silenzioso, accigliato. Lina sapeva che ricordava anche lui
quel posto piuttosto bene e che forse ne era ancora turbato, ma
sperò
che non facesse storie.
Alla fine
lo spadaccino
sorrise, pacifico. "Se dici che quel posto va bene per noi, non
c'è problema".
Era bello,
pensò Lina dopo
quelle parole, saperlo sempre dalla sua parte, con una fede
incrollabile verso di lei. Poche cose diventavano certezze, nella
vita. E Gourry era una di quelle. "Sai Gourry, è bello
imbarcarsi in un'avventura così, spensierati e sereni, come
una
volta, senza segreti o dolori che ci allontanano e ci fanno star
male. Così, solo per il gusto di cercare, scoprire e vivere
un'avventura".
Lo
spadaccino le appoggiò una
mano sulla nuca, stropicciandole i capelli. "Sono perfettamente
d'accordo".
"E allora
sbrigati a
vestirti! Oro e gioielli ci aspettano!" - esclamò, dandogli
una
pacca sulla spalla.
Dieci
minuti dopo erano pronti
sul ponte della Perla Nera. Lina osservò quella nave
immensa,
pensando a quanto sarebbe stato piacevole il viaggio di ritorno,
sereni e pieni di tesori. "Ci vediamo fra una settimana, Jack!
Non tirarmi un bidone".
"Non sono
mica tanto
scemo, piratessa, come minimo, se lo facessi, mi cercheresti ai
quattro angoli del mondo per vendicarti".
Lina
ridacchiò. "Ma
quale piratessa? Sai, stando con la tua ritrovata ciurma, ho capito
che i pirati sono puzzolenti, trogloditi e che urlano troppo per i
miei gusti. Preferisco fare la maga".
"Ah, quanto
talento
sprecato ragazza" – borbottò Jack.
Di fianco a
lui, venuto a
salutarli, Daryl scosse la testa. "Sei matto? Ringrazia il cielo
che se ne torni a terra! Se resta, questa ci frega tutto l'oro
nascosto nei sette mari. Fidati, quando si tratta di guadagni e
tesori, meglio non essere in affari con lei".
Lina gli
sorrise, maligna.
"Invece di fare lo spiritoso, pensa alla tua Alix. Hai da
impegnarti, mio caro. Hai davanti una lunga strada per arrivare a
lei, tutta IN SALITA!".
Daryl
sospirò. "Carina
come sempre, Inverse, non ti smentisci proprio mai. E ora su, vai!
Sono stanco di sentirti, di prima mattina la tua voce ha la
capacità
di spaccarmi i timpani".
"Volete una
scialuppa?"
- chiese Jack.
"Si"
– affermò
Gourry. Ma Lina lo bloccò. "No grazie, non ci serve".
Lo
spadaccino sbiancò.
"Perché?".
"Semplice,
in volo faremo
più in fretta". E prima che Gourry potesse protestare, Lina
lo
afferrò per la maglia, per poi volare alta in cielo.
Volò a pelo
dell'acqua, gustando la freschezza delle goccioline che le bagnavano
il viso.
Era una
giornata splendida,
serena e limpidissima, la giornata ideale da passare con il proprio
uomo su un'isola deserta a caccia di tesori. Ignorò i
lamenti e la
presa convulsa sulla sua vita di Gourry, come sempre terrorizzato dal
volo, e si gustò attimo per attimo quel momento di assoluta
libertà.
Era così diverso dalla volta precedente, in mezzo alla
tempesta, con
Gourry che non respirava. Erano cambiate tantissime cose da allora,
in meglio. Non avrebbe mai creduto che la ruota avrebbe ripreso a
girare dalla sua parte.
Quando
giunsero all'immensa e
bianchissima spiaggia, si abbandonò su di essa. Era morbida,
calda,
accogliente. Era tutto perfetto. "Stai bene?" - chiese a
Gourry, al suo fianco, ancora pallido e incredulo di essere a terra.
