Love
Kills - L'amore uccide
Un cimitero. Non sapeva dire da quanto tempo non entrava in un
cimitero. Forse erano passati anni, forse l’ultima volta che
c’era stato era andato al funerale di qualcuno che
conosceva… Poi, all’improvviso ricordò:
c’era
stato quasi quattro anni prima, al funerale di sua cugina Anna. Ed
eccola lì, la sua lapide, con la sua foto più
bella, in
cui Anna sembrava sorridergli, in quel momento. Posò una
rosa di colore rosa chiaro
sulla sua tomba e ripensò al momento in cui aveva saputo
della
sua morte: era stato orribile, per lui, venire a sapere che Anna
Holloway, la sua cugina preferita, era stata investita da un ubriaco
alla guida di un camion. Era stato come perdere una parte di
sé.
Anche se era un detective e aveva avuto davanti parecchi casi di
omicidio, in cui aveva avuto occasione di vedere le persone reagire in
modi diversi davanti alla morte dei loro cari, non aveva mai pensato
che un giorno sarebbe arrivato anche il suo turno. Era come se tutto
avesse cominciato ad andare male, dopo la morte di Anna. In
realtà, niente in particolare era cambiato, ma a lui
sembrava
che il mondo fosse diventato un inferno. E, da un giorno
all’altro, ecco arrivare all’improvviso nella sua
vita
l’unica cosa che ancora poteva ricordargli Anna: la sua unica
figlia, Piper.
Piper era sempre stata una ragazza
particolare.
Praticamente l’aveva vista crescere, dato che andava molto
spesso
a casa di Anna. E, ogni singola volta, la piccola Piper si avvicinava a
lui, chiedendogli di raccontarle del suo lavoro. Ricordava quella
bambina come ipnotizzata dai suoi racconti, determinata a diventare
come lui, un giorno. Era l’idolo di Piper. Ma come
biasimarla,
dato che non aveva un padre, e lui era la cosa più vicina ad
un
padre che quella bambina avesse?
Crescendo, Piper non
abbandonò il suo sogno:
era determinata a raggiungere il suo obiettivo, e niente
l’avrebbe fermata, neppure le aspre critiche di qualche sua
compagna di scuola che la considerava strana. Da piccola giocava sempre
a fare la detective, e a risolvere finti omicidi; crescendo poi, si era
appassionata al tiro con l’arco, al tiro al volo, al lancio
del
giavellotto e al lancio dei coltelli, ed era straordinariamente brava
in ognuno di questi sport. Molti dei suoi coetanei la evitavano il
più possibile, ma a lei non importava: non aveva bisogno di
nessuno, e non si era mai nemmeno innamorata. Forse solo una volta, ma
non era finita nel migliore dei modi. Piper usciva sempre con dei
ragazzacci, persone che lei non amava veramente, ma che le sembravano
soltanto utili o interessanti perché potevano insegnarle
qualcosa. Tuttavia, si innamorò di uno di loro, una volta:
Piper
stette così male che tentò il suicidio,
addirittura
dandosi fuoco, ma per fortuna il suo idolo, il coraggioso cugino di sua
madre, la trovò in tempo per fermarla, e impedirle di
uccidersi.
Questo non fece altro che aumentare la stima di Piper nei suoi
confronti, e fu un episodio che cambiò radicalmente la vita
della ragazza.
Quando rivide Piper dopo la morte di
Anna, infatti,
si trovò davanti una giovane donna ben diversa dalla
ragazzina
immatura che si era lasciata distruggere da un ragazzo che non la
meritava affatto. Anche se per lui era la solita piccola Piper, ancora
troppo immatura ed inesperta per fare qualsiasi cosa, Piper era
diventata più forte e sicura di sé, e aveva reso
il suo
aspetto fisico più ‘aggressivo’ per
farsi rispettare
di più: aveva capelli lunghi fino a metà schiena,
lisci e
nerissimi, una pesante linea di eyeliner intorno agli occhi e
abbigliamento che
consisteva esclusivamente in abiti neri, quasi sempre di pelle, come il
suo immancabile lungo soprabito che la faceva assomigliare ad una
cacciatrice di vampiri, e
i suoi stivali lunghi fino al ginocchio. Secondo lui,
l’abbigliamento di Piper era poco serio, e inadeguato al suo
lavoro, ma a Piper non importava: a lei piaceva avere
quell’aspetto, e non le interessava l’opinione
degli altri
su di lei, anche perché il suo aspetto non rifletteva la sua
personalità, come aveva dimostrato più volte. Non
era per
niente triste o depressa, come pensavano molte persone: al contrario,
trovava sempre qualche motivo per distrarsi dalle cose brutte che
capitavano a lei o a qualcun altro, cosa che le capitava spesso, dato
il lavoro che faceva; e poi amava la vita, e disprezzava tutti quelli
che la sprecavano, in qualche modo.
