Timeless

di _Akimi
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{445 parole- Indirect Kiss}
12 anni

 
Armin, alla semplice domanda dell'amico, era rimasto immobile, le iridi celesti puntate verso la lattina di aranciata aperta e un sorriso di circostanza ad illuminargli il bel viso.
Per la prima volta in tutta la sua vita da quando conosceva Eren, aveva provato imbarazzo a quell'abituale proposta e, seppur non avesse voluto dare nell'occhio, non poteva evitare di arrossire agli sguardi involontari che Jaeger gli aveva dedicato dall'inizio della partita di basket dell'istituto.
I suoi occhi verdi seguivano i movimenti veloci di Mikasa nel campo, la vedeva spesso schiacciare a canestro e non appena un po' di confusione si creava negli spalti, eccola lì, l'occhiata maledetta di Eren Jaeger verso il suo migliore amico.
Armin arrossiva, fingeva di non accorgersene, ma non riusciva più a pensare al match ancora in corso e tutto ciò che lo teneva occupato erano i sorrisi spontanei dell'altro, i movimenti accidentali che portavano le loro gambe a sfiorarsi l'una contro l'altra e poi quella domanda.
«Vuoi un sorso?»
Jaeger alzò la lattina di bibita gassata verso Armin; era quasi finita e non voleva buttarla nel cestino prima del dovuto.
Sapeva che Arlert non apprezzasse particolarmente condividere da bere – questione d'igiene e abitudine – diceva lui, e Eren non prendeva mai la questione sul personale perché lo conosceva abbastanza dall'essersi abituato a tutte le sue teorie a riguardo del contatto fisico e dei germi; eppure, Eren aveva chiesto lo stesso nella speranza che Armin potesse fare un'eccezione solo per quella volta e, in attesa della sua risposta, ritornò ad osservare sua sorella giocare in campo, divertito dal lamentarsi degli studenti che erano tifosi della squadra opposta alla sua.

«Grazie.»
Il biondo mormorò piano: si sentiva uno stupido perché non aveva sete, non aveva bisogno di quella dannata aranciata, bensì, si sforzò di stringere tra le dita quel pezzo di alluminio freddo e lo avvicinò alle labbra, umettandole senza neppure rendersene conto, prima di poggiarle contro il bordo della lattina.
La bibita non aveva un particolare sapore, non era abituato a berle costantemente, ma in quel momento gli sembrò di aver provato la bevanda più buona della città, se non dell'intera nazione, e si ritrovò ad arrossire vistosamente per via degli stupidi pensieri guidati dalla parte più irrazionale di sé.
Eren Jaeger aveva poggiato la sua bocca prima di lui, in quell'esatto punto, nello stesso punto; che fosse quel piccolo dettaglio a rendere il liquido color arancio più gustoso?
No, Armin voleva cancellare quelle sciocche conclusioni dalla propria testa, ma era inutile, la stessa idea ormai aveva conquistato il suo animo e una silenziosa cantilena riecheggiava nella sua mente sino a portarlo ad una resa incondizionata, accettando i suoi desideri da tempo repressi.

"Ho baciato Eren?„




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