"Non mi hai
dato il tempo
di prepararmi al volo" – si lamentò lui.
"Se lo
avessi fatto,
saresti stato una lagna".
"Mi
verranno i capelli
bianchi, con te".
Lina si
voltò verso di lui,
sorridendo. Appoggiò il mento alla mano, osservandolo
divertita.
"Questo posto mi ricorda che sei in debito con me per tante
cose, mio caro. Ti conviene non lamentarti troppo".
Gourry
rispose al sorriso,
accarezzandole la frangia con l'indice della mano. "Non
smetterai mai di rinfacciarmelo, vero?".
"Te lo
rinfaccerò solo
quando meriterai che te lo rinfacci".
Si
guardarono, calò il
silenzio e le loro labbra si unirono in un lunghissimo e dolce bacio.
Erano soli, pensò Lina. E fare l'amore con lui su quella
spiaggia
sarebbe stato fantastico. E, pensò, di tempo per farlo ne
avrebbero
avuto a volontà, dopo aver trovato l'oro. Ma doveva
sbrigarsi a
dirlo a Gourry perché era già steso su di lei e
se non lo avesse
bloccato, nel giro di pochi secondi non sarebbe più riuscita
a
farlo. Allontanò le labbra dalle sue ed era una cosa che gli
costava
tantissimo. "Aspetta..." - sussurrò con la voce rotta
–
"Sai perché siamo quì, giusto?".
"Si.
Però..." -
protestò lui.
Lina gli
strizzò l'occhio.
"Lo conosci il detto, vero? Prima il dovere e poi il piacere.
Sarà molto più bello quando non avremo
più niente da cercare e
saremo liberi da ogni impegno".
Gourry
sbuffò, tirandosi su e
mettendosi a sedere. "Ma Lina, quando succederà? Quest'isola
è
enorme".
"E allora?
Se sai dove
cercare, che ti importa delle dimensioni?".
"E tu sai
dove cercare?".
La maga
annuì, tirandosi in
piedi. "Credo di si. Seguimi" – ordinò,
dirigendosi
verso l'immensa foresta tropicale che costeggiava la spiaggia.
Gourry le
si affiancò,
accigliato. Ma non chiese nulla.
Entrarono
nella fitta
vegetazione tropicale, inerpicandosi per la montagna e camminando in
sentieri di sabbia morbida e bianca come quella della spiaggia. Il
sole solleticava la loro pelle ma non era fastidioso. Era solo
piacevole, come tutto del resto. In una giornata come quella, niente
poteva andare storto. "Dobbiamo arrivare al fiume e proseguire
verso la cima della montagna. C'è una cascata, dobbiamo
arrivarci"
– spiegò, come a voler sedare la
curiosità che Gourry non poteva
non avere.
"Perché?
Come fai a
sapere che lì c'è dell'oro?".
Lina
alzò le spalle. "Non
posso esserne certa, ma Yonas mi ha fatto una specie di indovinello e
pensandoci e ripensandoci, sono giunta alla conclusione che si
riferisse a questo posto. Nella terra, fra le rocce, sotto l'acqua.
Ha senso! La cascata è circondata da rocce e oltre allo
scroscio
d'acqua...".
Gourry
annuì, finendo la
frase per lei. "Di solito c'è una caverna nella montagna...
Indovinato?".
Lina
annuì. "Sì,
esatto, c'è tutto, acqua, terra e rocce. Dietro a una
cascata sembra
un buon posto per nascondere un tesoro per un pirata, no?".
"Decisamente!".
Gourry la prese per mano, riprendendo a correre. "Dai, allora
troviamo questa cascata e questo tesoro. In fondo aspetta noi".
"Wow, che
fretta! Non ti
ho mai visto così entusiasta, Gourry!".
Lo
spadaccino rise. "Ah,
non è l'oro che mi interessa. E' più il dopo
ad attirarmi".
Lina scosse
la testa,
divertita e allo stesso tempo lusingata. Era meraviglioso che lui la
desiderasse così e in fondo Gourry aveva ragione, anche lei
non
vedeva l'ora del dopo.