“Quella ragazza mi ha
salvato,”
pensò, ricordando Piper. Era stato proprio il discorso che
gli
aveva fatto quella strana ragazza che gli aveva dato la forza di
continuare a vivere, anche quando pensava già di essere
spacciato. Se non ci fosse stata lei in quel momento, le cose sarebbero
andate in un modo completamente diverso…
E ora Piper era lì, proprio
accanto a sua
madre. La foto sulla lapide ritraeva quella bellissima ragazza, sempre
vestita di nero, ma che sorrideva. L'uomo posò una rosa di
colore rosa scuro sulla tomba della ragazza.
“Piper Alexandra Holloway”.
Il nome scritto sulla lapide lo fece sorridere: Anna aveva dato quel
nome a Piper come se avesse sempre saputo che lui e Piper sarebbero
stati molto legati… E non sapeva neppure quanto…
Piper
stessa gliel’aveva rivelato, l’ultima volta che i
due si
erano parlati.
«Sai il
mio tatuaggio sulla schiena, la fenice?»
gli aveva detto Piper. Evidentemente
la
fenice era un riferimento al suo tentato suicidio, dopo il quale era
cambiata totalmente, come una fenice che rinasce dalle sue stesse
ceneri.
«Quelle
iniziali che ho tatuate vicino non sono le iniziali di mia madre.»
L’uomo ci aveva messo qualche
secondo a
capire. Fino a quel momento aveva pensato che Piper si fosse fatta
tatuare l’iniziale del nome di Anna, dato che le voleva molto
bene, e pensava di non aver fatto abbastanza, pur avendo arrestato il
suo assassino. Le parole di Piper gli rivelarono l’equivoco:
semplicemente, le iniziali del suo nome erano le stesse di Anna,
ed
ecco perché non aveva mai capito fino in fondo quanto Piper
tenesse a lui.
Sotto il nome di Piper c’era
una frase. Una
frase semplice, incisa nel piccolo ciondolo argentato a forma di cuore
che Piper indossava sempre: "Love
Kills", l’amore uccide.
«Significa che a volte
l’amore ti
distrugge,» aveva spiegato Piper. «Ti spezza il
cuore, ti
lacera l’anima, e vorresti solo morire per porre fine a tutto
quel dolore… Ma significa anche che, quando ami tanto una
persona, saresti disposto anche a morire per quella persona, se
è per il suo bene.»
Stava parlando di se stessa.
Del dolore che
aveva provato quando quel ragazzo l’aveva abbandonata, e del
suo
tentativo di suicidio. Ma parlava anche dei suoi progetti per il
futuro: Piper aveva detto di aver amato più di se stessa
solamente due persone in tutta la sua vita, che solo una di esse era
ancora viva, e che quindi lei avrebbe fatto di tutto per quella
persona. Se solo l’avesse capito prima, forse Piper sarebbe
ancora lì… Ma che stava dicendo? Certo che Piper
era
ancora lì: Piper era l’unica che non
l’aveva mai
abbandonato, come avevano fatto molte persone, e che sarebbe sempre
rimasta insieme a lui, a qualunque costo. Forse non si aspettava che le
cose sarebbero andate così, ma ormai non poteva farci
niente, e
doveva abituarsi alla nuova realtà: Piper sarebbe sempre
rimasta
con lui, perché era suo il cuore che ora gli batteva nel
petto.
L'angolo
dell'autrice:
Ancora
una volta, prima di abbandonare un personaggio appena creato, ho
scritto questa one-shot che riassume tutta la sua storyline.
In realtà, Piper non è stata proprio abbandonata:
inizialmente era prevista come personaggio nuovo presentato in una
fanfiction, ma che poi è stata scritta sotto forma di note
volanti, e mai più assemblata e rivista. Spero di riuscire a
fare questo lavoro abbastanza presto, diciamo che sto al 70%. E dato
che questa storia era parte di una fanfiction qui spacciata per storia
originale, il protagonista rimane anonimo (ma non è un gran
problema).
Spero che questa storia vi sia piaciuta, o che almeno vi abbia
interessato! Spero, prossimamente, di riuscire anche a pubblicare la
fanfiction completa! Nel frattempo, sarei molto felice se voleste farmi
sapere cosa ne pensate di questa storia e di questo nuovo personaggio,
che presento addirittura dopo averlo ucciso! Mi farebbe anche molto
piacere se voleste darmi qualche consiglio per migliorare sempre di
più la mia scrittura.
A presto!
Arkytior
|