Corsero una
buona mezz'ora,
arrivando al torrente che attaraversava l'isola. L'acqua era bassa,
se ci fossero entrati, forse sarebbe arrivata alla loro vita, e
zampillava vivacemente nella sua corsa verso il mare. Costeggiarono
il torrente, andando nella direzione opposta alla corrente, verso la
fonte e la cima della montagna. E dopo altri infiniti minuti di
sfacchinata, giunsero alla cascata. Avevano il fiato corto e le gambe
dolenti per la corsa in salita, ma Lina era soddisfatta. La memoria
non la ingannava mai e la cascata era esattamente dove pensava.
La maga la
guardò. Non era
immensa e nemmeno troppo alta, un salto di circa tre metri dal
costone sopra di loro. Il rumore dell'acqua che si tuffava nel
torrente però era assordante lo stesso, a ridosso della
cascata. "Mi
bagnerò i capelli" – borbottò. "Spero
almeno che
l'acqua non sia gelata".
Gourry
osservò l'acqua. "Beh,
inutile pensarci. E' da attraversare e la attraverseremo". La
prese per mano, costingendola ad entrare nel torrente.
Per un
attimo Lina trattenne
il fiato. Era gelida! Accidenti alle cascate, perché non
erano mai
composte da calde acque termali? Pregò che Yonas non si
fosse preso
gioco di lei perché, pur con tutto l'amore che provava per
lui,
sarebbe tornata a Turkos, sarebbe ridiscesa agli inferi e avrebbe
fatto altre quattro chiacchiere con lui! Meno amichevoli della volta
precedente!
Camminarono
fino al punto dove
la cascata si gettava nel torrente, presero un profondo respiro e la
attraversarono. Il violento scroscio d'acqua le fece girare per un
paio d'istanti la testa ma strinse i denti, strinse la mano di Gourry
nella sua e proseguì oltre.
Quando
furono nella grotta,
con la cascata alle loro spalle, erano bagnati ed infreddoliti come
pulcini. Gourry si guardò attorno, osservando le rocce scure
che
facevano da pareti a quella grotta nascosta. "E' un ambiente
piccolo Lina, saranno al massimo una decina di metri quadrati e, se
non sto attento, i soffitti son talmente bassi che ci
picchierò
contro la testa. Non c'è molto da guardare e se
quì c'è un tesoro,
sarà facile trovarlo".
La maga
rabbrividì. Lì sotto
c'era un'umidità pazzesca, stava congelando. I capelli le
gocciolavano sulla schiena e lo striminzito abitino che indossava era
completamente fradicio. "Facile, certo. Se prima non moriremo di
ipotermia...". Pensò al da farsi, si guardò
attorno
pensierosa. Poteva usare qualche incantesimo esplosivo per tastare il
terreno, ma si trovavano in una grotta sotto ad una montagna, non era
il caso... Potevano scavare con le mani, ma l'idea di spezzarsi le
unghie non la allettava per niente. Pensierosa, sfiorò con
le dita
il ciondolo che portava al collo. Un diamante... 'L'oro chiama l'oro,
le pietre preziose chiamano altre pietre preziose'. Sorrise. "Ma
certo, perché non ci ho pensato prima!". Gli venne in mente
la
sua infanzia, alla Gilda dei maghi, quando era una maga apprendista e
gli spiegavano le interazioni fra i vari elementi che compongono la
terra. I simili, si attraggono. La magia poteva essere distruzione,
forza, poteva annientare intere città. Ma sapeva anche
essere mite,
gentile e usata semplicemente nelle piccole attività
quotidiane come
aiuto.
Si tolse il
ciondolo,
recitando sotto voce una formula che non aveva mai usato
perché fino
a quel momento i tesori li aveva sempre sottratti ad altri e mai si
era imbarcata in una caccia al tesoro. Pensò a Daryl e a
quanto
avrebbe pagato per sapere castare un incantesimo tanto semplice e un
sorrisetto maligno le comparve in viso. Finì di recitare la
formula,
mentre il ciondolo di Yonas prendeva a lievitare in aria e a brillare
di una luce incandescente e accecante.
"Lina, che
fai?" -
chiese Gourry, stranito da quello strano rituale.
La ragazza
sorrise, osservando
quel gioiello tanto prezioso. "Sta a vedere" –
sussurrò.
Improvvisamente
il diamante
prese a fluttuare nella caverna, come guidato da volontà
propria.
Accostò le pareti, il pavimento roccioso, volando lentamente
fra le
rocce. Poi di colpo si fermò per alcuni istanti nell'angolo
destro
della caverna, cominciando poi a girare su se stesso fino a poggiarsi
sopra una grossa roccia. "Bingo Gourry! Lo abbiamo trovato".
"Ma che hai
fatto?".
La maga lo
prese per mano,
guidandolo verso il ciondolo. "E' un incantesimo semplice,
praticamente ho dato un pizzico di vita al mio ciondolo, regalandogli
la capacità di usare l'istinto".
"I ciondoli
hanno degli
istinti?".
"Istinti
primordiali
sopiti, ogni oggetto, anche inanimato, ne è provvisto anche
se in
forma latente, addormentata. Dopo averli risvegliati, questi istinti
guidano l'oggetto verso un loro simile. Più o meno
è quello che
guida noi esseri umani a stare fra noi, a cercarci, detto in parole
povere. Capito?".
"Non
esattamente".
Lina
sbuffò. "Il
diamante del ciondolo ci sta guidando verso altri diamanti, in
pratica. E a quanto pare, quì ce ne sono".
Si
fermarono dove si era
posato il ciondolo e Lina fece segno a Gourry di aiutarla a spostare
la roccia. Il ciondolo sentiva il richiamo di altri oggetti preziosi
proprio in quel punto. Yonas non si era sbagliato e proprio il suo
regalo l'aveva portata a trovare il tesoro più prezioso
nascosto su
quelle isole. Per un attimo gli si strinse il cuore e
desiderò
averlo vicino per abbracciarlo, Yonas avrebbe trovato
quell'esperienza straordinaria. Scosse la testa, ricordando a se
stessa quanto era stata fortunata a poterlo rivedere almeno una
volta. Non a tutti era concesso un tale privilegio... Rimise il
ciondolo al collo e aiutò Gourry a spostare il masso. Poi
scavarono
nella terra umida e fangosa finché le loro dita impattarono
su una
superficia liscia e dura. "Ci siamo!" - esclamò la maga,
scavando con più vigore.
Un enorme
forziere comparve
dalla fanghiglia e dalle tenebre della storia, dopo un riposo sotto
terra di secoli. Era grande, di legno, con un enorme lucchetto di
ferro che celava e custodiva il suo contenuto al mondo. Con un
incantesimo, la maga forzò la serratura, deglutendo lo
aprì.
Una miriade
di gemme,
diamanti, monete d'oro e gioielli comparvero ai loro occhi, talmente
luccicanti e preziosi da riuscire a fare luce nel buio della caverna
col loro splendore.
A Lina e
Gourry si mozzò il
fiato. La maga sfiorò i gioielli, tutti di valore
inestimabile a
prima vista. Era estasiata, di tesori ne aveva visti e rubati tanti
in vita sua ma non le era mai capitato niente di simile. "Gourry,
siamo ricchi..." - mormorò rapita, pensando che forse,
quando
si fosse ripresa, avrebbe studiato la loro storia, la loro
provenienza e la vita del pirata misterioso che li aveva nascosti
lì.
Lo
spadaccino annuì,
immobile. "Lo vedo".
Lina
scoppiò a ridere,
gettandosi col viso fra le monete e i gioielli, in estasi. "Ricchi
Gourry, ricchissimi! Torneremo nel continente con più
gioielli di un
re!". Rise, a crepapelle, come non rideva da tantissimo tempo.
Abbracciò Gourry, lo baciò con passione,
spingendolo fra il fango.
Non le importava né del freddo né del fatto che
avrebbe dovuto
contare ogni moneta, ogni diamante, ogni grammo d'oro contenuto nel
forziere. Beh, l'avrebbe fatto dopo, avevano tutto il tempo del
mondo! Il ciondolo le sfiorò il collo e si bloccò
di colpo,
tornando alla realtà. Yonas l'aveva aiutata, l'aveva
condotta fino a
quel luogo e il ciondolo che portava al collo, simbolo del loro
amore, l'aveva resa ricca. Per quanto inestimabile fosse il tesoro
appena trovato, non era nulla in confronto all'amore con cui Yonas
l'aveva guidata fin lì. E si rese conto che di tutti i
gioielli del
forziere, l'unico che avrebbe sempre amato sarebbe stato quel
ciondolo che portava al collo. Perché era di Yonas ed era
una parte
che sarebbe sempre stata importante per lei, dolorosa da ricordare e
allo stesso tempo dolce. Era stato il suo passato e le aveva dato la
spinta per intraprendere la strada per il suo futuro. Ora dipendava
tutto da lei. "Gourry" – mormorò –
"Credi che
sarà facile andare avanti? Sarà facile come
è stato facile trovare
questo tesoro?".
Gourry le
accarezzò la
guancia, come percependo i suoi pensieri. "Non è stato solo
attraversare la cascate e guardare il ciondolo, Lina... Non
è stato
facile trovare questo tesoro, è stata una strada lunga,
difficile e
dolorosa, cominciata il giorno in cui hai ricevuto la lettera di
Jack. Lina, arrivare fin quì è stata un'impresa
davanti alla quale
tanti si sarebbero arresi prima di cominciare. Ma non tu! Per quanto
difficile sia stato, hai raggiunto la tua meta. E io sono fiero di
te. Ho insistito perché rimettessi quel ciondolo
perché fa parte di
te e rappresenta ogni tua lotta, ogni tua gioia, ogni tua caduta e
ogni tuo rialzarti e ripartire. E' un simbolo, di tante cose. Per me
è solo un gioiello, per te rappresenta una parte di vita che
ti
porterai sempre appresso e che ti ha resa quello che sei".
"Non ce
l'avrei fatta se
non ti avessi avuto al mio fianco".
"E invece
sì perché,
senza nemmeno accorgertene, hai avuto la forza di fare il primo passo
e partire. Lasciare la casa di Yonas è stata la parte
più difficile
e l'hai fatto da sola. Il resto è venuto da se. Sai, dicono
che
nella vita non si abbiano mai certezze ma non è vero. TU sei
una
certezza per me e dovresti esserlo anche per te stessa. E niente
cambierà mai questa cosa, per quel che mi riguarda. Anche
quando
c'era Madeline, anche quando ho rischiato di perdermi, tu hai saputo
tenermi a galla e sei riuscita a essere il mio punto fermo".
Lina
sorrise, baciandolo di
nuovo sulle labbra. Ora era pronta davvero a tornare a casa e a
riprendere la sua vita in mano. "Ti amo" –
sussurrò, baciandolo.
Gourry la
strinse a se. "Anche
io. Ma... ". Osservò il forziere aperto, pensieroso. "Sei
malata? Mi pare così strano che non ti sia ancora messa a
contare il
valore di tutta la roba la dentro".
Lina
scoppiò a ridere,
spingendolo a terra e stendendosi sopra di lui. "Ah, è stato
quì per secoli, un altro pò di attesa non gli
farà male. Ci sono
tesori che possono aspettare e tesori che non possono farlo"
–
sussurrò maliziosa, baciandolo brevemente sulla labbra.
Osservò la
grotta, la cascata che li nascondeva al mondo e freddo e
umidità
sparirono. E pensò che non le sarebbe capitato mai
più un posto
tanto bello dove fare l'amore con Gourry.
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